Si chiama Make your Bo, che abbreviato suona MyBo. E' una piattaforma web che vuole andare oltre lo sharing - la condivisione - e vorrebbe riavvicinare le persone, sempre più alienate da web e social, alla realtà in carne e ossa e all'incontro vis à vis.
E' stata creata da tre 24enni aquilani, sviluppata da un'azienda di software abruzzese e sta facendo impazzire Bologna, considerando che in poco tempo si sono già iscritti in 1500, che al party di lancio hanno partecipato 2500 persone (nonostante gli organizzatori ne avessero previsti 400) e che le è stata dedicata la prima pagina dell'edizione bolognese del Corriere della Sera.
Di cosa stiamo parlando? Make your bo è una "piattaforma web a 360°": in altre parole, offre con un unico strumento servizi tipici dello sharing, che normalmente ineriscono ad attività specifiche, come BlaBlaCar per la mobilità o Airbnb per il turismo. Ci si iscrive al sito web, si crea un'attività o si partecipa a una già esistente attraverso una chat, in base a quattro categorie principali: università, sport, condivisione e creatività.
Ogni iscritto alla piattaforma propone la propria attività, o competenza, condividendola. In cambio, può ricevere un'altra prestazione o, al massimo, un rimborso spese. Non è ammessa la compravendita perché, attualmente, Make your bo non è un sito commerciale. Ad esempio, uno studente bolognese può proporre ripetizioni, in cambio di una cena, una birra di sabato sera, un passaggio in macchina o una partita a calcetto. Il web come strumento per conoscersi nella vita reale, e non come fine, dunque. Per questo il logo [foto in copertina] realizzato dall'artista bolognese Bad Mandala, rappresenta una piazza, colma di simboli della città emiliana.
"Pensiamo che lo sharing, oggi, sia limitato. Anche i social network, nati per creare socialità, con il tempo hanno invece isolato le persone, di fronte allo schermo del pc o del telefono", afferma a NewsTown Daniele Gentilucci. Aquilano classe 1991, è neo laureato in economia e co-fondatore di My world srl, startup proprietaria della piattaforma, che ha creato assieme agli altri due coetanei Emanuele Anatone e Michele De Angelo, studenti di Ingegneria all'Università dell'Aquila.
"Presto sarà attiva anche un'app per smartphone - sottolinea Gentilucci - siamo noi stessi, per primi, che proponiamo attività per la condivisione sulla piattaforma. Le possibilità che ha oggi la condivisione sono altissime e non vengono sfruttate a pieno: cerchiamo di andare controtendenza perché ci piacerebbe vedere meno persone attaccate al telefono e più relazioni umane e incontri".
I tre hanno deciso di sviluppare Make your bo nel capoluogo emiliano, perché rappresenta un bacino di utenza importante, ma l'obiettivo è estendere la piattaforma ad altre comunità e città. E, perché no, anche in Abruzzo e all'Aquila.