Domenica, 01 Maggio 2016 17:52

L'Aquila sprofonda nel baratro dei Play out contro la Lucchese (1-2)

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L'Aquila è in crisi nera e perdendo contro la Lucchese 1-2 si è condannata non solo ai play out ma anche a giocarli dalla peggior posizione (prima gara in casa e sconfitta nel caso di parità anche nei supplementari). Bisognerà attendere solo il nome dell'avversaria (oggi sarebbe il Prato).

Un finale di campionato così inaspettatamente deludente era difficile aspettarselo.

Eppure bisogna fare i conti con la realtà. Che dice che i rossoblù, ora guidati da Modica, perdono in casa anche la sfida dell'ultima speranza con la Lucchese, rimanendo in 10 dopo mezz'ora per l'espulsione di Sandomenico.

E qui si apre un capitolo a parte, destinato a far discutere.

L'Aquila si sta giocando la categoria in un pessimo clima, reso incandescente dopo l'episodio dei tafferugli che hano coinvolto alcuni tifosi e due giocatori di seguito alla partita col Siena, che hanno portato al DASPO anche per il terzino Chiereletti (che non si è più allenato con la squadra dopo l'episodio ).

Sandomenico invece, presente anche lui nel luogo dei disordini e accusato dalla tifoseria, è stato risparmiato da provvedimenti, ma è apparso ovvio che oggi in campo non ci fosse con la testa.

La sua espulsione presa per qualche parola di troppo all'arbitro, a palla lontana, lascia perplessi sulle condizioni psicoligiche in cui è sceso in campo  il giocatore napoletano. Lo stesso che pochi minuti prima si era divorato anche goffamente, per i suoi standard, due gol fatti.

La curva nel frattempo, decimata dai DASPO, è tornata nel lato Nord fuori lo stadio, per protestare contro la mancanza di provvedimenti presi dalla società verso Sandomenico ("non deve giocare").

Ad ogni modo adesso Sandomenico non giocherà sicuramente la prossima gara (a questo punto non decisiva) con la Lupa Roma. Il giudice sportivo deciderà il numero delle giornate.

Questo, si diceva, è il clima.

Tornando alla partita, Modica schiera la stessa difesa scesa a Rimini con al centro Cosentini e Maccarrone e ai lati Di Mercurio e Piva. A centrocampo resta con il n.10 De Francesco (sarà il migliore dell'Aquila), insieme a Mancini e un deledudnte Milicevic.
Davanti, come previsto, De Sousa per Perna e Ceccarelli e Sandomenico sulle fasce.

Dopo essere partita bene con le occasioni sui piedi dell'esterno napoletano, L'Aquila ha incassato a freddo il gol di testa dell'ex Pozzebon dopo una fuga in profondità sulla destra che ha colto impreparata la difesa.

Maccarrone, altro episodio sfortunato, si infortuna poco dopo e costringe Modica al cambio con l'ingresso di Sanni.

Il ritmo è lento e la Lucchese va vicina al raddoppio un paio di volte nel finale.

Nel secondo tempo Perna sostituisce un poco consistente Ceccarelli e reclama subito un rigore che ci poteva stare per un atterramento in area di rigore. L'arbitro, che di certo non ha favorito oggi L'Aquila, non fischia.

Entra anche Triarico (al posto di Milicevic) che però non riesce a dare la sua solita dinamicità.

I rossoblù sembrano sprofondare al 73' quando Bianconi batte a rete ma Sanni salva sulla linea.
Sul capovolgimento di fronte Mancini riceve da Di Mercurio imbeccato da De Francesco, e disegna con la palla un arcobaleno che finisce sotto il sette.
Con un po' di orgoglio, in dieci, i rossoblù provano a fare pressione. Ma dai e dai, con le squadre molto lunghe, al 91' è la Lucchese a trovare il gol con Bragadin che incrocia in area.

E ora? La questione è in prima istanza psicologica. L'Aquila ha problemi in difesa dove continuano a mancare gli uomini a causa degli infortuni. Con la disposizione a quattro di Modica e il conseguente  utilizzo di Di Mercurio, gli esterni rendono meglio in fase offensiva. 

Dalla cintola in su la squadra (che ha anche un portiere di carattere) se la può vedere con chiunque a livello tecnico.

Bisogna però uscire da una spirale che non manca di derive tragiche e ritrovare una rotta. La perdita della categoria sarebbe un danno sciale ed economico, oltre calcistico. Un forte danno di immagine per la società che non mancherebbe di accusare il colpo. Risalire dal pantano dei dilettanti inoltre, si sà, è cosa durissima.

Comunque la si voglia vedere, deve essere messo in chiaro che la priorità per tutte le componenti, deve essere il mantenimento della categoria.
Poi si faranno anche altri tipi di conti e ragionamenti.

 

Ultima modifica il Domenica, 01 Maggio 2016 18:30

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