Un investimento da 8 milioni; 130 mila km di cavi, con cui verranno cablate circa 23 mila abitazioni; 130 km di scavi previsti.
Sono i numeri contenuti nell’accordo firmato da Open Fiber (spa composta da Enel e Cassa depositi e prestiti) e comune dell’Aquila, grazie al quale la banda ultra larga basata sulla tecnologia FTTH - Fiber to home, “fibra fino a casa”: la rete in fibra ottica arriva fino all'abitazione o all'ufficio dell'utente - sarà portata, entro la metà del 2019, in tutto il territorio comunale e, entro l’anno successivo, anche nei comuni limitrofi.
“Un passaggio epocale” lo ha definito Roberto Tognaccini, responsabile Network&Operations Area Centro di Open Fiber “che consentirà, dal punto di vista della connettività, di avere un servizio con velocità di oltre 1 Giga, sia in upload che in download. Questo permetterà di avere una piattaforma importante anche per tutti gli altri progetti che L’Aquila sta portando avanti nell’ottica della realizzazione della smart city. Per questo abbiamo deciso di anticipare di un anno l’investimento rispetto ai tempi inizialmente previsti”.
La portata innovativa del progetto risiede proprio nel fatto che i cavi in fibra saranno portati non fino alle centraline ma direttamente nelle singole abitazioni, anche quelle delle frazioni più piccole e sperdute, nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, lì dove, cioè, un operatore commerciale non oserebbe mai investire per mancanza di convenienza.
I lavori, come detto, dureranno circa un anno e mezzo, dall’inizio del 2018 fino alla metà del 2019. Questo per quel che riguarda L’Aquila. Per i comuni del circondario, la chiusura dei lavori è prevista per il 2020.
I chilometri di scavi previsti sono 130 ma l’obiettivo è quello di dimezzarli (arrivando a un risparmio del 60%) sfruttando le infrastrutture che ci sono già e firmando delle convenzioni con i loro proprietari (ad esemipo, per quanto riguarda il centro storico, lo smart tunnel). Ciò consentirà di risparmiare tempo e di limitare i disagi per i cittadini durante i lavori.
Non sarà Open Fiber, tuttavia, a stipulare i contratti con gli utenti. La società, infatti, non opera nel mercato retail ma in quello all’ingrosso (wholesale), il che significa che offre accesso alla fibra agli operatori di mercato interessati. Saranno questi ultimi, pertanto, a gestire e a vendere i contratti agli utenti (famiglie, aziende) finali.
Ma perché Open Fiber ha scelto proprio L’Aquila? Perché, ha spiegato Tognaccini, la fibra ottica e la banda ultra larga andranno ad intersecarsi e a legarsi con gli altri progetti messi in campo dopo il terremoto in vista dell’attuazione di quelle strategie di pianificazione urbanistica che rientrano sotto l’etichetta di Smart city o città intelligente. Di più: la fibra ottica sarà l’infrastruttura portante, la base sulla quale poggeranno questi progetti e queste strategie, a iniziare, naturalmente, dal 5G.
"Open Fiber ha anticipato di un anno il suo investimento rispetto a quanto previsto nel piano industriale. - ha dichiarato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi- Arriveremo al 100 per cento della copertura di tutto il territorio comunale entro il 2020, andando a recuperare anche il gap che sconta l'economia locale. Con la nuova infrastrutturazione la città diventa più facile da vivere e ottiene un formidabile elemento attrattore. Una recente ricerca del Sole24ore pone tra gli indicatori di qualità della vita proprio la diffusione della banda larga. Oggi siamo all'85esimo posto. Alla fine del 2020, L'Aquila sarà tra le città in testa alla classifica".