Giovedì, 04 Dicembre 2014 20:10

Il difficile rapporto tra UnivAq e Sanità. Studenti e docenti incontrano Paolucci

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Si è tenuto presso la facoltà di medicina l'incontro organizzato dall'Unione degli studenti, "La sanità tra formazione e futuro, gli studenti incontrano la Regione".

Ad intervenire nelle aule di Coppito l'assessore alla Sanità Silvio Paolucci che si è confrontato con studenti e docenti dell'Ateneo.

Al centro del dibattito il difficile rapporto tra il mondo universitario e quello della Sanità, colpevole all'Aquila di far sentire la ricerca troppo spesso come un "ospite non desiderato" nelle mura del san Salvatore.

Proprio qualche giorno fa il protocollo d'intesa preliminare tra la Asl1 e l'Università di studi dell'Aquila era stato bocciato dall'Unione degli Universitari e dall'associazione di medici specializzandi.

Andrea Fidanza, che ha aperto l'incontro per l'Udu, ha reclamato la necessità di "una maggiore partecipazione dell'Università alla programmazione sanitaria regionale" pena un "piano professionalizzante limitato" per gli studenti, che non riescono ad abilitarsi in maniera adeguata.
A fronte comunque di una formazione "che resta di alto livello" e che spesso ha fatto risultare gli studenti di medicina dell'Università dell'Aquila "tra i migliori d'Italia nei concorsi nazionali per le scuole di specializzazione. Peccato che in molti poi sono costretti ad andar via perché non vedono qui il loro futuro".

Fidanza ha citato alcuni numeri del report 2013 della Asl. Su tutti il dato più impressionante è quello legato alla diminuzione dei posti letto in regione: "36% in meno rispetto al 2005 con un tasso di ricovero che è sceso anche quando il bisogno assistenziale è salito".

Il tutto a causa dei tagli di bilancio e di "amministratori che invece di fare i politici fanno i ragionieri".

Per gli studenti, la soluzione migliore al momento è quella della Asl unica regionale "con due teaching hospital, quello dell'Aquila e quello di Chieti".

paulucci udu 2Altro argomento principale dell'incontro è stato infatti quello della mancata aziendalizzazione in Abruzzo: secondo il DBCM del 2004 firmato da Sivlio Berlusconi, poi oggetto di delibera della Regione Abruzzo, il San Salvatore dell'Aquila e il Santissima Annunziata di Chieti sarebbero dovuti divenire nel 2009 ognuno un'unica azienda in cui il peso delle responsabilità tra Università e Regione fosse diviso in parti uguali. Ma anche attraverso un "utilizzo strumentale del sisma" ciò non è mai avvenuto.

"Su questo punto abbiamo sempre insistito", ha ribadito la preside della facoltà di medicina Maria Grazia Cifone. "Con l'aziendalizzazione si formerebbe una nuova creatura mista in cui le responsabilità sono divise in parti uguali, nel bene e nel male. In tal modo se serve un infermiere, un segretario, un amministrativo e l'Università ha il personale per svolgere quell'attività lo mette in campo senza produrre costi aggiuntivi per la Regione. Questa è un'esigenza per il territorio aquilano in cui l'Università svolge un ruolo preminente".

L'Assessore Paolucci dal canto suo ha voluto assicurare che "la nuova convenzione deve dare uno spazio enorme al ruolo dell'Università" ma non ha voluto nascondere agli studenti pesanti eredità del passato: "La storia della sanità abruzzese è una brutta storia - ha affermato di fronte ai giovani l'assessore - va detto con chiarezza che nel passato si sono mangiati un pezzo del vostro futuro. Fino al 2007, si sono distratti soldi del Fondo del servizio sanitario nazionale fino a 528milioni di euro, che voi pagate anche con le borse di studio che non avete. State restituendo pezzi di futuro che altri vi hanno preso".

Su protocolli d'intesa e aziendalizzazione Paolucci ha annunciato un serrato confronto a partire da gennaio che coinvolga tutte le parti in campo, promettendo da parte sua onestà intellettuale: "a me non importa quante Asl ci siano - ha dichiarato a proposito di onestà - se il loro numero deve variare unicamente per cacciare i vecchi direttori come accaduto con le unificazioni del 2009 all'Aquila e a Chieti. Mi interessa riformulare la rete, ridurla se necessario ma dopo una riprogrammazione vera".

Il più dalfonsiano degli assessori ha accennato anche al Piano Sanitario: "Dobbiamo fare un piano sanitario che abbia la forza di stare in piedi anche tra 15 anni grazie ad un'adeguata programmazione".

"La comunicazione che entro Gennaio si farà un nuovo protocollo d'intesa - ha dichiarato la Preside Cifone a NewsTown - va molto bene perché è da lì che deve discendere tutto il resto, inutile che si lavori a valle. La Regione deve riscrivere regole che siano rispettose di tutte le parti perché la formazione è scesa di qualità dentro la Sanità dato che non può prescindere dal sistema sanitario".

"L'Assessore - ha proseguito la Preside di Medicina - ha anche parlato di Piano sanitario: questo è importante per la qualità dell'assistenza che si deve garantire ai cittadini. Ora bisogna far entrare all'interno, però, l'altra anima dell'aspetto sanitario che è la formazione di coloro che tra dieci anni saranno i referenti dell'attività assistenziale. I futuri medici ed infermieri vanno formati secondo gli attuali canoni nazionali ed europei affinché, tra l'altro, potrà esserci una mobilità libera nei paesi Ue".

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 05 Dicembre 2014 09:56

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