Giovedì, 06 Agosto 2015 10:44

'Buona Scuola': rischio esodo per centinaia di insegnanti abruzzesi

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di Cristiano Pitari - La scuola italiana vive un momento di forti e discussi cambiamenti. Con l'approvazione della riforma voluta dal ministro Giannini, infatti, sono iniziate – anche in Abruzzo – le immissioni in ruolo degli insegnanti precari. Presto, si passerà alla stabilizzazione dei presidi-sceriffi. E c'è chi sarà costretto a scegliere tra cattedra e famiglia.

Nei giorni scorsi, l'associazione provinciale degli insegnanti Gilda ha convocato una assemblea per fare chiarezza sulle fasi B e C del piano straordinario di assunzioni. Gli insegnanti precari in attesa di stabilizzazione nella provincia dell’Aquila sono 1.100. Sono 1.296 i docenti nell’aquilano presenti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e quindi destinatari del piano di assunzioni. Di questi, 150-200 sono entrati già di ruolo nelle fasi 0 e A della riforma che prevede spostamenti solo a livello provinciale. E si prevede che nelle prossime fasi ci sarà posto per circa 300 insegnanti, tra la Marsica, l'Alto Sangro, l'aquilano e la Valle Peligna. Altri docenti, se fortunati, troveranno posto in una scuola della Regione.

Il problema riguarda chi sarà costretto a 'migrare' fuori Regione, in Friuli Venezia Giulia magari, o in Veneto. Si prevede che almeno 200 insegnanti precari abruzzesi resteranno senza stabilizzazione in Regione, costretti dunque ad accettare un posto altrove o a rinunciare alla cattedra.

Tutti i docenti precari, tra il 28 luglio al 14 agosto, dovranno inoltrare una domanda al Ministero in cui, obbligatoriamente, indicheranno, in una scala di preferenze, le province italiane dove vorrebbero lavorare. Il Ministero poi valuterà la domanda e le preferenze espresse dal richiedente, proponendo al docente precario un’immissione di ruolo in una determinata provincia. "Se il docente accetta, bene. Altrimenti, verrà definitivamente cancellato dalle liste, perdendo ogni possibilità non solo di essere immesso in ruolo, ma anche di poter ottenere supplenze annuali", ha sottolineato Claudio Di Cesare, coordinatore provinciale Gilda, nel corso dell'assemblea.

La questione, per gli insegnanti coinvolti, è ovviamente spinosa. Si tratta di prendere una decisione importante: accettare un incarico di ruolo, trasferendosi altrove, e chissà dove, oppure, per motivi familiari o altre ragioni personali, rinunciare all'incarico facendosi cancellare, di conseguenza, dalle graduatorie e ripartendo così daccapo. Questo sistema verrà utilizzato sia nella fase B, sia nella successiva fase C, in cui verranno assegnate cattedre per coprire esigenze di organico potenziato, per lo più nelle scuole del nord.

E non è finita qui. Infatti, se si ottiene una cattedra con la fase B, magari a Biella o Sondrio, si rischia di restare da quelle parti per anni, in quanto i piani di mobilità non riguardano i docenti neoassunti. "Il governo ha appena fatto passare un piano di assunzioni che costringerà molti giovani con figli piccoli a vivere a centinaia di chilometri di distanza", ha ribadito Di Cesare.

La situazione nell’aquilano, se possibile, è anche più complessa: si registra, infatti, una carenza di cattedra, conseguenza della riduzione degli iscritti alle scuole primarie e secondarie, a seguito del sisma.

di Cristiano Pitari

Ultima modifica il Giovedì, 06 Agosto 2015 10:51

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