La Procura dell'Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per Carlo Pirozzolo (segretario generale del Comune), Patrizia Del Principe (funzionaria dello stesso ente sospesa dall’incarico) e Bruno Galgani (imprenditore originario di Antrodoco) indagati, a diverso titolo, per corruzione, abuso d'ufficio e turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta sul Centro servizi anziani del Comune dell'Aquila, meglio noto come ex Onpi.
A darne notizia è il quotidiano Il Centro.
Le indagini hanno seguito due filoni: in uno, la Del Principe è accusata di aver intascato una tangente da mille euro da Bruno Galgani (al quale avrebbe chiesto, in un secondo momento, altri spoldi) in cambio dell'assegnazione dei lavori di facchinaggio all'interno della struttura.
Nell'altro filone, invece, la funzionaria è indagata insieme a Pirozzolo per aver tentato di truccare il concorso indetto dall'amministrazione comunale per l'assegnazione dell'incarico di direttore del Csa.
La Del Principe, in particolare, avrebbe fatto pressioni su Pirozzolo affinché quest'ultimo inserisse nella lista delle materie d'esame alcune discipline "confacenti alle conoscenze della funzionaria" (come affermano i pm) in cambio dell'assunzione come co.co.co. nel Centro anziani di un'avvocatessa segnalata dal segretario generale.
Redde rationem, chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati
E' una delle indagini più importanti condotte dalla Procura dell'Aquila nel post-terremoto. L'inchiesta Redde rationem, su un presunto giro di tangenti legato ai puntellamenti, si avvia verso la conclusione.
La pm Antonietta Picardi ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per 16 indagati, tra i quali, com'è noto, c'è anche l'ex assessore comunale Pierluigi Tancredi (accusato di corruzione), già finito nell'inchiesta Do ut des.
A scriverlo è Il Messaggero.
Nell'inchiesta sono coinvolti anche funzionari comunali (accusati di abuso d'ufficio) e tecnici (accusati di truffa). Secondo la Procura, le tangenti pagate dalle imprese per avere i puntellamenti transitavano per un'agenzia matrimoniale e per altre società tramite consulenze fittizie.
La pm ha deciso di stralciare la posizione di Umberto Di Prospero, assicuratore molto noto in città, che era stato indagato per i rapporto intessuti con Tancredi e le aziende edili Edilcsotruzioni (di Andrea e Maurizio Polisini, accusati di corruzione) e Dipe Costruzioni (di Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio, anch'essi accusati di corruzione).
Tancredi, in particolare, è accusato di essersi adoperato (con la complicità dei funzionari del Comune) per favorire la Dipe e la Edilcostruzioni nei lavori di puntellamento e messa in sicurezza in cambio di denaro.
Si aggira su 150 mila euro la cifra che l'ex assessore comunale avrebbe intascato dalle ditte attraverso contratti di consulenza. Tancredi sarebbe riuscito a ottenere anche pagamenti di 12 mila euro in favore della moglie (tramite un'agenzia matrimoniale) e dell'ex cerimoniera del Comune Daniela Sibilla (tramite una società di consulenza), facendo risultare tali somme di denaro come pagamenti per prestazioni e operazioni mai eseguite.
Balconi, indagato dirigente comunale
Si arricchisce invece di un nuovo particolare l'inchiesta, condotta sempre dalla procura dell'Aquila, sul crollo del balcone del quartiere del progetto Case di Cese di Preturo e sulle carenze costruttive riscontrate in alcune palazzine antisismiche realizzate dopo il terremoto.
La pm Roberta D'Avolio aveva firmato, di recente, la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 37 persone - indagate a vario titolo per falso, truffa e frode - tra le quali c'erano anche i dirigenti comunali Lucio Nardis e Renato Amorosi.
Ebbene, come scrive Marcello Ianni sul Messaggero, ieri la D'Avolio ha deciso di stralciare la posizione di Nardis e Amorosi (per i quali verrà chiesta l'archiviazione) e di iscrivere nel registro degli indagati un altro dirigente comunale, Mario Corridore.
Quest'ultimo, infatti, sarebbe stato a capo di una struttura, denominata "Nuova Macrostruttura", nata in seno al Comune nel 2010, al momento del passaggio di consegne della gestione del Progetto Case dalla Protezione civile all'ente, con il compito di occuparsi specificamente delle problematiche inerenti alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle palazzine antisismiche.
Amorosi e Nardis erano accusati di aver avuto un comportamento negligente, in sostanza di non essersi attivati per l'accertamento delle condizioni di sicurezza dei nuovi alloggi. Ma i due dirigenti si sono difesi dicendo che quel compito spettava proprio alla Macostruttura, di cui Corrdiore era una delle figure di riferimento.
Eccezion fatta per la richiesta di stralcio per Amorosi e Nardis, le accuse e i capi di imputazione per tutti gli altri indagati sono rimasti invece invariati.