"In ritardo di tre anni, per la solita burocrazia, potrebbero esserci assegnati altri 150 appartamenti su un investimento del fondo etico da 20 milioni di euro". E' il 31 maggio 2014, e l'annuncio è del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.
Un passo indietro, necessario, all'immediato post sisma e alla 'intuizione', definiamola così, dell'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: per fronteggiare l'emergenza abitativa, società finanziarie di gestione del risparmio (possessori di capitali, liquidità e garanzie bancarie) acquistano immobili che poi affittano al Comune dell'Aquila con un canone calmierato e concordato. Viene costituito così un fondo immobiliare, Fondo AQ, con la regia della società di gestione del risparmio Europa Risorse Sgr, colosso degli investimenti immobiliari e finanziari, partecipata – tra le altre – da Fintecna, società del ministero del Tesoro.
L'operazione immobiliare scatenerà polemiche e accuse di speculazione edilizia e finanziaria, stimolando anche diverse inchieste giornalistiche.
Fondo AQ avrebbe dovuto acquistare 500 appartamenti: in realtà, saranno 320. Il Fondo era partecipato da Fintecna, Carispaq e Fimit sgr. Seguendo le vicende della Fimit, arriviamo alla fine di maggio 2014 e ai 150 appartamenti che Cialente annunciò sarebbero stati assegnati al Comune dell'Aquila per affrontare l'emergenza abitativa.
Che fine ha fatto la società? E' confluita in 'Idea Fimit spa', colosso di gestione del risparmio, leader in Italia, specializzato in fondi di investimento immobiliare. Nato nell’ottobre 2011, quale risultato della fusione fra Fare sgr e Fimit sgr appunto, è oggi uno dei top player europei con un patrimonio prossimo ai 10 miliardi di euro e 36 fondi in gestione (dei quali 5 quotati). Annovera un’ampia e diversificata platea di investitori: circa 80 investitori istituzionali e oltre 70.000 investitori retail.
Parlavamo di fusione. Fimit sgr era stata fondata nel 1998 da Mediocredito Centrale (60%) e Inpdap (40%) per la creazione di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi, nell'ottica di privatizzare parte del patrimonio immobiliare pubblico. Ha lanciato il primo fondo nel 2001, Alpha, all'interno del quale Inpdap ha conferito 26 immobili, per un valore di 246.77 milioni di euro. Successivamente, nell'azionariato sono entrate Enpals, Lehman Brothers III FIMT S.a.r.l., Enasarco, Inarcassa, Istituto Fondi Immobiliari. Anche Fare sgr nasce nel 1998. Nel 2006, lancia il primo fondo, Atlantic 1, in cui sono presenti 46 immobili di Eni, GS e Telecom Italia per un valore totale di 636.7 milioni di euro. Nel 2008, il 70% di Fare sgr viene acquisito da DeA Capital, società che gestisce le attività del Gruppo De Agostini (la maggior finanziaria immobiliare italiana) negli investimenti alternativi, in particolare in private equity, diretti e indiretti: fondi, appunto. Le azioni sono quotate in Borsa e possedute, in maggioranza (58,3%) dalla stessa De Agostini.
Con la fusione tra 'Fare' e 'Fimit' nasce, insomma, la principale SGR italiana nel settore dei fondi immobiliari: 'Idea Fimit' è controllata, in maggioranza, da DeA Capital (64.28%) e annovera, tra i suoi partner, alcuni tra i principali enti previdenziali italiani: INPS (con il 29.6%) ed ENASARCO (5.9%).
Lunga premessa, doverosa, per arrivare al punto che ci interessa. Tra i fondi di 'Idea Fimit spa' c'è anche il 'Fondo Istituzionale Gamma Immobiliare' attraverso cui la società si propone di gestire fondi del risparmio, previdenziali e assistenziali, riserve Enpals - l'Ente nazionale di Previdenza e di Assistenza per i lavoratori dello spettacolo, ora Inps - ed Enasarco - Ente nazionale di assistenza per gli agenti e rappresentanti di commercio -, per acquistare case da fittare ai terremotati, a prezzi calmierati. E la dotazione finanziaria è pari a 20milioni di euro: ecco spiegate le parole di Cialente.
Tra l'altro, 'Idea Fimit spa', a L'Aquila, e sempre attraverso il 'Fondo Gamma', ha firmato un altro accordo con il Comune - nel novembre 2011 - per l'acquisto di 80 appartamenti da destinare ai terremotati.
Ma ci sono altri 20milioni di euro, come detto. Ora, tenete a mente questa data: 3 luglio 2013. Quel giorno, la 'Idea Fimit spa', rende noto sul proprio portale internet di aver dato incarico alla 'Innovation Real Estate Spa' di avviare una procedura per l’acquisto di immobili privati con destinazione abitativa nel territorio del Comune dell’Aquila, anche potenzialmente destinabili ad 'alloggio sociale' ai sensi dell’art. L. 9/2007 e relativo decreto ministeriale attuativo (D.M. 22.04.2008). In ogni caso, da destinare alla locazione a prezzi calmierati in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, in linea con le previsioni dell’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3753 del 6 aprile 2009 e seguenti, “previo perfezionamento di apposita convenzione con il Comune medesimo”.
L'intuizione di Berlusconi, appunto. I soggetti interessati, pena esclusione, sono invitati a far pervenire le loro offerte entro le ore 12.00 del 31 luglio 2013. Al bando rispondono diverse società di costruzione che, negoziato il prezzo di vendita degli immobili selezionati, si impegnano a non vendere gli alloggi a terzi nelle more della definizione della trattativa. Una sorta di esclusiva, in altre parole: le società proprietarie degli appartamenti scelti non avrebbero potuto vendere a terzi fino alla formalizzazione dell'acquisto. E non possono ancora: da agosto 2014, infatti, 'Idea Fimit Spa' ha chiesto alle società proroghe e rinvii senza aver ancora firmare nulla. E gli appartamenti restano bloccati.
Poco più di un anno dopo l'avvio della procedura, il Comune dell'Aquila istruisce “un avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per alloggi in locazione a canone convenzionato”: 233 cittadini rispondono all'avviso, manifestando l'intenzione di ottenere gli appartamenti.
Dunque: ci sono 20milioni di euro destinati a L'Aquila da Inps ed Enasarco, un fondo che si propone di gestirli per l'acquisto di case da fittare ai terremotati, a prezzi calmierati, imprenditori che fanno pervenire le loro offerte di immobili da acquisire e cittadini che si dimostrano interessati ad affittarli, con canone concordato.
Passa il tempo, e alla fine di maggio 2014 il sindaco Cialente annuncia che la situazione sta per sbloccarsi. E' passato più di un anno, da allora, e non se ne è fatto nulla. E a quanto pare, non se ne farà più nulla. Come mai? Nessuna risposta. Che fine faranno i venti milioni? Nessuna risposta. Saranno ancora destinati a L'Aquila? Nessuna risposta.
In realtà, stando ad alcune voci ben informate, pare che il 'Fondo Gamma' avesse deciso di dirottare i soldi per l'acquisto di un immobile, con destinazione commerciale e direzionale, lungo Corso Federico II. E a quanto si apprende, nei mesi scorsi sarebbero state presentate reiterate richieste di cambiamento di destinazione urbanistica, da commerciale/direzionale a residenziale, del palazzo ex Inail, proprio sul Corso della città. Probabilmente, si tratta soltanto di una strana coincidenza. Anche perché il Decreto della Presidenza del Consiglio, l'intuizione di Berlusconi, permetteva il solo acquisto di appartamenti da destinare ai terremotati.
La domanda, l'abbiamo già posta in passato: servono davvero altri alloggi, a oltre 6 anni dal terremoto, e con un patrimonio immobiliare che rischia di restare vuoto? Se davvero i 20milioni di euro restano destinati a L'Aquila, non si potrebbe tentare di ottenere una diversa destinazione d'uso? Pensando, per esempio, al recupero di parte del patrimonio pubblico abbandonato nel parco di Collemaggio. Il silenzio che è caduto sulla vicenda non lascia affatto tranquilli. Di tutto abbiamo bisogno, qui a L'Aquila, ma non dell'ennesima speculazione edilizia con fondi pubblici.