L'ennesimo terremoto che ha colpito il Centro Italia, con epicentro nella Valnerina e dei Monti Sibillini[leggi l'articolo], ha fatto tremare anche il centro storico dell'Aquila.
Nel cuore del capoluogo abruzzese, però, si è registrato solo qualche distacco di calcinacci, che non ha avuto conseguenze su persone.
Situazione diversa, invece, nella zona di via XX settembre, dove c'è stato un crollo: in via Cola dell'Amatrice, al civico 60, è venuto giù un edificio disabitato, inagibile dal sisma del 6 aprile 2009.
La palazzina non era in corso di ristrutturazione. Si stava valutando infatti l'eventualità di una demolizione e ricostruzione. L'edificio si componeva di 24 appartamenti distribuiti su due ali, una da 6 e l'altra da 7 piani.
La zona più critica all'Aquila è proprio quella di via XX Settembre: si sono staccati alcuni puntellamenti dall'edificio all'incrocio con Corso Federico II, che ospitava un distributore di benzina, mentre sono caduti calcinacci nell'edificio, anch'esso inagibile da sette anni, dell'ex Banca del Fucino. I vigili del fuoco hanno transennato lo stabile e chiuso via delle Bone Novelle, dove tuttavia risiedono alcune persone.
Massimo Cialente ha già disposto un'ordinanza urgente per l'abbattimento immediato del cosiddetto "palazzo del benzinaio". La demolizione doveva già essere stata effettuata ma da più di un anno l'iter burocratico è fermo a causa della mancata convocazione, da parte della Provincia dell'Aquila, della conferenza dei servizi. In quella zona, infatti, oltre a quello del palazzo del benzinaio, sono previsti anche altri abbattimenti.
Altre segnalazioni di crepe e caduta di calcinacci provengono dall'ospedale San Salvatore (ma non ci sono state conseguenze); da via Cascina, in pieno centro storico, dove si sono staccati dei mattoni e dei pezzi di facciata dal civico 22, un palazzo inagibile e puntellato; dal complesso commerciale Panorama Shopping (s.s. 17). Anche i residenti delle case popolari comunali a S. Gregorio (L'Aquila) segnalano crepe e cadute di intonaco all'interno di alcune abitazioni, peraltro già lesionate.
"Quella di via XX settembre è una delle zone più pericolose di questa città, tanto è vero che stiamo pianificando di non ricostruire più alcuni edifici - afferma a old.news-town.it il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, sul luogo del crollo in via Cola dell'Amatrice - questo era uno dei palazzi di maggiore precarietà". Il crollo ha fatto paradossalmente "risparmiare" parte delle spese per la prevista demolizione.
"Ci viene richiesta in continuazione la sicurezza dai cittadini - ha continuato Cialente - ma poi ognuno va dove si sente di andare, anche dove abbiamo messo i cartelli della zona rossa. La zona rossa rimane tale, e per questo non deve essere travalicata".
Per Cialente i problemi "sono legati al ritardo con il quale siamo partiti con la ricostruzione". La colpa sarebbe dunque "dei governi precedenti al 2013, che hanno rallentato la partenza della ricostruzione". Intanto però il quadro normativo comunale che regola gli accessi per raggiungere alcuni edifici agibili nel centro storico, resta contraddittorio e insufficiente a garantire la sicurezza per tutti i cittadini e le attività tornate nel centro dell'Aquila.
Lunedì 31 ottobre sono sospese le attività didattiche in tutte le scuole del Comune dell'Aquila, pubbliche e private, di ogni ordine e grado. La disposizione riguarda anche le scuole non interessate dal ponte di Ognissanti. Inoltre, a seguito delle criticità riscontrate nel corso dei sopralluoghi, per ragioni di pubblica incolumità sono state interdette (totalmente o parzialmente) alcune strade oppure sono stati effettuati dei restringimenti di carreggiate. Le strade interessate sono via XX settembre, via delle Bone Novelle, via Sant'Agostino, corso Federico II, piazza San Franco ad Assergi.