Venerdì, 09 Settembre 2016 00:12

Terremoto, D'Alfonso ai sindaci: "Diagnostica dettagliata dei danni". E Lolli si scaglia contro la Commissione Grandi Rischi

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Ieri pomeriggio, all'auditorium di Palazzo Silone, il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha convocato i sindaci dei Comuni d'Abruzzo, e con loro i presidenti delle Province, gli assessori regionali, gli ordini professionali, il coordinatore della Soprintendenza Beni Culturali per l'Abruzzo, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, i direttori generali delle ASL abruzzesi, il direttore generale regionale, i direttori regionali dei dipartimenti Lavori Pubblici e Trasporti, i dirigenti regionali competenti, i componenti del CRTA, i presidenti dei Collegi dei Periti Industriali d'Abruzzo, i titolari degli Uffici speciali per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere.

Sul tavolo, la ricognizione dell'edilizia scolastica, sanitaria e religiosa, del patrimonio immobiliare pubblico e privato danneggiati dal terremoto del 24 agosto scorso e le possibili iniziative volte all'adeguamento sismico e strutturale, con attenzione particolare ai fondi che il Governo ha promesso di investire sul progetto pluriennale 'Casa Italia'.

Con D'Alfonso, ci eravamo lasciati una settimana fa a Montereale, in occasione della visita del commissario Vasco Errani, appena nominato. Il governatore ci aveva mostrato il dossier che, di lì a qualche minuto, avrebbe consegnato a Errani, "frutto di un censimento visivo, allo stato, dei danni conseguenti al sisma, affidato alle segnalazioni dei sindaci, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, del Segretariato regionale Beni culturali". Ebbene, erano 29 i Comuni abruzzesi che, a quel giorno, avevano comunicato "cose e questioni". Si trattava di "sole due amministrazioni in provincia di Pescara, le altre, invece, tra le province di Teramo e L'Aquila (in particolare: Capitignano, Montereale, Campotosto, Cagnano Amiterno, Barete, Pizzoli, Tornimparte, Scoppito)".

Ci eravamo dati appuntamento per l'8 settembre, appunto, giorno indicato per un confronto con tutti i sindaci abruzzesi che sono stati sollecitati "ad un censimento puntuale di diagnostica tecnologica. Ho da fissare un incontro un Vasco Errani e Fabrizio Curcio", ha spiegato D'Alfonso. "Vorrei presentarmi, però, con un dossier completo così da non perdere il vantaggio di tempo che abbiamo acquisito". Sbrigatevi, il senso delle parole del governatore, "affinché non si chiusa la saracinesca e ci si ritrovi a battagliare sui fondi come accaduto per il terremoto dell'Aquila".

In questo senso, Regione Abruzzo ha messo a disposizione grautita delle amministrazioni il dipartimento 'Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali' guidato da Emidio Primavera che - ha sottolineato il presidente della Giunta regionale - "ha avuto rassicurazioni da Curcio su personale della Protezione civile disponibile ad occuparsi della diagnostica del dettaglio dei danni. Ricercando il rapporto causa-effetto, ovviamente, perché  non basta che ci sia il danno, deve essere stato generato da questo terremoto".

D'Alfonso - ai nostri microfoni - si è detto fiducioso che Regione Abruzzo riuscirà a "comporre il giusto dossier per quantità e qualità, in tempo, così da entrare con una ipotesi di copertura finanzaria nel plafond stabilito dal Governo Renzi".

Un plafond che vede la Regione coperta - così si è detto - dal punto di vista normativo, tecnico e finanziario. "Poi, c'è la partita della resistenza sismica che si attiverà con il dossier 'Casa Italia', in corrispondenza con la Legge di Stabilità 2016/2017 che dovrebbe essere approvata, prevedibilmente a dicembre". In questo senso - ha detto D'Alfonso - "i sindaci dovranno aiutarmi ad aiutarli, con la descrittività delle situazioni di fatto attraverso le schede formattate concepite dal legislatore e dalla Protezione civile".

E' una partita importante ovviamente, se è vero che il governo Renzi - a parole, almeno - intende stanziare 2 miliardi l'anno, per i prossimi dieci. Una partita che, tuttavia, non aiuta certo, in questo momento, a dare risposta alle paure di genitori e insegnanti che, in ogni angolo d'Abruzzo, temono per l'incolumità degli edifici scolastici. "Una cosa sono le paure dei cittadini, un'altra è quello che possiamo fare come Regione Abruzzo. E' emerso in maniera clamorosa che il 60% degli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole, e in particolare lungo l'Appennino, sono assolutamente al di sotto di una quota di vulnerabilità accettabile", ha inteso sottolineare il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli.

Che, ai tempi in cui sedeva in Parlamento, ha presentato una proposta di legge, in questo senso. "Non c'è stato mai nessuno che ha preso seriamente in considerazione la proposta, e sono passati governi di centrodestra e centrosinistra. Finalmente, c'è un Governo che ha promesso un grande piano nazionale, che verrà presentato con la prossima finanziaria, e lo valuteremo ovviamente. A questa vicenda - ha aggiunto Lolli - si è sovrapposta, però, un'altra questione, che reputo gravissima: la dichiarazione della Commissione Grandi Rischi, riunita a seguito del terremoto del 24 agosto scorso".

La struttura di collegamento tra Protezione civile e comunità scientifica, riunita a seguito del sisma che ha sconvolto il centro Italia, ha sottolineato come vi siano tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità in corso che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e che, dunque, "hanno il potenziale di produrre terremoto di elevata magnitudo", tra 6 e 7 gradi d'intensità. Si tratta di aree che "identificano possibili futuri terremoti" e, tra queste, c'è la zona di Montereale.

"Sette anni fa, ci dissero che potevamo bere un bicchiere di vino, di stare tranquilli. Ora, il contrario. Mi chiedo: sono prevedibili o no, i terremoti? E se lo fossero, dovrebbero spiegarmi come mai non hanno previsto il mio, di sisma. Dal momento che non sono prevedibili, mi sembra allucinante diffondere questo panico. E' chiaro, abbiamo scuole che, dal punto di vista dell'agibilità, non presentano problemi ma dal punto di vista della vulnerabilità stanno al di sotto di un livello accettabile", ha riconosciuto Lolli. "E non è facoltà di un sindaco, nemmeno della Giunta regionale, intervenire: in questi giorni, ad esempio, abbiamo pensato di acquistare un certo numero di Musp per i Comuni che presentano le maggiori criticità, ma non abbiamo una norma che ci consenta di farlo. Dunque, chiederemo al Governo di semplificare, da una parte, i processi per quelle amministrazioni che hanno i soldi in cassa per ristrutturare gli edifici scolastici ma non riescono a spenderli per procedimenti cervellotici e, dall'altra, di predisporre una norma che consenta alle Regioni, nell'immediato, di allestire dei Musp, se necessario".

Primavera, i dati dell'emergenza: "68 segnalazioni di danni su edifici scolastici, 51 su edifici strategici"

Nel corso della riunione, il direttore del dipartimento Lavori Pubblici e Protezione Civile, Emilio Primavera, ha reso noti i dati relativi all'emergenza sisma che riguardano la Regione Abruzzo.

Con provvedimento adottao il 30 agosto scorso, la Regione Abruzzo ha istituito il COR -Centro Operativo Regionale- quale struttura di raccordo tra la DICOMAC e i Centri Operativi Comunali per gli aspetti relativi al censimento dei danni, verifiche di agibilità, soccorso e assistenza alla popolazione, gestione volontariato, raccordo con gli enti locali. Contestualmente, i comuni interessati dal sisma del 24 agosto, le amministrazioni provinciali dell'Aquila e di Teramo, le prefetture e tutti i Comuni delle altre province che hanno attivato il COC a seguito del sisma, sono state invitate a segnalare eventuali danni su edifici scolastici, edifici strategici e religiosi.

Alla data del 7 settembre scorso sono pervenute 131 verifiche speditive da parte dei tecnici comunali sugli edifici scolastici e 68 segnalazioni di danni su edifici scolastici con conseguente richiesta di sopralluogo da parte del COR alla DICOMAC. Alla data del 06 settembre scorso, sono stati effettuati dal consorzio RELUIS n. 28 sopralluoghi su edifici per un totale di 53 corpi di fabbrica visionati di cui si è verificata l'agibilità, per conto della Dicomac, dai quali sono risultati i seguenti esiti: 39 corpi di fabbrica esiti A (agibile); 9 corpi di fabbrica esiti B (agibile con provvedimenti, quindi temporaneamente inagibile fino all'esecuzione degli interventi prescritti); 1 corpi di fabbrica esito C (parzialmente inagibile); 4 corpi di fabbrica esiti E (inagibile) corrispondenti a quattro edifici della provincia di Teramo.

Sono stati programmati ulteriori 40 altri sopralluoghi dei quali ancora non si conosce l'esito; 109 verifiche speditive da parte dei tecnici comunali sugli edifici di culto (di cui 40 chiese per la provincia dell'Aquila; 4 chiese per la provincia di Pescara; 65 chiese per la provincia di Teramo). Le relative segnalazioni sono state trasmesse alla Dicomac che attraverso il MIBAC provvederà a fare i rilievi di agibilità con propri tecnici specializzati, ivi compresa l'immediata messa in sicurezza.

Sono state acquisite 51 segnalazioni di danni per edifici strategici (sedi comunali, uffici pubblici) di cui: 15 edifici per la provincia dell?Aquila; 6 edifici per la provincia di Pescara; 28 edifici per la provincia di Teramo; 2 edifici per la provincia di Chieti. 1.551 le segnalazioni di danni su edifici privati.

Nella giornata di 6 settembre scorso è stato attivato il software di gestione delle segnalazione dei danni presso il comune di Montereale, per il quale sono partiti i primi sopralluoghi. Le persone evacuate sono 103 di cui 69 a Montorio al Vomano, 31 a Valle Castellana e 3 a Cermignano più tre nuclei a Rocca Santa Maria. A seguito di richieste dei Comuni sono state montate 4 tensostrutture a Montereale e 73 tende per il ricovero della popolazione di cui: 33 per la provincia dell'Aquila (Montereale, Campotosto, Capitignano); 40 per la provincia di Teramo (Rocca Santa Maria, Valle Castellana) che potranno ospitare fino a 675 persone così ripartite: 533 per la provincia dell'Aquila (Montereale, Campotosto, Capitignano); 142 per la provincia di Teramo (Rocca Santa Maria, Valle Castellana). La Regione Abruzzo gestisce 2 campi di accoglienza nel comune di Accumoli (RI): Campo Grisciano con 102 assistiti in 28 tende e 60 volontari; Campo Fonte del Campo con 31 assistiti in 6 tende e 26 volontari.

Ultima modifica il Sabato, 10 Settembre 2016 04:19

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