Non è semplice districarsi negli impervi territori dell'Appennino Centrale, quello che negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere a causa delle continue scosse di terremoto. Un territorio poco abitato dal punto di vista demografico, molto complicato da quello geografico, estremamente disperso dal punto di vista urbanistico e complesso anche sotto il profilo amministrativo.
Iniziamo da quest'ultimo aspetto: i luoghi colpiti negli ultimi due mesi da ben cinque scosse uguali o superiori al quinto grado della scala Richter (due il 24 agosto, altrettante il 26 ottobre e una il 30 ottobre) si trovano, come a complicare il tutto, al punto di congiunzione e confine di ben quattro regioni: Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. Analizziamo territori, demografia e distanze tra le tre scosse più importanti degli ultimi due mesi.
24 agosto. Come old.news-town.it ha scritto lo scorso 2 settembre [leggi l'articolo] la scossa di 6.0 Richter, con epicentro nel territorio comunale di Accumoli (Rieti, circa 650 residenti), sulla SS4 (Salaria) al confine tra Lazio e Marche, ha riguardato due parchi nazionali (dei Monti Sibillini, e del Gran Sasso e Monti della Laga), e almeno tre zone dell'Appennino centrale: Picena, Laziale e Umbra. Ha inoltre interessato diversi comuni dell'Alta valle del Tronto, nella quale viaggia il fiume omonimo, ed in misura ridotta anche l'Alta valle del Velino, nella quale viaggia il fiume omonimo. Tra i comuni più colpiti quello più grande è con certezza Amatrice (Rieti), circa 2.600 abitanti residenti. In quel momento, a fine estate, Amatrice era inoltre tragicamente colma di turisti e soprattutto residenti estivi, come di fatto tutti i paesi della zona. Gli altri due comuni più colpiti sono la stessa Accumoli ed Arquata del Tronto (Ascoli Piceno, circa 1.100 residenti), con le sue tredici frazioni.
26 ottobre. Numerose scosse hanno avuto come epicentro il territorio comunale di Norcia (Perugia), nella Valnerina, chiamata così perché attraversata dal fiume Nera. Già dalle 4:33 del 24 agosto (un'ora dopo il sisma che ha ucciso più di 300 persone), Norcia è stato l'epicentro di altre forti scosse: quattro tra il 24 e il 28 agosto superiori a 4.0 Richter. Una il 3 settembre ed un'altra il 16 ottobre. Ma è il 26 ottobre che la paura torna. L'epicentro è nel territorio comunale di Castelsantangelo sul Nera (Macerata), già suo malgrado protagonista di una scossa di magnitudo 4.5 lo scorso 3 settembre. L'epicentro si sposta dunque a circa 50 km da Nord-Ovest rispetto a quello del 24 agosto (nella carta in basso la distanza in automobile). Si passa dall'altro lato (nord) del Monte Vettore, al di là, dunque del territorio di Arquata del Tronto. Castelsantangelo sul Nera (circa 280 residenti) nasce all'inizio della Valnerina, sulle sorgenti del fiume Nera. Siamo non ai confini (come nel caso del 24 agosto), ma nel pieno del Parco nazionale di Monti Sibillini. Altri comuni fortemente colpiti sono Visso (Macerata), di poco più di mille residenti, e Ussita, sempre nel maceratese, che conta poco meno di 500 residenti stanziali.
30 ottobre. Quattro giorni dopo, la scossa del 30 ottobre, di magnitudo 6.5 Richter. Il terremoto più forte registrato in Italia dal 1980. Una scossa che ha avuto come epicentro il territorio comunale di Norcia, a Sud-Est del centro storico, ed al centro di un quadrilatero che vede anche lo stesso comune di Castelsantangelo sul Nera, ma anche di Preci (Perugia, circa 700 residenti) e Visso. L'epicentro si trova a poco meno di 50 km a Nord-Est di Accumoli, e ad una trentina da Castelsantangelo sul Nera. Nella cartina in basso si tratteggia, in un percorso ideale (in automobile), un circuito che tocca le principali località colpite dai tre terremoti descritti. "Spostandosi" verso Nord, l'epicentro rispetto al 24 agosto ha coinvolto anche altre zone, oltre alle valli del Tronto, Valnerina e a quelle dei Monti Sibillini e del Gran Sasso - Laga. Per esempio la vallata del Chienti, i piani di Castelluccio, la zona di Forca Canapine e la Val Vomano per quanto riguarda l'Abruzzo. E' bene ricordare che sono stati comunque fortemente colpiti i comuni già vessati il 24 agosto, soprattutto Arquata del Tronto, con le sue numerose frazioni.
Dopo il sisma di ieri mattina, è aumentato sensibilmente anche il numero degli sfollati - fortunatamente esiguo fino ad allora - perché in questo nuovo conteggio vengono inclusi, oltre ovviamente a Norcia (circa 5mila abitanti) anche comuni più popolosi di tutti i precedenti, come Tolentino (circa 20mila abitanti), San Severino Marche (12mila), Camerino (7mila) e Castelraimondo (5mila).