Torna a tremare la terra in Centro Italia. Ieri mattina, alle 7:41, si è registrata una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 6.5 della scala Richter, ad una profondità di 10 km. A quanto rilevato dal video dell'animazione diffuso in serata dall'Istituto nazionale di Geofisica, la propagazione delle onde sismiche è durata più di due minuti. L'epicentro è stato individuato tra i comuni di Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera, al confine tra Marche ed Umbria.
La scossa, la più forte registrata dai sismografi italiani dal 1980 (il terremoto dell'Irpinia), è stata avvertita in tutto il Centro Italia e anche oltre, dal Trentino alla Puglia. Nessuna vittima, per fortuna, ma molti feriti. L'ultimo bilancio è meno grave di quello che ci si poteva ipotizzare, si parla di una ventina di feriti, i più gravi tra Norcia e Cascia, in particolare una donna di 50 anni che si è lanciata dalla finestra durante la scossa. Altre due persone, entrambe con traumi al torace, sono state portate in elicottero all'ospedale di Foligno. Tra i feriti lievi, una persona di Tolentino che ha cercato di calarsi dalla terrazza. E sempre a Tolentino, nella chiesa di San Giuseppe, sono state sfiorate dai crolli alcune persone che stavano pregando.
Migliaia gli sfollati: 25mila nelle Marche e 3mila a Norcia, in Umbria. Ma sono stime provvisorie. "Il numero - commenta il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli - è più che raddoppiato rispetto all'inizio del sisma. Ed è variabile, nel senso che dobbiamo considerare chi è ancora in casa e dovrà uscire e chi viceversa chi potrà rientrare". Secondo fonti della presidenza del Consiglio, si potrebbe arrivare a centomila persone da assistere. "Faremo la verifica dei numeri, non diamo cifre a caso", ha tenuto a specificare il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani.
Sono ore difficilissime, nel cratere: "Ci sono stati molti danni e soprattutto ci sono persone con grande apprensione: c'è una grande ansia tra la popolazione", ha spiegato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. D'altra parte, al confine tra Marche e Umbria ieri, dopo la scossa del mattino, sono stati localizzati circa 200 eventi sismici. L'area interessata dalle repliche, precisa l'INGV, si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende, quindi, la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale attivata il 26 ottobre. Sono 15 i terremoti registrati di magnitudo tra 4 e 5.
Ingenti i danni, gravissimi ed estesi, al patrimonio storico e artistico e alle abitazioni. La Basilica di San Benedetto e la Cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia (Perugia), sono crollate: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture. Poche ore dopo, ha ceduto anche la chiesa di Santa Rita, con la facciata che era costruita con le pietre provenienti da edifici distrutti da antichi sismi. "La scossa di stamattina è stata otto volte più violenta di quella di agosto, anche il patrimonio già messo in sicurezza è stato distrutto", ha sottolineato il segretario generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Antonia Pasqua Recchia. "Ad oggi, per le scosse precedenti, c'erano state 3000 segnalazioni, ora me ne aspetto almeno altre 2000". Quindi si riparte quasi da zero: "Ci stiamo riorganizzando e da domani [oggi, ndr], con le squadre, si parte con la prima ricognizione dei danni dove però sarà possibile accedere. Prima cominceremo a fare i sopralluoghi per rivedere il piano che era stato già fatto dopo il primo terremoto, per mettere a punto meglio la protezione delle parti crollate. Non si tratta di macerie ma di parti di opere d'arte che vanno protette e conservate per la riedificazione. Rimetteremo a posto tutto".
Castelluccio di Norcia è devastata. Il 60% del patrimonio edilizio è crollato, così la chiesa di Santa Maria dell’Assunta e la casa di fianco. "È cambiato per sempre il panorama di quella zona sull'altopiano di Norcia, la parte alta della frazione di Castelluccio è stata praticamente rasa al suolo", ha sospirato uno dei pochi che è riuscito a verificare la situazione sul posto a Repubblica. La località è di fatto isolata: "Abbiamo allertato i soccorsi e stiamo aspettando - racconta Augusto Coccia, titolare di una azienda agricola che produce le celebri lenticchie di Castelluccio - Sappiamo che tutte le strade sono isolate da frane e spaccature. E' caduto del tutto anche il campanile che era stato imbrigliato dopo le scosse del 24 agosto". Numerosi i crolli anche nel piccolo borgo di Preci, già fortemente danneggiato lo scorso 26 ottobre. Il sindaco Pietro Bellini ha parlato di "crolli, anche di chiese, sia in paese che nelle frazioni e negli altri centri minori".
'Ferite' ingenti anche nelle Marche. A Tolentino è crollata una chiesa. A Castelsantangelo sul Nera la torre dell’orologio è venuta giù quasi completamente, assieme a gran parte degli edifici che erano ancora rimasti in piedi. "Nel cimitero le scosse hanno spaccato dei loculi e le bare sono uscite fuori, una scena indescrivibile. La gente non ce la fa più", ha detto il sindaco Mauro Falcucci. "Si è aperta la terra", ha aggiunto". Il collega di Camerino, Gianluca Pasqui, ha spiegato che il centro è stato evacuato, gli edifici dei quartieri più a rischio dichiarati inagibili, "ma ci sono frazioni e casolari sparsi. Ci sono crolli che hanno interessato palazzi già compromessi dalle scosse dei giorni scorsi". Il primo cittadino di Ussita, Marco Rinaldi, ha aggiunto di aver visto "colonne di fumo: è crollato tutto". Crolli nelle frazioni anche ad Acquasanta Terme.
"E' venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi", il grido di disperazione del sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. "Per fortuna che erano zone rosse". Il centro antico del borgo è completamente distrutto. Crolli estesi, di nuovo, anche ad Amatrice dove ha ceduto la torre civica, una delle poche costruzioni che era riuscita a resistere al sisma di agosto. La chiesa della frazione di Poggio Vitellino è crollata e sono state soccorse due persone lievemente ferite.
Paura anche a Roma, dove la scossa si è sentita più forte rispetto a quelle dei giorni scorsi. Secondo quanto si è appreso, sono decine già le telefonate arrivate ai vigili del fuoco. La gente spaventata è scesa in strada in diverse zone della città. La metro è stata temporaneamente interrrotta per verifiche. La Basilica di San Paolo è stata chiusa per verifiche dopo la caduta di cornicioni e crepe verificate dopo la scossa.
L'Aquila: crolla edificio inagibile
A L'Aquila alcuni calcinacci sono caduti in centro storico e c'è stato un crollo su un palazzo già inagibile ed in attesa di demolizione [leggi l'articolo]. Il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, ha scritto su Facebook che il Centro operativo comunale (Coc) è aperto (tel.: 0862.312887): "Stanno partendo le squadre dei tecnici per controllare il centro storico - si legge sul social network - domani sospensione attività didattiche nelle scuole per ripetere controlli e verifiche di sicurezza. Lo stesso negli uffici comunali".
Abruzzo: situazione difficile nel Teramano
A Teramo e nelle zone del Teramano al confine con le aree colpite dal sisma di questa mattina, la situazione più difficile in Abruzzo.
Segnalati due crolli di abitazioni, uno a Rapino di Teramo e l'altro a Castiglione Messer Raimondo. Sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco. A Rapino segnalato il crollo di una porzione di muratura di un fabbricato fatiscente. Un abitante della frazione, uscendo dalla sua abitazione subito dopo la scossa, è stato colpito sulla nuca da un pezzo di mattone e trasportato in ospedale. Nuovi crolli a Valle Castellana e massi sono segnalati sulla provinciale 52. Il sindaco, Vincenzo Esposito, raggiunto al telefono ha detto: "Sono per strada a spostare massi". A Cortino, poco più di 600 abitanti, numerosi i crolli. Al momento non risultano danni a persone. Secondo il sindaco, Gabriele Minosse, le case hanno tutte lesioni ma è presto per fare un bilancio. A Crognaleto tanta la paura e danni a diverse strutture. Si pensa alla chiusura della frazione di Frattoli. Danni anche nella frazione di Cesacastina.
Crolli anche a Valle Castellana in edifici già inagibili. A Montorio al Vomano diversi crolli ma non vengono segnalati danni alle persone. A Penne danni nel centro storico e nella chiesa di San Domenico, a scopo precauzionale è stato chiuso anche il ponte sulla provinciale Villa Cupoli-Roccafinadamo. A Bucchianico ha ceduto il tetto della chiesa del cimitero, già deteriorata. Un’abitazione di Civitaquana (Pe) è stata sgomberata per il crollo parziale di un muro perimetrale. Anche una famiglia di Cugnoli (Pe) ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa delle lesioni riportate dalla struttura.
Renzi: "Ricostruiremo tutto"
"Noi ricostruiremo tutto", ha assicurato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Sono territori meravigliosi. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali. Ma non lo dico solo per Norcia".