Mercoledì, 12 Marzo 2014 15:54

Impianti sportivi, emergenza infinita: Piazza d'Armi, gestione provvisoria

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Un gioiello. Una pista d'atletica ad 8 corsie, con possibilità di corsa performante bidirezionale e un manto di primissimo livello. Parametri che - a sentire l'amministrazione comunale - fanno della nuova pista di Piazza d'Armi un'eccellenza sportiva, a livello mondiale.

Se non fosse che non si sa ancora chi gestirà l'impianto. Piazza d'Armi doveva essere inaugurata nel mese di ottobre: i cancelli - ad oggi - sono chiusi. L'idea era di affidare la struttura alle società d'atletica della città che - nelle intenzioni dell'amministrazione - avrebbero dovuto fondare un nuovo soggetto giuridico. L'assessora Iorio avrebbe voluto evitare così la gara d'appalto, per non permettere ad eventuali imprenditori interessati di svolgere nell'impianto attività estranee allo sport e alla città stessa.

Il problema sono i costi. La gestione dovrebbe costare non meno di 60mila euro all'anno per la manutenzione della pista, del verde, per la gestione delle utenze e per coprire i costi del personale. E' prevista, infatti, l'assunzione di due guardiani che dovranno controllare gli ingressi al campo. Un impegno economico difficilmente sostenibile per le società aquilane. L'accordo però sembrava cosa fatta. Almeno, fino a qualche ora fa: una delle società di atletica coinvolte nel progetto, infatti, l'Atletica Promotion, si è tirata indietro. Dunque, il percorso che avrebbe dovuto portare alla condivisione della gestione del campo d'atletica è naufragato.

Rammaricata l'assessora Iorio: "L’individuazione di un percorso partecipato con il coinvolgimento diretto delle realtà locali – ha spiegato – è stata il frutto di una precisa volontà dell’amministrazione, volta a garantire un giusto ruolo di queste ultime nella gestione di una struttura che costituisce, da sempre, il cuore dell’attività sportiva cittadina e che restituiamo alla fruizione più moderna e funzionale a seguito degli interventi di rifacimento. Purtroppo, a fronte di una lunga e serrata fase di confronto e di condivisione che ha visto impegnate le società e il settore comunale competente per cinque mesi, alla vigilia della stesura della convenzione, abbiamo appreso con stupore e con estrema costernazione che le società non sono riuscite a pervenire ad un accordo, necessario e propedeutico all’affidamento della struttura. A questo punto attiveremo immediatamente le procedure per individuare un gestore ma, stanti i tempi tecnici legati agli adempimenti amministrativi e agli obblighi di legge, stiamo lavorando per una soluzione che consenta, attraverso una gestione provvisoria, di riaprire subito il campo di atletica, dato che la bella stagione, ossia quella di massima fruizione della struttura, è ormai alle porte. Spiace dover constatare – ha concluso l’assessora Iorio – che, per ragioni indipendenti dall’amministrazione comunale, è stato perso del tempo prezioso".

A meno di ulteriori sorprese, dunque, la gestione dell'impianto verrà affidata con gara d'appalto. Difficile immaginare chi potrebbe essere interessato. C'è il rischio - concreto - che la città si ritrovi con un impianto sportivo all'avanguardia ma inutilizzabile dalle piccole società sportive. Chiuso alle scuole, alle cittadine e ai cittadini che affollavano Piazza D'Armi prima del terremoto. In attesa che il parco urbano diventi finalmente realtà.

L'ennesima 'opera' calata dall'alto, senza una reale concertazione con il territorio e senza alcuna pianificazione economica e sociale. La città soffre terribilmente la mancanza di spazi pubblici dove ri-creare il senso di comunità. Se è vero che l'impianto andrà necessariamente curato e tutelato, evitando il degrado in cui versava la struttura di Piazza d'Armi, e che le principali strutture sportive in Italia non sono certo aperte al pubblico, è vero anche che in una città come L'Aquila lo sport, e gli spazi pubblici più in generale, assumono significati e connotazioni ben più profonde che altrove.

Riportare lo sport negli spazi pubblici, aiutandolo a non chiudersi nei luoghi e negli impianti in cui si è confinato e ripensandolo come una funzione rilevante della qualità e della vivibilità delle nostre città, potrebbe contribuire - in questo senso - anche alla riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei cittadini, favorendone al contempo la salute ed il benessere e ricostruendo un legame più stretto con i luoghi e con il territorio.

Piazza d'Armi non è l'unica struttura sportiva dal futuro incerto. Non è stato ancora ristrutturato il Palazzetto dello Sport, un patrimonio del Comune dell'Aquila, inserito in un complesso sportivo che - potenzialmente - potrebbe essere un piccolo tesoro per la città. Il Palazzetto, già prima del terremoto, non aveva il certificato di agibilità. Ora non ha neanche l'agibilità statica, per un problema di inadeguatezza degli infissi. In una riunione della terza Commissione, nel giugno scorso, i tecnici comunali avevano annunciato l'apertura delle buste di gara per l'assegnazione dei lavori di riparazione entro luglio: non è avvenuto.

Intanto, però, la giunta comunale ha approvato la proposta deliberativa, presentata dall'assessore alla Ricostruzione e alla Pianificazione urbanistica Pietro Di Stefano, riguardante il permesso a costruire in deroga per la realizzazione del Palasport, donato dal Governo giapponese, che sorgerà nell'area di Centi Colella.

L'atto deliberativo verrà ora trasmesso al Consiglio comunale per l'approvazione definitiva. "Il Governo del Giappone, - ha dichiarato l'assessore Di Stefano - tramite l'Ambasciatore del Paese asiatico in Italia, ha proposto all'Amministrazione comunale, quale segno di solidarietà con la cittadinanza colpita dal sisma, una donazione connessa con la realizzazione di un Palazzetto dello Sport da localizzare, secondo le indicazioni fornite dalla stessa amministrazione, all'interno del complesso sportivo esistente in località Centi Colella.

Nel marzo 2012 è stato stipulato il contratto fra l'ente comunale e l'agenzia Japan International Cooperation System (Jics), indicata dal donatore quale soggetto attuatore dell'opera. L'area individuata dall'amministrazione comprende una superficie complessiva pari a 13mila 700 metri quadri, mentre l'edificio - ha proseguito Di Stefano - avrà una superficie calpestabile di circa 3mila metri quadri. Al fine di dare corso alla realizzazione dell'intervento, l'agenzia Jics ha affidato la redazione del progetto alla società 'Team Iwakiri - Design & Planning Workshop' di Roma.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale, che verrà acquisita al patrimonio comunale, pensata, oltre che per lo svolgimento di manifestazioni sportive, anche per soddisfare l'esigenza di luoghi di aggregazione destinati a ospitare eventi, concerti ed esposizioni temporanee. Verranno inoltre realizzati spazi all'aperto di pertinenza del Palasport con aree a verde e parcheggi. Il progetto, pertanto, - ha concluso l'assessore Di Stefano - pur essendo proposto da un soggetto diverso dalle pubbliche amministrazioni, riguarda la costruzione di un'opera di interesse pubblico e di valore strategico, alla luce delle esigenze emerse a seguito del sisma".

Staremo a vedere cosa accadrà a Centi Colella. Sperando che il palazzetto donato alla città dal Giappone non viva un percorso travagliato come quello dello stadio di Acquasanta. Una storia trentennale che sembra non avere mai fine. Lo stadio doveva essere inaugurato con la nuova stagione calcistica, a settembre 2013. A festeggiare la promozione dei rossoblù di Pagliari in Prima Divisione. Poi, lo slittamento a novembre. E ancora in primavera. L'ultimo annuncio è dei giorni scorsi: lo stadio - avveniristico anch'esso, in erba sintetica e senza barriere - dovrebbe essere pronto per la prossima stagione. Il bando di gara per il completamento dei lavori - il terreno in sintetico e le torri faro - in scadenza il 6 marzo scorso è stato prorogato di una settimana, fino a domani, per problemi tecnici legati alla presentazione delle domande. Chiusi i termini, sarà nominata una commissione gara che dovrà vagliare le oltre 50 offerte pervenute e dare finalmente il via libera ai lavori.

Almeno, si spera.

Ultima modifica il Mercoledì, 12 Marzo 2014 18:18

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