Mercoledì, 17 Giugno 2015 12:56

Abruzzo, il caso di Fagnano Alto e l'accoglienza dei migranti

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Sta facendo discutere, in questi ultimi giorni, l'esternazione pubblica del sindaco del piccolo comune subequano di Fagnano Alto (L'Aquila) Francesco D'Amore, diventato primo cittadino da appena due settimane.

In paese, 460 abitanti divisi in ben undici frazioni - Termine, Frascara, Campana, Fagnano Stazione, Opi, Pedicciano, Ripa, Vallecupa, Castello, Colle e Corbellino - da giorni gira la voce che la Prefettura dell'Aquila, che come gli altri organi prefettizi in Italia si sta occupando dell'accoglienza dei migranti sbarcati sulle nostre coste, voglia "assegnare" al comune 50 migranti. Riguardo la notizia non c'è ancora nessuna ufficialità: è noto, finora, solamente che la Prefettura abbia appena aperto un bando per l'accoglienza, da parte di privati, dei migranti [leggi l'articolo]. Le malelingue, poi, riferiscono che a far girare la voce siano stati alcuni cittadini considerati vicini a Tonina Rosa, candidata sindaca sconfitta due settimane fa, con lo scopo di mettere fin da subito in difficoltà D'Amore.

Ad ogni modo, D'Amore è uscito pubblicamente sulla vicenda, chiedendo un incontro urgente al prefetto Francesco Alecci e al presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) dell'Abruzzo Luciano Lapenna. I 50 migranti sarebbero sistemati, a detta del Sindaco, nella frazione di Ripa, che di persone ne conta una sessantina: "Con questi numeri - ha evidenziato D'Amore - sarebbe quantomai inopportuno parlare di integrazione. Distribuire cinque o dieci immigrati in una frazione di 60 abitanti consentirebbe un impatto sostenibile, mentre concentrare numeri così alti in un piccolo paese senza servizi né attività commerciali, significa mettere a serio rischio ordine pubblico e serenità sociale".

In effetti, le frazioni che compongono il comune di Fagnano Alto - esteso e dalla bassa densità abitativa - potrebbe non rappresentare l'ideale per decine di migranti in arrivo in Abruzzo. Tuttavia, c'è già un precedente di borgo dell'interno, nel quale c'è stato, con successo, un caso di pacifica convivenza tra cittadini e migranti: Castel del Monte. Nel comune ai piedi del Gran Sasso si è insediato un Progetto Sprar (riservato ai richiedenti asilo), che vi abbiamo più volte raccontato [leggi gli articoli].

In Abruzzo, stando a quanto affermato qualche giorno fa nell'intervista a NewsTown l'assessora regionale alle Politiche sociali Marinella Sclocco, sono stati ospitati 9 migranti su 10, rispetto a quanto stabilito in termini di accoglienza della regione: "Siamo in media con quanto ci ha chiesto il Viminale - ha affermato Sclocco - che ha fissato l'indice di accoglienza per la nostra regione al 2,5% per ogni sbarco. Noi ne abbiamo presi nove su dieci di coloro che ci spettavano".

Le prefetture, organi detentori della competenza in materia, intanto ha fatto circolare un avviso, chiedendo ai sindaci dei comuni abruzzesi la disponibilità di strutture. Nessuno di loro, finora, ha risposto positivamente.

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Giugno 2015 15:02

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