Lunedì, 29 Giugno 2015 02:48

L'Aquila, consigli territoriali di partecipazione: si voterà a settembre

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E' ufficiale: il prossimo 19 settembre i cittadini aquilani saranno chiamati a eleggere i membri dei nuovi consigli territoriali di partecipazione, i vecchi consigli di circoscrizione reintrodotti dal consiglio comunale lo scorso marzo (dopo essere stati aboliti, nel 2010, dal governo Berlusconi) con l'approvazione di una delibera voluta, non senza polemiche, dal primo cittadino Massimo Cialente.

Ed è stato proprio Cialente a comunicare, sulla propria pagine Facebook, la data di convocazione delle elezioni.

Come si voterà

Riguardo le modalità di votazione e elezione, Cialente scrive: “In ciascuna circoscrizione sarà presentata una sola lista di candidati, quindi non liste di partito o associazioni o liste civiche. Ciascun elettore disporrà di quattro preferenze: il nome di una giovane tra i 16 ed i 28 anni, un giovane tra i 16 ed i 28 anni, un uomo ed una donna over 28. I consiglieri eletti saranno 12, tre per sezione di genere ed età. Sarà eletto presidente il candidato più votato”.

Potranno partecipare al voto e candidarsi anche i cittadini extracomunitari residenti nel Comune dell'Aquila da almeno due anni. L'età minima per esercitare il diritto di voto e per la candidatura è di 16 anni.

In base al regolamento approvato dal consiglio comunale, i nuovi presidenti verranno affiancati, “nella prima fase transitoria e fino al termine della presente legislatura, da un consigliere comunale nominato dal sindaco, dopo le elezioni, e scelto tra i componenti del Consiglio comunale, a eccezione del presidente del Consiglio, dei vice presidenti e dei presidenti di Commissioni”.

Quali saranno i poteri e le competenze dei consigli

I Consigli territoriali di partecipazione esprimeranno pareri consultivi, e non vincolanti, sulle proposte di deliberazione di interesse generale del Comune, promuoveranno la partecipazione e l’informazione dei cittadini, eserciteranno facoltà di iniziativa sulle materie di competenza del Consiglio e della Giunta comunali, rivolgendo istanze e proposte.

Un'operazione a costo zero

Ai presidenti e ai consiglieri non spetta alcuna indennità o gettone di presenza per le loro funzioni, neppure sotto forma di rimborso spesa. Tutto il personale necessario per le procedure relative alle elezioni sarà esterno al Comune e opererà su base volontaria e a titolo gratuito.

Le nuove circoscrizioni

Il territorio comunale sarà suddiviso nelle seguenti circoscrizioni: L'Aquila Centro, Roio, Sassa, Preturo, Coppito-Pettino, Arischia, Torrione, S. Barbara-Pile, Camarda, Paganica, Bagno e Pianola. Le delimitazioni territoriali, tuttavia, potranno sempre essere modificate dal consiglio comunale, su proposta dell'assemblea dei presidenti dei consigli territoriali di partecipazione.

Cialente: “Una rinnovata esperienza di partecipazione”

Scrive Cialente: “Credo molto in questa rinnovata esperienza di partecipazione che vedrà parità di genere ed aprirà ai giovani che vogliono cominciare ad occuparsi della cosa pubblica, avendo la possibilità di fare un'esperienza, peraltro credetemi non facile, direttamente sul campo. Tra l'altro nel prossimo anno, tra i tanti problemi e scelte che dovremo affrontare, vi sarà la redazione del nuovo PRG. Un momento decisivo, strategico. I consigli territoriali, rigorosamente aperti ai cittadini durante le riunioni, saranno il luogo, soprattutto nelle frazioni, dove realmente si potranno affrontare e discutere i problemi”.

Secondo il primo cittadino, i nuovi consigli territoriali di partecipazione “saranno una grande scuola per i giovani. Lo fu per me, come lo è stato per tanti che poi sono giunti, più preparati, in consiglio comunale. Non è un caso che, ad esempio, un consigliere che stimo moltissimo per le sue capacità, come Stefano Palumbo, abbia alle spalle la bella, interessante ma onerosa responsabilità, di presidente della circoscrizione di Roio”.

"Torneremo a fare politica, nessuna concorrenza tra i nuovi consigli e l'Urban Center"

“In questo momento” continua Cialente “nella nostra città, ma direi ovunque, vi è una crisi severa dei corpi intermedi, partiti, sindacati, organizzazioni sociali. Molto dipende a mio avviso dalla perdita del metodo della politica. La politica, dalle grandi questioni (penso alla riforma della scuola, in Abruzzo alla riorganizzazione sanitaria, all'Aquila alla ricostruzione o PRG) alle questioni più semplici, è complicata, deve essere ragionata, motivata, condivisa”.

“I gazebo, i titoli sparati sui giornali, i leader che sfondano il video, peraltro soli al comando, non funzionano più. Si crea solo confusione e si generano qualunquistiche derive populiste, xenofobe, razziste. E poi si perdono le elezioni, dove vince chi spara emozioni alla pancia della gente. (La storia ne insegna poi le conseguenze)”.

“Solo dal confronto, e con dibattiti seri e diffusi, si può andare avanti”.

“E si va avanti solo se esistono organismi comunque rappresentativi veri, o perché eletti (il voto è comunque uno strumento fondamentale e vero), sia perché espressione consolidata di adesioni e condivisioni (la vecchia militanza nei partiti, oggi ritenuta solo un fastidio per chi dirige...o meglio comanda)”.

“In questi sei anni, soprattutto i primi due o tre, i primi mesi post sisma, la mancanza dei partiti si è fatta sentire. Vi è stato il positivissimo fenomeno della nascita di tante associazioni e movimenti. Ma poi gran parte di essi sono scomparsi”.

“I movimenti, le associazioni, sono importantissimi, ma sono come i fiumi carsici. Sorgono dal terreno, anche molto forti, su determinati problemi o in determinate situazioni, poi tendono a riscendere nel sottosuolo non sparendo, ma aspettando il momento per tornare a scorrere di nuovo sul suolo, stimolati da nuove specifiche questioni o condizioni. I partiti sono altra cosa, o meglio dovrebbero”.

“Invito tutti i cittadini che ne avranno voglia (spero tanti) a candidarsi, anche senza riconoscersi in partiti o movimenti o associazioni, ma forti solo della loro presenza in seno alla comunità, ed alla loro storia e prestigio”.

“Spero che anche i partiti colgano l'occasione per rigenerarsi e proporre giovani, personalità vere, dove per vere intendo persone inserite realmente nella propria comunità e non selezionati per cooptazione in qualche salotto o bar”.

“Spero che fra due, tre anni, ne nascerà una nuova potenziale classe dirigente”.

“Pensate: solo di under 28 avremo 72 eletti. Se anche solo il 10% dovesse scoprirsi la passione e vocazione ad occuparsi della cosa pubblica, avremmo 7 giovani nuovi, freschi, preparati, rispettati e riconosciuti nel proprio territorio , pronti ad essere candidati alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Giovani sia del centrosinistra, peraltro in difficoltà, sia del centrodestra, assolutamente agonizzante (il terremoto, con i suoi drammatici problemi, ha travolto le rappresentanze deboli)”.

“Ultima riflessione. Qualcuno ha pensato che questi consigli siano in antitesi o concorrenza con l'Urban Center, recentemente costituito, o che comunque lo svuotino di ruolo”.

“L'istituzione dell'Urban Center ha visto una grande risposta: hanno aderito 87 associazioni cittadine. Vi sono tutte le facce di quel diamante che è la nostra vita pubblica”.

“Ma sono associazioni, ciascuna quindi portatrice di interessi specifici, di specifiche prospettive e visioni, di specifiche esigenze. L'Urban Center affronterà i grandi temi. Ma non coinvolgerà tutti i cittadini. Non potrebbe”.

“I cittadini, come è stato dal 1975 in poi, soprattutto nelle periferie e frazioni parteciperanno molto attraverso le rappresentanze consiliari delle circoscrizioni, da loro elette”.

“Dall'inizio di ottobre quindi, si alzerà il dibattito sulle scelte strategiche, di sviluppo, sugli assetti urbanistici, sulle scelte degli investimenti. Avremo l'Urban Center formato definitivamente, i Consigli eletti”.

“Se vi saranno partecipazione e conoscenze, potremo avviare veri dibattiti ed operare scelte mature e condivise”.

“Ma soprattutto cominceremo a ragionare sulle nuove forme della democrazia in questa epoca così drammatica e confusa, nella quale ci vogliono mettere a credere che non esistano più valori ed ideologie”.

“Insomma: torneremo a fare politica”.

 

Ultima modifica il Lunedì, 29 Giugno 2015 19:09

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