Domenica, 12 Giugno 2016 00:58

Indagine su Cialente, Benedetti fiducioso: "Credo si vada verso l'archiviazione"

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Non è chiaro cosa stia accadendo nel merito delle indagini che vedono coinvolti il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e gli imprenditori Eliseo Iannini e Piergiorgio Ruggeri, vicino al Partito Democratico, già tesoriere di federazione e mandatario della campagna elettorale del primo cittadino.

Abbiamo dato notizia della notifica di una ulteriore proroga, accordata dal pm Stefano Gallo su richiesta del gip del Tribunale dell'Aquila. In realtà, la questione starebbe in altri termini. Ne abbiamo parlato con Carlo Benedetti, presidente del Consiglio comunale e avvocato difensore del sindaco dell'Aquila: "Il 26 agosto 2015 - ha spiegato Benedetti - sono scaduti i 6 mesi previsti per le indagini preliminari. Il 10 settembre 2015, dunque, il pm ha chiesto una proroga delle indagini che è stata accordata dal gip il 19 novembre. La proroga è scaduta il 26 febbraio 2016".

Dunque, è stata avanzata richiesta di ulteriore proroga? "Per quel che ne so, è stata notificata ad uno degli indagati, e non a Cialente, la notifica della proroga delle indagini scaduta il 26 febbraio scorso. Non si tratterebbe, insomma, della richiesta di una ulteriore proroga".

A farla semplice, ad uno dei tre indagati sarebbe stata notificata soltanto ora la proroga delle indagini accordata dal gip il 19 novembre scorso. "Come il sindaco, credo che le indagini riguardino i lavori di ricostruzione dell'abitazione privata di Cialente. E a quanto ne sappiamo, le indagini sono già state svolte nei primi 6 mesi: è stato verificato se i lavori di restauro a seguito del sisma corrispondessero al computo metrico, e se i lavori migliorativi affrontati in seguito fossero corrispondenti alle opere pagate da Cialente con 5 rate da 5 mila euro ciascuna".

E allora, perché non si procede con la richiesta di archiviazione o con il rinvio a giudizio degli indagati? "A mio parere, si sta andando verso l'archiviazione: prima di formulare richiesta però, seppure in ritardo, la Procura sta procedendo alle notifiche della proroga delle indagini così che non possa configurarsi la possibilità di una opposizione alla richiesta di archiviazione".  

Insomma, stando all'avvocato difensore del sindaco Cialente l'inchiesta sarebbe in via di archiviazione. Tuttavia, il condizionale è più che d'obbligo.

 

La vicenda

"Rendo noto che questa mattina mi è stato recapitata una richiesta di proroga di indagini preliminari su una vicenda di cui non sono a conoscenza. Ne do comunicazione, in nome della trasparenza e prima che si scateni il battage mediatico".

Era il 27 novembre 2015. Con uno stringato comunicato, poi rilanciato sulla bacheca personale di Facebook, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, informava la città di essere oggetto di indagini preliminari per una vicenda, sottolineò, "di cui non sono a conoscenza".

Giusto due mesi prima, nel pieno delle polemiche per le voci che da tempo si rincorrevano - tra le stanze di Palazzo Fibbioni e nelle redazioni dei giornali locali - su un presunto avviso di garanzia notificato al primo cittadino, Cialente, intervistato da NewsTown, aveva promesso che qualora fosse arrivato, l'avrebbe immediatamente reso noto.

L'avviso di garanzia non arrivò: al Sindaco fu recapitata, tuttavia, una richiesta di proroga delle indagini preliminari. Richiesta di proroga che si sarebbe esaurita il 26 febbraio scorso.

Tentata concussione e corruzione le accuse mosse dalla Procura.

Non è un mistero per nessuno - l'ha lasciato intendere lui stesso a NewsTown - che Cialente sarebbe sotto indagine per presunte irregolarità nei lavori di ricostruzione della sua abitazione privata. Una vicenda che si intreccerebbe, tra l'altro, con la tentata transazione per risolvere l'impasse sulla metropolitana di superficie. "I lavori di casa mia sono stati fatti secondo le procedure previste: l'abitazione era stata classificata 'B', ne ho approfittato come altri per svolgere ulteriori lavori, ho un regolare contratto, ho pagato con 5 bonifici dal mio conto corrente", ha spiegato il primo cittadino nell'intervista rilasciata a questo giornale. "Mi sono ripreso tutti i conti correnti - parliamo di fatti lontani nel tempo, era il 2011 - ed è stata l'occasione per rivedere un pò i movimenti bancari della mia famiglia. Ho un conto corrente sul quale transita il mutuo, con il quale pago il camper e un pezzo del fotovoltaico a rate, e poi ho un conto corrente presso la Bper".

Cialente si è sempre detto assolutamente tranquillo. "La vicenda, a quanto mi si dice, è legata alla metropolitana. Ci sarebbe stata una segnalazione sul fatto che, nei lavori di casa mia, sarebbe coinvolto anche l'imprenditore Eliseo Iannini (è lo stesso imprenditore coinvolto nella realizzazione della metropolitana e con cui Cialente ha discusso a lungo nel tentativo poi naufragato di arrivare a transazione, ndr). Non è assolutamente vero. Per fortuna, ho pagato tutto con i bonifici, è tutto tracciabile".

Ultima modifica il Lunedì, 13 Giugno 2016 11:22

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