Sabato, 15 Ottobre 2016 14:43

Pista ciclabile Aterno, polemiche su attraversamento delle auto

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Polemiche sui social network da parte di alcuni cittadini aquilani sul primo tratto della nuova pista ciclabile della Valle dell'Aterno.

Qualche giorno fa il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, tra i maggiori fautori e sostenitori del progetto, aveva annunciato l'inaugurazione del primo tratto della pista - 6 km dal quartiere dell'Aquila Sant'Elia e fino al comune di Fossa - prevista per il prossimo novembre. Si tratta di un segmento pre-esistente, che a breve sarà restituito rinnovato e ripavimentato [leggi i dettagli del progetto].

Ma su Facebook è spuntata una foto (in copertina), all'interno della quale si vede chiaramente un'automobile attraversare la pista dedicata alle biciclette. Si sono così scatenati i commenti, anche di persone che possiedono e coltivano le terre in prossimità del tratto. Frontisti stradali, categoria dei possessori di terre che hanno accessi alle strade, e che devono per legge occuparsi anche della manutenzione degli incroci che li riguardano.

Di fatto, dunque, la pista ciclabile sarebbe in realtà una strada interpoderale, attraversata obbligatoriamente - non essendoci alternative viarie - da chi trova lì i terreni da coltivare, oltre a due casolari e ad un'attività di addestramento cani. Qualche automobilista e alcuni trattori, che però potrebbero creare problemi per la fruizione effettiva dell'opera.

"Attenzione - ha scritto il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, commentando la foto con il suo profilo Facebook - Per ora l'accesso sarà consentito solo ai frontisti e residenti. Ma stiamo predisponendoci a realizzare un'interpoderale nuova. Ci date un attimo di tempo? Comunque nei commenti emerge l'aquilanità che ci uccide. Na cosa positiva... ci fa male... ce fa sta' proprio male".

Il progetto di interpoderale nuova volto a ovviare il problema dell'attraversamento dei frontisti viene però smentito, ai microfoni di old.news-town.it, da Pierpaolo Pietrucci: "Non ci sono possibilità per strade nuove - afferma il consigliere regionale dem - ma parliamo di pochi segmenti e di pochissime persone che devono usufruire di quella strada in quel tratto. E' normalissimo, in Val di Non io stesso ho pedalato in piste ciclabili lunghe chilometri attraversate dai trattori e persino da cavalli".

D'altronde non sarebbe stato possibile progettare e trovare i finanziamenti per una pista lunga circa 80 km, espropriando le terre ai possidenti: si sarebbero raggiunti dei costi insostenibili: "Questa non sarà una pista ciclabile come quella dei lungomare sull'Adriatico - sottolinea Pietrucci - per i tratti urbani abbiamo previsto la pavimentazione, ma per i tratti extraurbani bisogna agire così. Purtroppo ci sarà sempre chi vorrà fare polemica".

Come si risolve, dunque, questa non trascurabile criticità? Con un'adeguata segnaletica all'ingresso del percorso, che dovrebbero realizzare i comuni di L'Aquila e Fossa, ognuno per la propria competenza. E, magari, si potrebbe anche migliorare, dettagliare, la comunicazione sulla tipologia di pista ciclabile che si realizzerà per i prossimi tratti. 

Ultima modifica il Sabato, 15 Ottobre 2016 15:53

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