Incredibile. Quello che domenica sembrava al più una provocazione dei critici più coraggiosi è divenuta realtà.

L'ufficialità è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi: Carlo Perrone erroneamente esonerato dalla società dopo la gara di Prato per 'soddisfare le aspettiative dei tifosi'- così fu esplicitamente detto - è stato rimesso al suo posto dopo appena tre giornate, con le stesse motivazioni.

Un finale, quello di questa stagione, che da thriller è diventato horror, con la discesa negli inferi dei play out, il tutto condito in salsa Zamparini, per citare uno di quei Presidenti di squadra di calcio che gli allenatori li cambia a seconda di come si sveglia al mattino.

Sì, cacciare Perrone - a conti fatti - è stato sbagliato perché la squadra ha dei limiti dovuti alla rosa, sopratutto in fase difensiva, dove neanche nel mercato invernale si è voluto/potuto ovviare del tutto. Perrone conosceva bene quei limiti (oltre che la categoria) e dall'inizio dell'anno ha provato ad adattare al meglio la squadra, trasformando alcuni giocatori con risultati non sempre positivi. Evidentemente però era il massimo.

La scelta di cambiare, a quattro dalla fine, è stata azzardata, figlia di un decisionismo debole camuffato da segnale di forza. Anche perchè arrivato in un momento di sicura difficoltà, ma in cui c'era ancora il tempo e le condizioni di far andare le cose al meglio.

Con lo zemaniano Modica (di cui qui non si stanno mettendo in discussione le capacità) l'unica cosa che ci si poteva attendere a quattro dal termine, era la scossa del cambio nei giocatori. Non è arrivata. Una volta scelto si poteva avere fiducia nei suoi mezzi basandosi su qualche piccolo segnale e aspettando i frutti del suo lavoro nella fase play out. Si è deciso di nuovo di cambiare, tornando al passato.

A dirla tutta in mezzo ci si è messo anche un netto peggioramento delle condizioni ambientali dovuto alle contestazioni del dopo Siena e al caso Sandomenico. Una questione che ha portato ad accelarazioni incredibili sul piano del nervosismo generale e che la società ha sottovalutato.

Forse richiamare Perrone - un'altra volta per 'soddisfare le aspettative dei tifosi' - rientra oltre che su un piano tecnico, anche in un tentativo di riportare le lancette indietro e in qualche modo ricompattare l'ambiente. Staremo a vedere.

In questa stessa direzione la società ha fatto anche un'altra mossa, sembra venendo incontro alle richieste dello stesso Perrone, coniando una nuova figura di "consulente per la gestione di questa crisi" e nominando per questo compito Carlo Susini "al quale - scrivono i soci nel comunicato - saranno demandati tutti i compiti di rappresentanza della società nei confronti della squadra, dei tifosi e degli organi di stampa".

"Chi scorda il passato non ha futuro" è scritto sul volto di Perrone nella foto scattata da Roberto Grillo per il calendario dell'Aquila calcio. Rischiava di essere inattuale, invece maggio è ancora il suo mese.