Giovedì, 06 Marzo 2014 12:20

Biblioteca Scienze Umane, perizia approvata. In due mesi i libri potrebbero tornare disponibili

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di Ludovica Raiola - La questione della biblioteca del Dipartimento di Scienze Umane dell'Univaq rappresenta un problema che si protrae ormai da diverso tempo.

Una biblioteca a metà, che manca della gran parte dei suoi volumi, non consultabili perchè chiusi negli scatoloni, all'interno del deposito di Bazzano. Il punto cruciale si presume essere l'installazione delle porte REI (tagliafuoco) e delle docce antincendio, senza le quali non sarebbe possibile collocare i volumi nei locali seminterrati di viale Nizza. Tale compito, insieme ad altri piccoli interventi diffusi in tutto l'edificio, spetta all'impresa che si è occupata dei lavori, Consorzio Stabile Intedi Costruzioni.

A causa di questi mancati adeguamenti – che ritardano la conclusione definitiva dei lavori – lo stabile del Dipartimento manca del collaudo amministrativo, certificato che sancisce la regolarità contabile e la verifica amministrativa delle opere eseguite, ma che, in ogni caso, non è indispensabile ai fini dell'utilizzo della struttura.

L'ingegner Giorgio Torelli, responsabile del procedimento presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche, afferma che la perizia è stata convalidata proprio la settimana scorsa, mentre il finanziamento era già stato approvato precedentemente. A suo parere, calcolando i tempi tecnici di prassi, nell'arco di due mesi saranno portati a termine i lavori necessari. A questo punto, seguendo le normative vigenti (la destinazione d'uso non è quella di un deposito, per cui non si può collocare un carico superiore a 400 kg/mq) la sezione DEWEY potrà essere disposta nei locali del Dipartimento e tornare finalmente reperibile.

Per quanto riguarda la sezione FISSA, invece, non sarebbe possibile – per motivi di spazio – ospitare i volumi nelle stanze del Dipartimento, per cui la stessa rimarrà per il momento nel deposito di Bazzano.

Per la soluzione definitiva si dovrà attendere il progetto che riguarda l'intera area dell'ex ospedale San Salvatore, di cui si parla anche nelle linee strategiche 2014-2019, diffuse lo scorso gennaio dalla rettrice Paola Inverardi.

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