Dopo il parere di inammissibilità rilasciato due giorni fa dalla Corte dei Conti all'ennesimo parere chiesto dall'amministrazione, sembra essere giunta a un punto di svolta la vicenda dei precari del Comune dell'Aquila, i cui contratti sono scaduti il 30 settembre scorso.

La soluzione è stata trovata al termine di una giornata convulsa, scandita da incontri tra i sindacati e l'assessore al Personale Betty Leone e da riunioni dei dirigenti comunali.

Nel giro di una settimana, la giunta dovrebbe votare una delibera con la quale impegnerà il sindaco a dare mandato al dirigente del settore Avvocatura, Domenico De Nardis (che, come si ricorderà, aveva già dato parere favorevole alla proroga), di firmare i contratti al posto della dirigente Ilda Coluzzi, rimasta ferma sulle sue posizioni di contrarietà.

Tutti i contratti saranno corredati, però, da un verbale di conciliazione con il quale i lavoratori si impegneranno, sostanzialmente, a non chiedere risarcimenti né a sollevare contenziosi di fronte al Comune per l'eccessivo ricorso a contratti a tempo determinato.

E' proprio la presenza di questa clausola di salvaguardia che ha convinto De Nardis a dare la propria disponibilità. Anche se, stando a quanto appreso, sembra che sia stata dirimente anche la posizione non ostativa manifestata dalla Ragioneria generale.

I verbali di conciliazione saranno messi nero su bianco domani in un altro incontro fissato dall'assessore Leone con le rappresentanze sindacali e poi sottoposti alla ratifica della Direzione territoriale del lavoro.

Solo dopo questa serie di passaggi la giunta potrà votare la delibera.

Una decisione, quella dell'esecutivo, che, con ogni probabilità, sarà presa a maggioranza e non all'unanimità, visto che anche il vice sindaco Nicola Trifuoggi non sembra essere intenzionato a cambiare idea rispetto alla posizione esternata in più occasioni nei giorni scorsi.

Resta da capire quanti altri assessori sono dalla parte di Trifuoggi e quali conseguenze politiche quest'ultimo potrebbe trarre in caso di un voto favorevole della giunta alla proroga.

Altro nodo da sciogliere è quello degli idonei del concorsone Ripam, che hanno minacciato azioni legali contro il Comune nel caso in cui quest'ultimo non dovesse attingere dalle graduatorie ancora valide.