Lunedì, 29 Novembre 2021 19:27

Ex Onpi, tra comunicazioni poco trasparenti e visite dei familiari sospese nei festivi

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Mancanza di coordinamento, carenza di organico e sovraccarico di lavoro sugli operatori sanitari.

Nella residenza protetta ex Onpi la vicenda, svelata da NewsTown, legata alla presenza del batterio della legionella in alcuni campioni prelevati presso la casa albergo ha fatto luce su diverse criticità nella gestione della struttura.

Avevamo già scritto come, dopo l’articolo pubblicato lo scorso 8 settembre su presunti casi di legionellosi segnalati a partire dalla metà di agosto, le comunicazioni da parte della direzione della residenza protetta risultassero poco trasparenti. Alcuni familiari degli anziani ospiti raccontarono di non essere stati informati di ciò che stava accadendo: il mancato utilizzo dell’acqua, infatti, fu giustificato con problemi idraulici e per parecchio tempo gli ospiti furono lavati con salviette umidificate. Alcuni parenti chiesero alla direzione di concedere agli ospiti un permesso, dietro presentazione di Green Pass e tampone negativo, per tornare a casa per una doccia - viste anche le elevate temperature di quei giorni - Richiesta che però fu negata per questioni legate al contenimento della diffusione del Covid.

Per di più, a causa delle difficoltà riscontrate da alcuni familiari nel contattare direttamente i responsabili della struttura se non attraverso documenti ufficiali e protocollati, risultarono carenti anche le comunicazioni sullo stato di salute di ospiti che presentavano problemi preesistenti.

Eppure una comunicazione trasparente e la promozione della partecipazione all’organizzazione della residenza, sono tra gli impegni che l’Ente assume nei confronti della propria utenza. Nella carta dei servizi della residenza protetta si legge infatti: ‘Allo scopo di migliorare la comunicazione e lo scambio tra la struttura e gli ospiti, si favorisce la partecipazione all’organizzazione della residenza. Per questo, viene promosso un tavolo di confronto tra la direzione, i rappresentanti degli ospiti e dei lavoratori, le forze sociali e di volontariato. Nel tavolo di consultazione, al quale il Direttore della residenza potrà far intervenire propri referenti, verranno forniti dati relativi ad indicatori di qualità dei vari servizi offerti. Il tavolo avrà una cadenza semestrale e sarà convocato dalla Direzione della residenza. E’ stato inoltre predisposto un questionario per valutare il grado di soddisfazione degli ospiti e dei loro parenti, rispetto all’organizzazione dei servizi’.

Vista la difficoltà e le numerose richieste e urgenze sollevate in quei giorni dai familiari degli ospiti, perché la direzione non ha convocato un tavolo?

Ma le criticità non si esauriscono alla discutibile gestione della vicenda legionella.

Al momento le visite da parte dei familiari sono di fatto sospese nei fine settimana, e non per questioni legate all’emergenza pandemica. La circolare emanata lo scorso luglio dal Ministero della Salute, infatti, sottolinea “l’opportunità di assicurare, ad un familiare dell'ospite della struttura RSA purché munito delle certificazioni verdi COVID-19, l'accesso alle Rsa e alle residenze assistenziali per persone con disabilità, tutti i giorni della settimana anche festivi, garantendo che la visita si svolga in un tempo congruo al bisogno di assistenza di durata possibilmente sino a 45 minuti”.

Nonostante le indicazioni ministeriali, nella residenza protetta gestita dal Comune dell’Aquila il personale preposto alla organizzazione degli incontri, nei fine settimana, non è in servizio e quindi le visite vengono sospese. Per poter incontrare i propri cari, molti familiari - almeno quelli che vivono all’Aquila - sono costretti ad assentarsi dal lavoro durante la settimana. 

Tali difficoltà organizzative sono senz’altro note ai dirigenti della struttura e al Comune dell’Aquila che ha indetto una procedura di gara per ‘l’individuazione di un’agenzia per la somministrazione di lavoro a termine del personale socio-assistenziale e socio-sanitario impiegato all’interno della Residenza Protetta ex Onpi’. 

L’Aggiudicatario, si legge nel capitolato d’appalto dall'importo di 600mila euro, ‘dovrà fornire il seguente personale, attualmente impiegato per l’espletamento delle prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali presso la RP “Ex ONPI” - Prestazioni specifiche: n. 3 infermieri (n° 2 full time e n° 1 part time per n. 18 ore settimanali); n. 11 operatori socio-sanitari (full time); n. 1 fisioterapista (3h giorno dal lun. al ven.); n. 1 animatore (2h giorno dal lun. al ven.)..La presenza degli OSS - si legge ancora - dovrà essere assicurata tutti i giorni, comprese le domeniche ed i giorni festivi”. Stando all’ultimo aggiornamento, risalente allo scorso 3 marzo, è stato individuato l’operatore economico ammesso alla fase successiva della gara.

In attesa di una riorganizzazione dell’organico, alcuni familiari hanno sollecitato anche il coinvolgimento di associazioni di volontari. Ad oggi, però, non è stato fatto nulla per assicurare che gli anziani, già provati da un anno di pandemia, possano ricevere i propri familiari.

Ultima modifica il Martedì, 30 Novembre 2021 12:43

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