Venerdì, 12 Settembre 2014 15:59

Test Medicina: ammessi altri 500 studenti dopo ricorso al Tar

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Anche se il numero chiuso per le facoltà mediche non è ancora stato abolito, per quest'anno il metodo ha dimostrato la sua inefficacia, almeno in un contesto poco trasparente come quello italiano.

La battaglia degli studenti, che la scorso aprile avavano urlato #stopaltest, si è spostata nelle aule di tribunale e con esiti positivi per molti. Salgono infatti i casi di studenti che, pur essendo stati bocciati ai test di Medicina, hanno fatto ricorso al Tar e sono stati "riammessi".

Ma andiamo con ordine. Ricordate il caso Bari che lo scorso aprile aveva indignato gli studenti di tutta Italia? Secondo quanto dichiarato da Alberto Irone, portavoce della Rete degli studenti medi a Repubblica.it: "Siamo partiti dal caso di Bari: quattro plichi mancanti e non uno come avevano precedentemente detto, che hanno alterato la par condicio del concorso". Dunque quello di Bari è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso e, forse, la spinta per molti aspiranti medici a denunciare le irregolarità verificatesi in tutta la penisola l'8 aprile scorso.

Inaspettatamente, a luglio il giudice del Tar Lazio ha proceduto ad ammettere in sovranumero oltre duemila studenti negli atenei di Bari e Napoli. Un numero ancor più influente, se si calcola che i posti disponibili per l'anno accademico erano circa 10mila. Le irregolarità che non hanno lasciato altra scelta se non ammettere quei ragazzi, riguardano in particolare l'anonimato e la segretezza del concorso. A spiegarle era stato in quell'occasione l'avvocato Michele Bonetti che, insieme a Santi Delia, sta portando avanti la causa dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi:"Schede anagrafiche raccolte e conservate separatamente rispetto alla busta del Miur contenente i materiali d'esame; codici alfanumerici (che rendono possibile l'abbinamento al nome, ndr.) visibili; un imprecisato numero di plichi di concorso sostituiti dalla Commissione per errori di compilazione da parte dei singoli candidati o per difetti dei plichi stessi".

Al conto dei riammessi, si sono aggiunte ieri altre quindici ordinanze del Tar del Lazio: sono stati ammessi altri 500 studenti in undici atenei (Milano, Roma, Napoli, Salerno, Palermo, Catania, Messina, Catanzaro e Bari). Ma come è possibile che il Tar continui ad ammettere studenti che, di fatto, non erano promossi? In sostanza, l'errore del Ministero era stato quello di fornire una modulistica facilmente decifrabile, in cui abbinare il codice numerico alla persona e dunque correggere gli eventuali errori era molto facile. Non essendo riusciti, dunque, ad arginare il problema prima del test, adesso lo Stato ha 60 giorni per tentare di annullare le decisioni del Tar, presentando ricorso al Consiglio di Stato.

Staremo a vedere cosa succederà. Anche se, nel frattempo, gli studenti potrebbero iscriversi ed iniziare a frequentare le lezioni e la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente.

 

Ultima modifica il Venerdì, 12 Settembre 2014 16:16

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