Il procedimento penale nei confronti di 12 persone accusate dell'occupazione dello spazio sociale di CaseMatte all'Aquila è arrivato agli sgoccioli. Il processo ha visto oggi una nuova udienza, probabilmente l'ultima, nelle aule del tribunale di Bazzano, presieduta dal giudice Giuseppe Grieco.
In aula ha sfilato l'ultima teste della difesa, l'aquilana Cristina Iovenitti, che ha relazionato sulla presenza a CaseMatte di uno degli imputati, il giornalista e responsabile del presidio abruzzese di Libera, Angelo Venti.
La teste ha riferito come, oltre a Venti, erano diversi i giornalisti che nel 2010 si recavano nello spazio all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, perché "era l'unico posto pubblico con un collegamento internet". E in effetti, Libera contro le mafie organizzò a CaseMatte persino una conferenza stampa in quel periodo.
Dopo aver visto la testimonianza di diverse persone chiamate dall'avvocatura dell'accusa e da quella della difesa - tra i quali personaggi pubblici come Massimo Cialente, Stefania Pezzopane e Sabina Guzzanti - Grieco ha fissato oggi la data in cui si riunirà la camera di consiglio per emettere la sentenza: il 22 aprile 2016. Sugli indagati pende anche la costituzione di parte civile da parte della Asl 1 - proprietaria dei locali - che chiede ai processati 50mila euro come risarcimento provvisionale per "danni di immagine e al patrimonio".
In questi mesi ci sarà tempo, e forse volontà, di trovare una soluzione non giuridica alla querelle relativa alla riqualificazione di quello che era il bar del manicomio. Abbandonato da tempo, ha visto negli ultimi anni attraversare migliaia di persone per assemblee, iniziative politiche, culturali, musicali e ricreative. "La storia di CaseMatte non può essere giudicata in un'aula di tribunale", hanno ripetuto nel corso del lungo processo gli attivisti e le attiviste del 3e32, comitato nato dopo il sisma che trova proprio negli spazi di Collemaggio la sua casa.
Staremo a vedere.