"In Lazio, Abruzzo, Liguria e Piemonte hanno portato l'addizionale Irpef regionale al livello massimo. Volevano alzare il tasso dell'addizionale ma noi abbiamo messo una forchetta. I singoli spieghino perché".
E' stata una vera tirata d'orecchie quella che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto l'altro ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta a quattro presidenti di Regione del Pd.
Argomento della puntata erano le tasse. Nel corso della discussione, a un certo punto Renzi ha dichiarato: "Ci sono 4 Regioni — Lazio, Piemonte, Liguria e Abruzzo — che hanno portato l’addizionale a livelli massimi. Mentre - ha rivendicato il premier - è la prima volta che le tasse centrali non aumentano".
Non si è fatta attendere la replica, peraltro abbastanza stizzita, sia di Zingaretti che di Chiamparino, rispettivamente presidenti di Lazio e Piemonte.
"Spiego con piacere a Renzi" ha risposto Zingaretti "perché nel Lazio, ma solo per i redditi speriori a 35mila euro, è stata aumentata l'Irpef: perché il Governo ci ha tagliato 725 milioni di trasferimenti in due anni. Se ce li restituisce abbassiamo subito Irap e Irpef. Semplice far quadrare i conti del governo con i tagli a noi degli enti locali. Lo sanno fare tutti".
Anche il presidente piemontese Sergio Chiamparino ha reagito: "Aumentata l’Irpef per i debiti ereditati".
Da D'Alfonso, invece, nessuna replica o precisazione.
La scorsa settimana, i consiglieri regionali di Forza Italia Lorenzo Sospiri, Emilio Iampieri, Gianni Chiodi e Paolo Gatti avevano denunciato, in una conferenza stampa, sia l'aumento delle addizionali regionali Irpef e Irap decretato da D'Alfonso sia la decisione presa dalla Regione, sempre su impulso della giunta, di chiedere indietro i soldi dell'abbattimento delle tasse voluto da Chiodi nel 2014.