Giovedì, 12 Novembre 2015 15:07

Di Cesare (Aplcv): "La realtà è il maggiore oppositore della Giunta Cialente"

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"E' insopportabile che, ad un anno e mezzo dalle prossime elezioni, ci si ritrovi con una amministrazione comunale completamente paralizzata, dal punto di vista politico e amministrativo".

Parole di Ettore Di Cesare, del gruppo consiliare Appello per L'Aquila che Vogliamo che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa. Accanto a lui, Andrea Piermarocchi e Leonardo Dongiovanni, consiglieri territoriali di partecipazione. Assente giustificato Vincenzo Vittorini, in Russia per questioni di lavoro. "Una paralisi - ha aggiunto Di Cesare - che significa non prendere più alcuna decisione in una città dove, al contrario, sarebbe assolutamente necessario pensare ad amministrare. Da agosto ad oggi, il Consiglio comunale si è riunito soltanto una volta: che altro aggiungere?".

"La realtà è il maggiore oppositore della Giunta Cialente" ha ribadito Di Cesare, ricordando i "fallimenti" dell'amministrazione di centrosinistra: "la raccolta differenziata è a livelli penosi, così come il decoro urbano, non parliamo dei trasporti, con L'Aquila che è il capoluogo di provincia con il maggior numero di automobili in circolazione per numero di abitanti. E questo per restare alla normale amministrazione. Se poi pensiamo all'amministrazione straordinaria, richiesta dal particolare momento che vive la città, allora siamo al disastro completo: basti pensare al piano di sviluppo del Gran Sasso, alla gestione del progetto Case, all'aeroporto dei Parchi di Preturo. In democrazia, i partiti che compongono la maggioranza, a fine mandato, dovrebbero presentare alla città i risultati del loro governo, raccontare cosa hanno fatto e non cosa hanno intenzione di fare: bene, a leggere il programma di mandato del sindaco Cialente, per l'80% è rimasto disatteso".

Il consigliere Di Cesare non ha mancato di sottolineare l'atteggiamento di quelle forze politiche che "pure sedendo tra i banchi della maggioranza, godendo di posti di potere e prebende varie, e pure avendo responsabilità per il collasso dell'amministrazione, in vista delle prossime elezioni tentano di differenziarsi come se, con il disastro politico che vive la città, non c'entrassero nulla". Chiaro il riferimento all'Italia dei Valori e alla conferenza stampa di qualche giorno fa che ha portato, poi, all'allontamento dell'assessore Lelio De Santis, "una conferenza stampa da forza d'opposizione - ha precisato Di Cesare - tenuta da un assessore con deleghe 'pesanti' e da due consiglieri di maggioranza, una cosa incredibile", e ancor più chiaro il riferimento al vice sindaco Nicola Trifuoggi: "Non può annunciare, irresponsabilmente, la volontà di candidarsi a sindaco, tra l'altro contro la maggioranza di cui è vice sindaco: una mossa ancor più incredibile, la sua, che ha portato alla paralisi delle ultime settimane".

Di Cesare, poi, lancia un'altra stilettata a Trifuoggi: "Ha lamentato la mancata indignazione dei cittadini e delle cittadine aquilane: vorrei ricordargli che, quando lui non era a L'Aquila, c'è chi si è indignato, eccome, prendendo pure manganellate, e più di 60 attivisti sono ancora sotto processo, per questo. E poi - ha aggiunto il consigliere di Aplcv - alle dimissioni del sindaco, nel gennaio 2014, a seguito dell'inchiesta 'Do ut Des', i cittadini sono scesi in piazza ed è stato proprio Trifuoggi a prestarsi come pompiere dell'indignazione, salvando così l'amministrazione Cialente".

"Siamo per la chiarezza e per gli schieramenti netti", ha aggiunto il consigliere d'opposizione: "Non si può stare in maggioranza, godere dei benefici che ne derivano, e, poi, far finta di non avere nulla a che fare con il disastro che tutti hanno sotto gli occhi. E penso, ovviamente, anche a Rifondazione Comunista e a Sinistra Ecologia e Libertà. Noi siamo stati sempre all'opposizione, l'avevamo promesso in campagna elettorale, rifiutando qualsiasi tipo di apparentamento, e abbiamo mantenuto la parola: per noi, l'esercizio del controllo è prezioso e indispensabile per un buon governo".

Dunque, Di Cesare sottolinea come non si possa più andare avanti così: "La città non può permettersi un anno e mezzo di agonia. La maggioranza, se ancora c'è una maggioranza, è troppo ballerina, non riesce più ad amministrare. Non c'è alternativa alle dimissioni del sindaco Cialente, per manifesta incapacità". Una stilettata, poi, anche al Partito Democratico: "Il Pd, l'azionista di maggioranza della coalizione di centrosinistra, non esiste, è assolutamente silente nella delicatissima fase che vive la città. La leadership del partito, la giovane leadership che dovrebbe significare e garantire rinnovamento, è completamente assente".

Il consigliere di Appello per L'Aquila che vogliamo si sofferma anche sulle ultimissime vicende giudiziarie che hanno coinvolto, di nuovo, l'ex vice sindaco Roberto Riga. "Non volevamo parlarne, in realtà. Non possiamo tacere, però, dinanzi alle ultime dichiarazioni del primo cittadino che si dice nauseato per quanto sta emergendo. Pensiamo che ognuno, con onestà intellettuale, dovrebbe assumersi le sue responsabilità: qualcuno avrà nominato Roberto Riga vice sindaco, e tra l'altro all'emergere delle ultime notizie nessuno, in città, si è realmente stupito, non hanno arrestato Madre Teresa di Calcutta per intenderci. Così come qualcuno dovrebbe assumere la responsabilità di aver dato incarico di seguire la questione dei puntellamenti all'allora consigliere d'opposizione Pierluigi Tancredi. A nostra richiesta - ha ricordato Di Cesare - in Consiglio comunale, il sindaco ha fornito spiegazioni che non hanno spiegato proprio nulla".

Innanzi all'assise consiliare, in effetti, il sindaco Cialente si è limitato a ribadire quanto già detto in numerose interviste e, soprattutto, nella testimonianza giurata richiesta, e concessa, all'avvocato difensore di Tancredi, il 22 settembre scorso. In sostanza, Cialente ha spiegato che fu Riga a insistere perché venisse affidata all'uomo forte del centrodestra cittadino la delega per le attività di recupero dei Beni Culturali. Un incarico datato "15, forse 16 giugno 2009" e durato fino al 22 dello stesso mese, quando Tancredi fu costretto a rimettere il mandato sull'onda dell'indignazione popolare: "Lui doveva affiancare, diciamo così, esclusivamente Marchetti per alcuni edifici nostri storici, vale a dire la Chiesa di Collemaggio, Santa Maria dei Raccomandati e così via; perché questo era il ruolo di Marchetti, il quale non aveva nulla a che fare con i puntellamenti privati, così come Tancredi", le parole del primo cittadino.

In realtà, Tancredi - già dal 26 maggio 2009 - sarebbe stato operativo tanto da firmare, con l'allora dirigente Di Gregorio, la corrispondenza con il vice commissario Luciano Marchetti, ad oggetto la "Procedura per la messa in sicurezza di manufatti edilizi (opere provvisionali o demolizioni”) in emergenza sismica".

Non era solo Marchetti a comunicare con Tancredi. All'inizio di giugno, il vice commissario delegato alla messa in sicurezza, verifica dell’agibilità e demolizione degli edifici pubblici e privati, ing. Sergio Basti, scrisse una lettera indirizzata, tra gli altri, al referente Centri storici (del Consiglio comunale) dott. Tancredi avente ad oggetto: "Procedura per la messa in sicurezza di manufatti edilizi (opere provvisionali e demolizioni) in emergenza sismica". E qualche giorno dopo, il 5 giugno 2009, Tancredi firmò , insieme all’ing. Di Gregorio, una comunicazione indirizzata al vice commissario Luciano Marchetti, al coordinatore Di.Coma.C. ing. Bernardo De Bernardinis e al sindaco On.le Massimo Cialente, avente ad oggetto: “Messa in sicurezza di manufatti edilizi in emergenza sismica: puntellamenti e demolizioni”. Come non bastasse, c'è un documento, inviato "al Comune" dal Vice Commissario Vicario, Prefetto Franco Gabrielliavente ad Oggetto: 'Trasmissione elenco ditte', indirizzato al vice commissario Marchetti e a Tancredi.

"E' la città ad essere nauseata da questa classe dirigente - ha incalzato Di Cesare in conferenza stampa - ad essere nauseata dagli atti dell'amministrazione e dalle scelte compiute in questi anni. Strano - tra l'altro - che, quando si parla di puntellamenti, la nostra sia l'unica voce che si alza dai banchi delle opposizioni. Vorrei ricordare, inoltre, che il Comune dell'Aquila non ha un segretario generale, sospeso per un presunto concorso truccato: e il segretario generale, anche lui, lo ha scelto il sindaco Massimo Cialente. E' incredibile che il responsabile politico - non giudiziario, ma certamente politico - di queste scelte e di quanto sta accadendo, invece di chiedere scusa alla città si dica nauseato".

"Così come è incredibile che il presidente del Consiglio comunale - ha concluso Di Cesare - sia avvocato difensore di imputati a processi che vedono il Comune costituirsi parte civile. Lo stesso Trifuoggi ha sottolineato come sia 'inopportuno': ha ragione, è inopportuno, e lo è anche che vice sindaco della città sia un ex responsabile della procura distrettuale antimafia. O si riparte da basi diverse e completamente nuove, da una nuova classe dirigente, oppure, per il futuro, nei prossimi anni, non possiamo che aspettarci altre inchieste, una via l'altra".

Ultima modifica il Venerdì, 13 Novembre 2015 08:38

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