La delibera porta la data del 24 luglio: la giunta comunale di Villa Sant'Angelo ha disposto la risoluzione per inadempimento della convenzione stipulata nel dicembre 2011 con l'associazione sportiva dilettantistica Gran Sasso Rugby per la gestione del campo sportivo comunale.
Non solo.
L'esecutivo ha disposto che gli uffici comunali provvedano alla messa in mora dell'associazione sportiva per recuperare l'esborso non dovuto dall'Ente a titolo di utenze, sospendano immediatamente i contratti delle stesse e sgomberino gli impianti servendosi, se necessario, della polizia municipale.
Evidentemente, la risoluzione 'supera' ogni atto amministrativo che è venuto a seguito della stipula della convenzione, in particolare le delibere di immissione in possesso degli impianti in favore dell'asd Gran Sasso Rugby e la sub concessione della club house, autorizzata con delibera di giunta comunale dell'8 febbraio 2018, in favore della società Pick & Go srl.
L'impianto sportivo di Villa Sant'Angelo era stato inaugurato il 5 ottobre del 2013, alla presenza dell'allora sindaco Biondi, dell'allora assessore provinciale alla ricostruzione Guido Liris, degli ex parlamentari Marcello De Angelis e Giovanni Lolli. Una struttura all'avanguardia, con un campo in erba naturale di calcio e rugby di dimensioni standard internazionali, una delle palestre di arrampicata più alte del centro-sud Italia, oltre a spalti e club house che vennero costruiti in seguito. Costato poco più di un milione di euro, l'impianto è stato realizzato grazie al contributo di 450 mila euro della Fondazione Vodafone, ai fondi della 'legge mancia' per 200 mila euro, alle donazioni di 120 mila euro del Club alpino italiano e di 145 mila euro dei volontari di Parma, oltre che al contributo di 50 mila euro della provincia di Rimini e dalla Federazione Italiana Gioco calcio.
Come detto, in questi anni la gestione è stata affidata all'associazione sportiva dilettantistica Gran Sasso Rugby che vi ha disputato il campionato nazionale di serie A fino alla stagione 2017/2018, allorquando l'asd ha dato vita, con la Polisportiva L'Aquila Rugby, le Vecchie Fiamme e L'Aquila Neroverde, alla srl Unione L'Aquila Rugby, la compagine che ha disputato l'ultimo campionato sul verde dello stadio Tommaso Fattori dell'Aquila. L'impianto sportivo ha ospitato anche le partite casalinghe della squadra di calcio di Villa Sant'Angelo. Nel febbraio 2019, la club house è stata invece sub concessa alla società 'Pick & Go srl', diretta emanazione della Gran Sasso Rugby, che, a metà di luglio del 2018, vi ha aperto un ristorante.
Sta di fatto che il 7 giugno scorso, il responsabile dell’Ufficio Tecnico si è recato presso gli impianti sportivi ed ha rimesso una durissima relazione al sindaco Domenico Nardis. “Gli impianti sportivi di Villa Sant’Angelo - si legge - versano in uno stato di manutenzione e di conservazione che evidenzia un quasi toltale abbandono della struttura. Si evidenzia il mancato rispetto degli articoli 7 ed 11 della convenzione da parte del Concessionario asd Gran Sasso Rugby. Si ravvisano gli estremi per lo scioglimento della convenzione tra il Comune di Villa Sant’Angelo e l’asd Gran Sasso Rugby. A tal proposito, si propone all’Amministrazione Comunale quanto segue: immediato distacco di tutte le utenze a servizio degli impianti sportivi; revoca della convenzione; la richiesta dell’immediato rimborso di tutti i costi sostenuti dal comune di Villa Sant’Angelo per i consumi energetici a partire dalla data di stipula della convenzione (07/12/2011) ad oggi, quantificabili in circa € 100.000,00".
E qui sta il primo, incredibile, nodo: dal 2011 ad oggi, in sostanza, il comune si sarebbe fatto carico del pagamento delle utenze (anche del ristorante, a quanto si è potuto apprendere) sebbene la convenzione prevedesse esplicitamente che il soggetto gestore avrebbe dovuto procedere alla voltura entro 60 giorni dalla presa in possesso.
Come è stato possibile che, in quasi 8 anni, nessuno si sia accorto di nulla?
Tra l'altro, la società di calcio di Villa Sant'Angelo avrebbe versato, ma il condizionale è d'obbligo, una quota alla asd Gran Sasso Rugby per il pagamento delle utenze che, tuttavia, erano in carico all'Ente.
Acquisita la relazione dell'ufficio tecnico, il segretario comunale, in data 1° luglio 2019, rivolgendosi al sindaco ed ai responsabili di servizio tecnico e finanziario oltre che alla polizia municipale, si è espresso con queste parole: “Si evidenzia che la violazione degli obblighi di volturazione delle utenze e delle norme sull’igiene, la sanità ed il decoro degli impianti, rappresenta una causa di risoluzione della convenzione che opera di diritto; è necessario pertanto provvedere in tal senso ai sensi di quanto previsto dall’art.19 della convenzione. Va da sé che la decadenza della convenzione travolge anche la sub concessione di cui alla delibera di G.C n.8 dell’8.2.2018. Gli uffici comunali tecnico e ragioneria, in conseguenza della risoluzione, provvedano con celerità ai seguenti adempimenti: alla messa in mora delle associazioni sportive che hanno usufruito dell’impianto sportivo, allo scopo di recuperare l’esborso non dovuto dal comune a titolo di utenze ed al recupero anche coattivo dello stesso; alla sospensione dei contratti delle utenze; allo sgombero degli impianti sportivi ed alla chiusura degli accessi e comunque al reintegro del possesso e della disponibilità degli impianti concessi, servendosi se del caso della polizia municipale; a mantenere nelle casse comunali, a titolo cautelativo, eventuali somme previste in bilancio e spettanti alle associazioni utilizzatrici degli impianti”.
Dunque, il comune di Villa Sant'Angelo ha immediatamente informato la Gran Sasso Rugby e la società Pick & Go srl di volere avvalersi della risoluzione di diritto della convenzione, intimando alla associazione sportiva dilettantistica di adempiere, entro il termine massimo di 15 giorni, agli obblighi assunti e, pertanto, "alla voltura delle utenze degli impianti sportivi, al rimborso di quelle anticipate dal comune e quantificate in circa € 100.000,00, alla manutenzione degli impianti sportivi eliminando le problematiche di igiene e decoro". Stante la mancata risposta della asd, si è proceduto, ieri, con la delibera di Giunta comunale. Così, il comune rientrerà in possesso dell'impianto sportivo e procederà con la messa in mora della Gran Sasso Rugby per i 100 mila euro di esborsi non dovuti dall'Ente per il pagamento delle utenze.
Non bastasse, con ordinanza sindacale n. 17 del 17 luglio scorso, il sindaco di Villa Sant'Angelo ha ordinato il "non utilizzo di tutte le strutture degli impianti sportivi comunali in attesa del perfezionamento della pratica di cui all'articolo 4 del D.p.r. 1 agosto 2011, nr 151"; in sostanza, ad oggi l'impianto non è agibile. Infatti, i Vigili del Fuoco dell'Aquila - Ufficio prevenzione incendi - hanno riscontrato che il campo sportivo "non risulta in possesso di ricevuta di avvenuta presentazione della segnalazione certificata di inizio attività, ai sensi - appunto - dell'art. 4 del D.p.r. 1/8/2011 nr 151".
Che cosa succederà ora è difficile a dirsi.
Stante l'attuale inagibilità dello stadio Tommaso Fattori, l'impianto di Villa Sant'Angelo è l'unico del circondario omologato per la serie A: dunque, non si riuscisse ad ottenere almeno l'agibilità parziale dello storico campo aquilano, l'Unione Rugby L'Aquila sarebbe costretta a 'migrare' a Villa Sant'Angelo. Si riuscirà a mettersi in regola con le norme antincendio entro l'inizio del prossimo campionato?
E poi, chi prenderà in gestione l'impianto che, di certo, è piuttosto dispendioso? Verrà affidato all'Unione Rugby L'Aquila? E ancora: come influirà sulle casse della asd Gran Sasso Rugby la messa in mora per 100mila euro? La questione non è banale, sebbene non dovrebbero esserci conseguenze dirette sull'attività dell'UR: ne scrivevamo qualche giorno fa, il sodalizio disputerà il prossimo campionato nazionale di serie A - campo permettendo - con una struttura e un assetto societari rinnovati. Ecco cosa accadrà: nascerà una società unica (che manterrà sempre il nome di Unione Rugby L'Aquila) le cui quote, fino ad ora possedute dalle quattro società fondatrici - il 40% dalla Gran Sasso, il 40% dalla Polisportiva, il 10% dalle Vecchie Fiamme e il 10% da L'Aquila Neroverde - saranno detenute da persone fisiche. Queste ultime sono state individuate, per il momento, all’interno del consiglio d’amministrazione, ma sarà modificato lo statuto - che ora come ora consente di far parte della società solo ad affiliati Fir - per permettere l’ingresso di nuovi soci, compresi, dunque, anche eventuali imprenditori e investitori privati.
Le quattro società fondatrici, invece, continueranno a esistere e a svolgere ciascuna la propria attività. Vedremo quale sarà il destino della Gran Sasso.