Stanno procedendo più faticosamente del previsto i lavori per il rifacimento dei sottoservizi.
La tabella di marcia fissata dalla Gran Sasso Acqua è ostacolata da quelle che il presidente della società, Americo Di Benedetto, ha definito “pastoie burocratiche”, ossia rallentamenti e intoppi dovuti a vari fattori: i frequenti stop imposti dai ritrovamenti di reperti archeologici nel sottosuolo (dopo quelli che, per mesi, avevano bloccato gli scavi a via Sallustio, ne sono venuti alla luce altri in via XX settembre e in via dei Giardini) e i conseguenti interventi delle varie Soprintendenze, che però richiedono tempi lunghi; la difficoltà di raccordare e “sincronizzare” il lavoro delle varie società impegnate nella posa dei cavi e dei tubi (Enel Gas, Enel Energia, Telecom, la stessa Gsa); gli intralci geo-tecnici non prevedibili e altre variabili dovute alla complessità del progetto - il più grande appalto pubblico del post terremoto (80 milioni di euro totali) - e al fatto che mai prima d'ora, in nessuna città d'Italia, era stata realizzata un'opera del genere.
Benché i vertici della Gsa ostentino ottimismo, è probabile che il cronoprogramma relativo al primo lotto (quello dell'Asse Centrale del centro storico da 38 milioni di euro di importo), che aveva fissato la fine dei lavori per maggio 2017, subirà delle modifiche, andando incontro a delle rimodulazioni. I tecnici, del resto, tendono a considerarlo un documento flessibile e tutt'altro che scolpito nella roccia.
In base alla mappa visibile nella foto qui sopra, a marzo dovrebbero chiudersi i lavori dell'Area 1 (via Sallustio, piazza Palazzo e zone adiacenti) e, subito dopo, essere avviati quelli dell'Area 2 (piazza Duomo, Villa Comunale) e dell'Area 3 (via S. Giusta, via dei Giardini), dove, però, gli scavi sono già partiti. Tra giugno e settembre dovrebbero essere cantierizzate l'Area 4 (S. Maria di Farfa) e l'Area 5 (Fontana Luminosa), mentre a fine anno sarà la volta dell'Area 6 (via Garibaldi, zona S. Pietro e S. Silvestro). Ultima a partire sarà l'Area 7, compresa, grosso modo, tra piazza Nove Martiri da un lato e via Crispomonti dall'altro.
L'obiettivo, hanno fatto capire sia Di Benedetto che i tecnici, è di attenersi il più possibile al programma ma, allo stesso tempo, di usarlo con una certa elasticità e di procedere in maniera empirica, cercando, come ha spiegato Di Benedetto, “di congestionare il meno possibile il centro, come si è fatto finora scegliendo di intervenire in quelle zone dove non non c'erano troppe interferenze con i cantieri degli edifici pubblici e privati”.
Il problema è che, finora, è mancata, sia da parte della Gsa che del Comune, un'attività di comunicazione e una condivisione delle informazioni - con i cittadini, le imprese, le attività artigianali e commerciali - per dar conto delle tempistiche ma anche per raccogliere domande, input, richieste di chiarimenti.
A essere preoccupati sono soprattutto i titolari di bar, ristoranti e negozi, che vogliono sapere se e per quanto tempo dovranno sospendere la propria attività a causa della cantierizzazione delle varie aree soggette a intervento.
Ieri, il presidente e i tecnici della Gsa li hanno incontrati in una riunione nel corso della quale è stata proposta la costituzione di un tavolo permanente (che andrà ad aggiungersi ai tre tavoli tecnici già istituiti presso il Comune) per studiare soluzioni condivise e non penalizzanti per chi ha già riaperto la propria attività (o vuole farlo in tempi brevi). All'incontro erano presenti anche Antonio Tramontano, responsabile operativo di Asse Centrale Scarl, il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato l'appalto; i rappresentanti di Cna e Confcommercio, rispettivamente Agostino Del Re e Celso Cioni; l'assessore alle Attività produttive del Comune, Pierluigi Mancini, più alcuni rappresentanti del Ctp dell'Aquila Centro.
“Alcuni di noi” ha detto un commerciante prendendo la parola “sono già al settimo o ottavo trasloco post terremoto. Prima di accollarci nuove spese per l'ennesimo trasferimento, vorremmo avere delle risposte certe sui tempi di intervento e sulla durata dei lavori”.
“In centro” ha fatto presente il titolare di un'altra attività “hanno riaperto una trentina di negozi, per cui l'impatto sarà limitato. Il problema vero si porrà quando toccherà al secondo stralcio (quello, da 42 milioni e 5 lotti, comprendente la zona di via Strinella e di viale della Croce Rossa, il cui appalto è ancora in fase di aggiudicazione, ndr), dove la presenza di attività commerciali e di traffico veicolare è di gran lunga maggiore”.
Per migliorare la comunicazione con i cittadini, hanno affermato i tecnici, sarà implementato e aggiornato in tempo reale il sito www.sottoserviziaq.it su cui sarà possibile trovare tutte le informazioni utili.