Mercoledì, 30 Settembre 2015 18:09

Cialente e le voci su un avviso di garanzia per i lavori nella sua abitazione

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Le voci si rincorrono da giorni. 

Nel pomeriggio, e nel pieno della bufera che si è abbattuta sul Comune dell'Aquila, con le indagini che hanno coinvolto la ex dirigente Patrizia del Principe e il segretario generale Carlo Pirozzolo, hanno trovato spazio anche sulle colonne de 'L'Editoriale'

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, sarebbe stato raggiunto da un avviso di garanzia per presunte irregolarità nei lavori di ricostruzione della sua abitazione privata. Una vicenda che si intreccerebbe, tra l'altro, con la tentata transazione per risolvere l'impasse della metropolitana di superficie

Raggiungiamo Cialente nel suo studio, a Palazzo Fibbioni. Tra qualche minuto, si riunirà la Giunta comunale che dovrà tentare di superare il parere negativo dei dirigenti sul rinnovo dei contratti dei precari del Comune dell'Aquila. Cialente è provato: "A casa, sto controllando attentamente la cassetta delle poste. La voce, in effetti, gira da parecchi giorni, almeno 15-20. Ora, ne parla anche la mia nipotina di 6 anni. Le posso assicurare che se fosse arrivato un avviso di garanzia l'avrei immediatamente pubblicato sulla mia pagina Facebook, e così farò se dovesse arrivare nei prossimi giorni". 

Si parla di una indagine relativa ai lavori di ricostruzione di casa sua. 

"Si, legati tra l'altro alla vicenda della metropolitana di superficie. I lavori di casa mia sono stati fatti secondo le procedure previste: l'abitazione era una B, ne ho approfittato come altri per svolgere ulteriori lavori, ho un regolare contratto, ho pagato con 5 bonifici dal mio conto corrente. In questi giorni, mi sono ripreso tutti i conti correnti - parliamo di fatti lontani nel tempo, era il 2011 - ed è stata l'occasione per rivedere un pò i movimenti bancari della mia famiglia. Ho un conto corrente sul quale transita il mutuo, con il quale pago il camper e un pezzo del fotovoltaico a rate, e poi ho un conto corrente presso la Bper". 

Mi sembra molto tranquillo. Non la stupisce, e preoccupa, il rincorrersi di queste voci, di bocca in bocca? 

"La vicenda, a quanto mi si dice, è legata alla metropolitana. Ci sarebbe stata una segnalazione sul fatto che, nei lavori di casa mia, sarebbe coinvolto anche l'imprenditore Iannini (è lo stesso imprenditore coinvolto nella realizzazione della metropolitana e con cui Cialente ha discusso a lungo nel tentativo poi naufragato di arrivare a transazione, ndr). Non è assolutamente vero. Per fortuna, ho pagato tutto con i bonifici, è tutto tracciabile. Se dovesse arrivare l'avviso di garanzia, pubblicherò tutto sul mio profilo Facebook. E convocherò i giornalisti per mostrare i miei conti correnti, anche se farò una figuraccia perché scoprirete che, alla Bper, ho il conto in rosso".

Dovesse davvero arrivare l'avviso di garanzia, e dovesse davvero riguardare i lavori di ricostruzione della sua abitazione, è preoccupato dell'eco mediatica che potrebbe assumere la vicenda? 

"Sono molto preoccupato, non tanto per me, per la città. Seguo un detto: male non fare, paura non avere. Sono assolutamente tranquillo. L'unico assegno che è transitato sul mio conto, ammonta a 10mila euro e fa riferimento ad un incidente stradale che ha visto coinvolto mio figlio, alla guida di un'automobile che avevo da poco acquistato: una ragazza neo patentata, allo stop, lo ha preso in pieno. Per fortuna, nessuno si è fatto male. La macchina, però, è stata rottamata dall'assicurazione. Sono davvero tranquillo. L'aspetto grave della vicenda, piuttosto, è che potrebbe proiettarsi un cono d'ombra pesante sulla città. Sono terrorizzato. Se ricorda la vicenda 'Do ut Des', fu davvero lacerante: subii attacchi pesantissimi, venne coinvolta anche la mia famiglia, ma soprattutto sulla città si riversò un'ombra insopportabile. Il rammarico è che proprio stamane c'era l'udienza del processo ed è stata di nuovo rinviata: ho il bisogno assoluto di sapere come andrà a finire, da aquilano e da sindaco, ho bisogno di sapere se l'allora vicesindaco Roberto Riga e il dirigente Mario Di Gregorio sono colpevoli o meno". 

Dovesse arrivare un avviso di garanzia al Sindaco, per una questione privata e tanto delicata, quel cono d'ombra si allargherebbe ulteriormente.

"Sulla città, certamente. La preoccupazione è per la città: con il senno di poi, se fossi sparito... magari c'era qualcuno più tranquillo, che dava meno fastidio. Dopo di che, se l'avviso di garanzia dovesse riguardare la metropolitana di superficie sarebbe una ulteriore ferita per me. E' una vicenda molto oscura, che la città ha pagato e pagherà duramente: ne hanno risposto in primo grado soltanto due funzionari, la politica che ha voluto e difeso l'opera non è stata neanche sfiorata. L'unico che ha avuto la voglia di metterci le mani sono stato io: in realtà, sono stato obbligato e voglio spiegarle perché. Il Ministero delle Infrastrutture mi scrisse, tempo fa, per dirmi che avremmo dovuto restiture i fondi ricevuti, credo si trattasse di 14milioni di euro: al danno, si sarebbe così aggiunta la beffa. Difesi la città, spiegando che non avrei pagato, anche perché il Ministero aveva responsabilità quanto meno di controllo. Non solo riuscii ad evitare il pagamento ma chiesi i 6milioni restanti, previsti nel finanziamento, per completare il 'Pum' (Piano urbano della mobilità, ndr) che avevamo votato alla fine della passata consiliatura. Mi dissero, però, che avremmo dovuto risolvere la vicenda, altrimenti non avrebbero garantito i fondi rimanenti". 

Per questo, tentò la transazione con Iannini. 

"Un anno e mezzo dopo la fine dei lavori di restauro di casa mia. Mi servivano i 6milioni, fondi che sono ancora congelati a Roma e che mi permetterebbero di comprare autobus nuovi e di realizzare, finalmente, le pensiline intelligenti. Invece, la vicenda finirà in Tribunale: in attesa del pronunciamento civile, tra appelli e rinvii, i soldi, forse, li vedremo tra 15 anni. E poi, da consigliere provinciale, ho imparato che non si sa mai cosa può accadere, in Tribunale. E' per questo che ho tentato la transazione: pensavo di poter chiudere a 6milioni e mezzo, anche a seguito di autorevoli pareri. Non è andata così, per i motivi che conoscete. Dopo di che, stiamo parlando di una vicenda che potrebbe non entrarci nulla, con la metropolitana: magari, mi arriverà un avviso di garanzia perché sono brutto. Le prometto, comunque, che se dovessero recapitarmi l'avviso, lo pubblicherò immediatamente".

Ultima modifica il Giovedì, 01 Ottobre 2015 23:34

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