Martedì, 21 Luglio 2015 18:39

L'Aquila, il bilancio di previsione in Consiglio: opposizioni contestano

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La giunta comunale dell'Aquila, presieduta dal sindaco Massimo Cialente, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa di aver approvato il bilancio di previsione per il 2015.

Quest'ultimo è uno strumento tecnico, spesso di non facile comprensione per la maggior parte dei cittadini, ma fondamentale per il presente (e il futuro) delle comunità, perché regola la previsione delle spese e delle entrate, dell'anno cui si riferisce, nelle amministrazioni locali, che subiscono come noto continui tagli dal governo centrale, accentuatisi con la crisi.

Per la rilevanza che riveste il bilancio di previsione, la legge prevede che il documento passi anche dal consiglio comunale, l'assise più importante della città. E qui nascono i primi problemi, dovuti ai metodi spesso sbrigativi cui ci ha abituati in questi anni l'amministrazione Cialente: per legge il bilancio di previsione dev'essere approvato entro il 30 luglio. Così, nel tentativo di rientrare nei tempi, il presidente del consiglio Carlo Benedetti ha convocato oggi un consiglio comunale proprio per il 30 luglio. Di solito, quando si convoca un consiglio comunale, si indica anche la seconda convocazione che, in questo caso e considerando la pausa estiva, ci sarà il 20 agosto. Inoltre, per legge, per stare nei tempi, vale sempre la data della prima convocazione.

Quindi? Detta così sembrerebbe risolta la questione: il bilancio si discuterà e approverà il 20 agosto, rientrando comunque nei termini di legge della scadenza del 31 luglio. E invece è qui che sorge un altro problema: da regolamento di contabilità del Comune dell'Aquila, gli emendamenti ai documenti che vanno in Consiglio devono essere presentati dai consiglieri di maggioranza e opposizione dieci giorni prima del consiglio stesso. Avendo convocato il consiglio oggi, 21 luglio, per il prossimo 30 luglio, non ci sono i dieci giorni necessari. E, fatto ancor più rilevante, avendo la giunta approvato solo due giorni fa il bilancio di previsione, non è stato ancora inviato ai più di trenta consiglieri comunali il testo del documento, e dunque non è possibile proporre modifiche a un testo che, da destra a sinistra, nessuno ancora legge.

A denunciarlo è, attraverso una nota, Appello per L'Aquila (ApL) che precisa inoltre: "Questa convocazione nega, da regolamento e nei fatti, la possibilità per i consiglieri comunali di presentare emendamenti e al Collegio dei revisori di rispettare le tempistiche stabilite dal Regolamento di contabilità - afferma in una nota il gruppo civico del consigliere Ettore Di Cesare - una situazione oltre ogni decenza che abbiamo già segnalato formalmente al Prefetto perché intervenga per porre rimedio a quanto combinato dal Presidente Benedetti". ApL chiede inoltre che vengano messi a disposizione dei consiglieri i documenti riguardanti il bilancio di previsione, comprensivi dei pareri (obbligatori) del Collegio dei revisori.

Rincara la dose, senza però far riferimento al mancato invio del testo ai consiglieri, il capogruppo di Forza Italia Guido Liris, che chiede addirittura lo scioglimento del consiglio comunale al prefetto dell'Aquila, sottolineando che "non può essere ulteriormente consentito una tal violenza nei confronti delle peculiarità amministrative dei consiglieri comunali, né della loro dignità politica" [leggi il comunicato].

Il presidente del consiglio Carlo Benedetti, che ha convocato l'assise oggi, si difende: "Liris non lo prendo troppo sul serio - afferma polemicamente a NewsTown - non posso pensare che pensi le cose che ha scritto, né che abbia parlato con il Prefetto". L'esponente del Partito Democratico commenta anche la nota di Appello per L'Aquila: "Di Cesare pone un problema reale - evidenzia - io avevo già programmato il Consiglio per l'approvazione del bilancio di previsione per il 23 luglio, ma il Sindaco ha recuperato 8 milioni di euro (provenienti dall'approvazione del Decreto enti locali, ndr) solo lunedì pomeriggio, e quindi alcune voci delle entrate sono state ricomposte. Per rispettare i termini del regolamento, non avremmo dovuto mettere a bilancio 8 milioni di entrate, sancendo l'aumento delle tasse per i cittadini aquilani".

Benedetti, che ci confida che sia Sindaco che Assessore al bilancio hanno scritto a loro volta al Prefetto per informarlo dei tempi stretti sull'approvazione, tenta di rassicurare le opposizioni: "Favorirò la presentazione degli emendamenti, accettandoli fino a 24 ore prima e se necessario chiamando i dirigenti al consiglio comunale, per permettere di dare il loro parere in tempo utile".

Ad ogni modo, non è la prima volta che si tenta di scavalcare il Consiglio, o osteggiarne le prerogative democratiche. Questa volta accade per un documento importante e funzionale ai meccanismi di gestione della cosa pubblica.

Un bilancio di previsione che, se da una parte ha scongiurato l'aumento di Tari e Imu (mentre aumenterà la Tasi), dall'altra versa in condizioni che non possono certo definirsi di buona salute, considerando che il Comune si salverà per i gettiti straordinari del governo, deliberati soprattutto con il Decreto enti locali.
 

La nota completa di Appello per L'Aquila

Oggi è pervenuta la convocazione per il 30 luglio prossimo del Consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione.

Facendo scempio di ogni norma regolamentare e del buon funzionamento del Consiglio, questa convocazione nega, da regolamento e nei fatti, la possibilità per i consiglieri comunali di presentare emendamenti e al Collegio dei revisori di rispettare le tempistiche stabilite dal Regolamento di contabilità.
Una situazione oltre ogni decenza che abbiamo già segnalato formalmente al Prefetto perché intervenga per porre rimedio a quanto combinato dal Presidente Benedetti.

Il regolamento stabilisce che gli emendamenti vadano presentati almeno 10 giorni prima la seduta del Consiglio, ma la convocazione è arrivata quando questo termine è già scaduto! Non solo: per elaborare degli emendamenti, oltre al tempo necessario di analisi, studio e redazione, servirebbe ovviamente anche avere a disposizione i testi da emendare con i pareri obbligatori del Collegio dei revisori. Ad oggi non abbiamo a disposizione né i testi né i pareri dei Revisori a cui ci risulta non sia stato ancora nemmeno trasmesso formalmente il bilancio.

Un pasticcio di Giunta e Presidente del Consiglio comunale che agiscono impunemente e senza vergogna e che ben evidenzia in quale considerazione tengano il concetto tanto sbandierato di partecipazione. Il Presidente del Consiglio con il suo agire lede la dignità dell'organo consiliare di cui invece istituzionalmente sarebbe chiamato a farne rispettare le prerogative.

Chiediamo che la convocazione venga annullata immediatamente e si dia un tempo congruo ai consiglieri per la formulazione degli emendamenti.

Per un lavoro serio e fruttuoso chiediamo che siano messi a disposizione dei consiglieri gli atti di bilancio e i pareri del Collegio dei revisori almeno dieci giorni prima la scadenza fissata per la presentazione degli emendamenti.

La replica di Cialente su Facebook: "Ricapitolo la vicenda del nostro bilancio"

Chiedo scusa a News-town, perchè leggendo l'articolo capisco che in conferenza stampa non siamo stati chiari.

Provo a ricapitolare la vicenda del nostro bilancio.

Nel 2008 il nostro Comune aveva una spesa corrente di 60 milioni di euro (sono le spese diciamo obbligate). Da dopo il sisma viaggiamo a 83 milioni. Perchè questo? Perche la città è radicalmente cambiata, e ne è nata un'altra, che si chiama MUSP, Progetto Case, Map, servizi aumentati ecc. ecc. Le maggiori spese, si accompagnano a minori entrate per vari motivi, in primis perchè la nuova città, dispersa sul territorio, è più piccola della città distrutta. Se TASI ed IMU si pagano sui metri quadri, come la TARI, capite che meno metri quadri vi sono, minori sono le entrate.
Con il Governo ed il Ministero quest'anno avevamo concordato che questa differenza, maggiori spese, minori entrate, fosse pari a 28 milioni di euro.
Ma con la legge di stabilità ci hanno dato solo 17 milioni. L'anno precedente, 2014, ce ne avevano riconosciuto 24.

Dunque, per chi ha ancora voglia di seguirmi, diciamo che rispetto al 2014, il bilancio 2015 partiva, a dicembre, con -7 milioni.
Ma non basta. Nel 2014 il governo fece pagare la TASI sulle case distrutte, al 50%. Entrarono circa 2 milioni di euro.

Con la legge di stabilità, la Tasi sulle case distrutte siamo riuscita a toglierla, ma il governo non ci ha dato 2 milioni, ma solo 500 mila euro.
Allora a dicembre -gennaio già portavamo un meno 8,5 milioni per fare il bilancio.

Io volevo comunque approvare un bilancio, anche tecnico, perchè governare in 12esimi è impossibile, nella nostra situazione. Mentre eravamo in trattative con il governo, continue, cominciammo a vedere che per far quadrare il bilancio, avremmo dovuto fare tagli a non finire, e portare le tasse a cifre impossibili: TARI + 30%, TASI al 2,5, IMU al massimo.

Ma nonostante questo non ce l'avremmo fatta, anche perchè si aggiunge L'ERRORE che ci viene inferto da anni. Al Ministero ci conteggiano tra le spese anche quelle del terremoto, che solo transitano sul nostro bilancio. (Il nostro bilancio quest'anno è di 1,5 Miliardi, ma sono tutti soldi della ricostruzione pubblica e privata). Allora ci avevano assegnato un patto di stabilità di 32 milioni (forse neanche Roma e Milano), ma soprattutto ci avevano tagliato circa 10 milioni con il Fondo di solidarietà.

Allora, situazione a marzo era: -18,5 milioni. A questo punto tagli ed aumento tasse, ma non ci si faceva. Nel frattempo le anime belle del centrodestra, quello strano fenomeno della natura politica che è la Blundo, giù con dichiarazioni contro l'aumento delle tasse. La Blundo che aveva votato in senato contro anche ai 17 milioni!!!!!!!!

Allora Km in macchina per andare a Roma, decine e decine di telefonate mie e di De Santis, relazioni su relazioni inviate, si arriva al decreto L'Aquila, che ci restituisce in totale 8,5 milioni.

Non bastavano. E se pure fossimo andati ad approvare un bilancio con più tasse e tagli, non avremmo coperto il buco del Fondo di solidarietà.
Dopo tanta fatica abbiamo convinto il Governo. Chi legge i giornali nazionali, utile esercizio per cittadini, politici e giornalisti locali, avrà letto che , proprio per la vicenda del Comune dell'Aquila, il Ministero dell'Interno ha rielaborato il calcolo del fondo di solidarietà per 8000 comuni ed il patto di stabilità.

Giovedì, solo giovedì scorso, finalmente è arrivata la notizia, pubblicata poi alle ore 16 e qualcosa sul sito del Ministero, che ci avevano riportato il fondo a 6,600 milioni.

In effetti la notizia la sapevamo già riservatamente dal giorno prima, ed avevamo cominciato a ripreparare il bilancio e deciso di annullare le delibere di aumento delle tasse, ma dovevamo avere il pezzo di carta ufficiale. Giovedì era 16. Venerdì, sabato e domenica si è lavorato, sentito i revisori dei conti, preparate le delibere che annullavano gli aumenti delle tasse, e ieri si è potuto approvare il bilancio.

Lo scorso anno andò peggio, i soldi arrivarono a fine agosto-settembre. Allora hanno ragione il Consigliere Di Cesare che grida alla lesa maestà, ha ragione Liris. Sciogliamo il Consiglio Comunale, ma a questo punto sciogliamo anche il Ministero dell'Interno!!!

Ultima cosa rispetto a quanto scritto nell'articolo. Il Comune dell'Aquila, finanziariamente sta bene. Senza gli errori, ed applicando il calcolo anche solo delle minori entrate dovute al terremoto, siamo in pareggio. Questo perchè sono anni che amministriamo con parsimonia ed attenzione. Abbiamo anche un tesoretto di 51 milioni per i debiti fuori bilancio ed altre spese. La riprova è che abbiamo assorbito bene anche un taglio di 4 milioni rispetto allo scorso anno. Falso dunque che il comune sia in difficoltà, anzi, rispetto ad altri comuni che non hanno avuto peraltro la nostra tragedia, sta benino..

Comunque se il Prefetto sciogliesse il Consiglio (non ne ricorrono gli estremi) non sarebbe male. Io, gli altri assessori, ci riposeremmo. E poi sai il gusto di vedere Liris o Di Cesare a recuperare i milioni come facciamo noi. Per me sarebbe un sogno, ma per la città un incubo.

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Luglio 2015 15:55

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