“I servizi e gli uffici vanno molto a rilento perché ci sono carenze di organico pesanti sia tra i magistrati che tra il personale amministrativo. Eravamo riusciti a fare dei passi in avanti importanti nello smaltimento dell'arretrato e nella velocizzazione dei processi ma così rischiamo di vanificare tutto”.
Il presidente del Tribunale dell'Aquila, Ciro Riviezzo, si unisce all'allarme lanciato qualche settimana fa da alcuni suoi colleghi e anche dal Csm sulle gravi scoperture di personale che rischiano di mandare in tilt i tribunali italiani.
La situazione è drammatica, interi uffici sono al collasso. Mancano sia i magistrati che il personale tecnico-amministrativo e tutto ciò naturalmente si riverbera sull'efficienza e sull'autorevolezza della funzione giudiziaria.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha promesso che presto verranno indetti nuovi concorsi (non vengono banditi da vent'anni) ma intanto il rischio paralisi incombe.
La sveglia era già stata suonata a gennaio, all'inaugurazione dell'anno giudiziario: il presidente della Corte d'Appello Stefano Schirò aveva denunciato “gravi carenze nelle piante organiche degli uffici giudicanti, dovute a pensionamenti e trasferimenti di magistrati in altri uffici”.
Sono passati solo sei mesi, eppure, osserva Riviezzo, la “situazione è peggiorata”.
“Per quanto riguarda i magistrati” dichiara a NewsTown il magistrato “abbiamo un posto vacante perché il concorso è andato deserto. Per adesso questo buco non sarà coperto per difetto di aspiranti. Inoltre abbiamo due magistrati che nei prossimi mesi andranno via, una collega in procinto di essere trasferita e un altro collega che andrà in pensione a gennaio. Un'altra collega ancora è in maternità e che non rientrerà almeno fino a marzo-aprile dell'anno prossimo”.
Se si pensa che i magistrati in pianta organica sono 11, compreso il presidente e il presidente di sezione, 4 posti vacanti rappresentano una perdita molto pesante.
“Non riusciamo a far fronte alla mole di lavoro” afferma Riviezzo “Tra le tante difficoltà che abbiamo ne segnalo soprattutto due: essendo un tribunale distrettuale, abbiamo delle competenze che valgono per tutto il distretto della Corte d'Appello e che altri tribunali non hanno: per esempio il tribunale delle imprese, il foro della pubblica amministrazione, l'ufficio gip/gup dell'Antimafia. In più il legislatore, dall'anno scorso, ci ha assegnato un'altra funzione, sempre distrettuale, quella che deve valutare i ricorsi contro le decisioni delle commissioni territoriali per i rifugiati residenti, che in Abruzzo sono qualche migliaio. Tutto ciò non ha fatto che raddoppiare i carichi di lavoro”.
Ma il dato veramente drammatico è quello che riguarda il personale amministrativo: “Ci sono scoperture enormi” dice Riviezzo “formalmente siamo intorno al 30/35% ma nella sostanza questa percentuale è più alta perché l'età media del personale è alta e le assenze prolungate sono ricorrenti. La scopertura reale è vicina al 40%”.
“Con questi numeri” dice Riviezzo “è chiaro che non potremo portare avanti l'opera di miglioramento dei servizi e dello smaltimento degli arretrati che avevamo iniziato, rispetto alla quale eravamo riusciti a fare dei passi in avanti importanti. Attualmente abbiamo circa 300 processi pendenti che non riusciamo a mandare in Corte d'Appello e parlo solo del penale. Certo, sono numeri incommensurabilmente più bassi rispetto a quelli di città come Roma o Napoli ma comunque significativi”.
A poco sono serviti i tirocini: “Danno una mano ma sono una goccia nel mare, non risolvono i problemi” osserva Riviezzo. Quello di cui ci sarebbe bisogno sono nuove assunzioni, manodopera fresca, da reclutare attraverso nuovi concorsi. Nuove forze sarebbero preferibili ai dipendenti in mobilità provenienti dalle province o da altri enti soppressi perché, dice Riviezzo, “un conto è formare un giovane appena uscito dall'università, un'altra è formare persone di cinquant'anni, perché l'eta media è quella, che finora hanno fatto tutt'altro”.
A tutti questi problemi si aggiunge anche quello degli accorpamenti. Teoricamente tra due anni il tribunale dell'Aquila dovrebbe unirsi con quelli di Sulmona e Avezzano, che saranno soppressi. Ma finora non c'è alcuna certezza che tale fusione si farà: “Con gli accorpamenti il nostro organico aumenterebbe a 28-30 magistrati ma bisogna decidere se farli o no e questa è una decisione che spetta alla politica”.
Tra le poche note positive c'è, invece, il graduale ritorno alla normalità per quanto concerne le sedi e i parcheggi, un'altra criticità segnalata da Schirò all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Con l'apertura del nuovo parcheggio di via Filomusi Guelfi si è riusciti almeno a mettere fine al problema delle macchine in sosta selvaggia. Nuovi posti saranno realizzati anche nel lotto dove sono ancora in corso i lavori.
Pezzopane: "Per tribunale dell'Aquila è allarme, subito intervento"
"Oggi il presidente del Tribunale dell'Aquila, il magistrato Ciro Riviezzo, lancia un allarme sulla situazione della gestione della giustizia nella nostra città. E' una questione che abbiamo sollevato da tempo. Ora la novità è che, con la prossima vacanza di ben 4 magistrati su 11 in pianta organica, che si aggiunge alla cronica carenza di personale amministrativo, l'emergenza può degenerare in una vera e propria paralisi. Per questo chiediamo un intervento urgente da parte del ministero della Giustizia".
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. "Oggi Riviezzo - prosegue Pezzopane, a seguito dell'articolo di NewsTown - spiega che l'impossibilità di coprire un posto da magistrato, accanto al prossimo trasferimento o pensionamento di altri 3, mette a rischio le funzioni minime stesse di un tribunale distrettuale come quello dell'Aquila. A questo si aggiunge, come diciamo da tempo, la carenza del personale amministrativo, con una scopertura effettiva del 40% e un'età media molto alta. Le procedure di mobilità dalle province non hanno quasi sortito effetti, è necessario agire subito in altro modo. Tutte le procedure di smaltimento degli arretrati, nonché il carico di lavoro aggiuntivo dovuto alla gestione post-sisma sono a rischio blocco, così come l'attività ordinaria. E' una situazione tra le più drammatiche d'Italia, che abbiamo già denunciato più volte, anche con interrogazioni parlamentari. Ora di fronte anche alla presa di posizione del presidente del Tribunale dell'Aquila spero che il ministero agisca al più presto".