Venerdì, 28 Ottobre 2016 17:09

Referendum, Possibile replica a Cialente: "Sulla Costituzione non si scherza"

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Sta facendo molto discutere l'intervista rilasciata a NewsTown dal sindaco Massimo Cialente [puoi leggerla qui] che ha annunciato l'intenzione di votare si al referendum costituzionale.

Il comitato aquilano di 'Possibile' ha inteso rispondere al primo cittadino con una nota, ricordando, tra l'altro, che il Consiglio comunale dell'Aquila "ha espresso contrarietà alla riforma, approvando una nostra mozione a fine marzo".

"Sulla Costituzione non si scherza", l'affondo del movimento politico. "Lo stesso sindaco afferma più volte che questa riforma non è la migliore possibile; quindi qual è la ragione per approvare un testo non condiviso, frettoloso, raffazzonato e che peggiorerebbe gli attuali meccanismi? Altro che 'detonatore', è una testata nucleare lanciata sull’intero sistema istituzionale italiano, la cui natura parlamentare sarebbe stravolta, con un peso sproporzionatissimo a favore del governo. E - tra l’altro - lui come sindaco ed ex parlamentare, dovrebbe comprenderlo pienamente. E non è affatto vero che ci sarebbero stati i numeri in parlamento per cambiare la legge elettorale, avendo la maggioranza - appunto - votato anche quella legge con la fiducia posta dal governo. Forse se ne è dimenticato, noi no".

"Noi, che siamo sempre stati per il No, ne parliamo da fine gennaio; sempre e solo sul testo, non con altre argomentazioni. E’ proprio sul merito - prosegue il gruppo aquilano di 'Possibile' - che la riforma è tutta sbagliata e tutta da respingere. Prendiamo la navetta, sulla quale anche Cialente, evidentemente, cade nella demagogia. Il problema della navetta non esiste: lo dice l’Ufficio studi della Camera, che è valso solo per il 3% delle leggi approvate. Il problema è la qualità del legislatore se un provvedimento torna per letture successive, non dei meccanismi costituzionali".

'Possibile' sottolinea che chi condivide la riforma costituzionale resta sempre sul vago. "C’è stata un'involuzione di argomenti di merito, che ne giustificherebbero lo stravolgimento: all'inizio si aboliva il Senato, ma si sono accorti che era troppo clamoroso come argomento, visto che lì rimarrà. Poi la navetta. In seguito i costi della politica: eppure, la Ragioneria dello Stato ha confermato che non si taglierebbero 500 milioni l'anno, ma meno di 50. E allora siamo passati al superamento del bicameralismo: ma no, neanche questo è vero, con quell'articolo 70. E allora è arrivato il Senato delle Regioni e la camera delle autonomie, e neanche questo vero. E’ una chimera, e possiamo dire una balla clamorosa, questa: andranno sindaci e consiglieri regionali (due per Abruzzo e altre nove Regioni, un sindaco e un consigliere), che si sceglieranno tra loro. Tra l'altro, non rappresenteranno le Regioni, non avranno infatti vincolo di mandato come nel Bundesrat tedesco, ma solo gli interessi di chi ce li manderà. E i criteri non ci sono, al momento".

"Caro Massimo - l'appello - hai ancora un po’ di tempo, pensaci meglio. Siamo pronti a confrontarci in ogni momento, anche pubblicamente".

Poi, un ultimo affondo: "Ci permettiamo, in amicizia, di farti notare che vuoi "riprenderti il partito" in cui militi, votando esattamente come la maggioranza di quel partito. Ma questo, è un problema tutto tuo. La Costituzione, invece, riguarda tutti e, soprattutto, resterà al passare dei governi e delle maggioranze".

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