Ancora un nulla di fatto per l'esito del processo a CaseMatte. Stamane, nei locali del tribunale di Bazzano (L'Aquila), si è svolta una nuova udienza per il procedimento giudiziario che vede coinvolte 12 persone, accusate del reato di occupazione e invasione dell'ex bar di quello che era l'ospedale psichiatrico di Collemaggio all'Aquila.
Si è proseguiti nella fase dibattimentale ma non si è arrivati a sentenza, come era stato da alcuni pronosticato alla vigilia. In aula due testi chiamati dalla difesa: Roberto Aloisio, fisico dell'Infn, ed Ettore Di Cesare, consigliere comunale dell'Aquila. Entrambi hanno riferito di un dialogo piuttosto conciliante e frequente tra il Comitato 3e32, che occupò e continua ad animare lo spazio sociale denominato "CaseMatte", e l'allora direttore generale della Asl Roberto Marzetti: "Ero lì in quei giorni - ha sottolineato Aloisio - propose a me e agli altri l'utilizzo di quello che era il bar. Era fondamentalmente preoccupato per questioni di sicurezza, perciò suggerì quell'edificio, che aveva il tetto in legno. Non era contrario. Anzi, si congratulò per l'attività sociale che fu portata avanti nell'immediato post-sisma".
L'impianto della difesa punta a dimostrare la reale rilevanza del dialogo dell'allora numero uno della Asl - che sarebbe stato sostituito alla fine del 2009 da Giancarlo Silveri - con il Comitato 3e32. Lo stesso Marzetti, mesi fa, è stato chiamato a testimoniare dagli avvocati della difesa.
Ettore Di Cesare, oggi consigliere comunale e allora "frequentatore" di CaseMatte, ha invece riferito, in base al proprio ruolo istituzionale, del dialogo intercorso tra l'ente comunale e la Asl presieduta da Silveri, proprietaria dell'area di Collemaggio e parte civile al processo, nel quale ha chiesto agli imputati una provvisionale di risarcimento di 50mila euro, per presunti "danni d'immagine".
Non è stato possibile ascoltare altri testimoni, in quanto un avvocato difensore era assente perché in malattia. Per questo, il giudice Giuseppe Grieco ha aggiornato il processo al prossimo 26 giugno quando, oltre agli ultimi testi della difesa, potrebbe arrivare anche la sentenza.
Negli ultimi cinque anni a CaseMatte si sono svolte attività di tipo sociale, politico, culturale e musicale. Oggi, lo spazio sociale gestito da 3e32 rappresenta, volente o nolente, uno dei pochissimi punti vivi dell'immensa area dell'ex ospedale psichiatrico, che continua ad essere "svuotata" dei servizi sanitari per volontà della Asl. Per questo, alla fine dell'udienza, imputati e attivisti hanno sottolineato "l'importanza di mantenere un presidio dentro Collemaggio, contro la svendita dell'area".
E' stata anche ribadita la "giustizia a due velocità", su cui il 3e32 pone attenzione da tempo: secondo il collettivo aquilano, infatti, sarebbero quantomeno dubbi i continui rinvii per vizi di notifica di udienze nell'ambito di processi importanti del post-sisma: dalla presunta frode su 5mila isolatori sismici del Progetto Case, alla fornitura dei bagni chimici nel periodo emergenziale (entrambi i procedimenti vedono proprio il 3e32 costituito come parte civile), fino all'ultimo rinvio per il processo dell'inchiesta Do ut des, che vede indagati per corruzione diversi personaggi noti, tra cui l'ex vice sindaco dell'Aquila Roberto Riga.