Protesta di studenti e docenti dell'Istituto 'da Vinci - Colecchi' che hanno approfittato dell'arrivo in città del ministro Graziano Delrio per sottoporre all'attenzione delle istituzioni "la grave situazione che sta vivendo l'Istituto dal 6 aprile 2009, ulteriormente aggravata dagli ultimi eventi sismici che hanno determinato la chiusura della totalità dell'edificio scolastico in muratura".
Come avevamo già raccontato su NewsTown, a seguito del terremoto del 30 ottobre scorso si è resa necessaria la verifica strutturale della palazzina delle aule dichiarata inagibile sin dal 2009. E "il resoconto relativo all’agibilità degli edifici pubblici condotto dai tecnici del Dipartimento della Protezione Civile regionale - ha spiegato la preside Serenella Ottaviano - ha valutato la necessità di interdire tutto il corpo di fabbrica su cui grava la palazzina inagibile".
Dunque, è stato necessario chiudere il corpo di fabbrica agibile sul quale insiste il rischio di ipotetico crollo, con ordinanza del sindaco Massimo Cialente. Dal 9 novembre scorso, l’accesso ai laboratori degli indirizzi Enogastronomia, Manutenzione e Assistenza Tecnica e Odontotecnico non è accessibile "e non lo sarà per il tempo necessario alla rimozione del rischio". Intanto, gli uffici di segreteria e l’ufficio di presidenza sono stati temporaneamente dislocati presso il Musp.
"L’intervento, che comporta notevoli disagi, si è reso indispensabile a garantire – dopo 7 anni e mezzo – l'incolumità di quante e quanti studiano e lavorano con passione e risultati eccellenti, circa 950 persone", hanno spiegato a Delrio docenti e studenti. "Gli studenti sono stati di fatto privati del loro diritto allo studio, costituzionalmente garantito, non potendo utilizzare i laboratori, cuore della formazione scolastica e professionale mentre i docenti si trovano nella impossibilità di svolgere le normali attività didattiche".
Non solo. Il mancato utilizzo dell'Aula Magna si riflette pesantemente sullo svolgimento delle attività progettuali, sugli incontri con esperti e sul funzionamento delle attività collegiali paralizzandole e limitando il normale andamento dell'intera comunità scolastica. Eppure, "l'Istituto - nonostante la situazione precaria e difficoltosa della città in questi anni - pur operando in situazioni di emergenza, ha visto un incremento delle iscrizioni e un potenziamento dei laboratori didattici, realizzati con cospicui investimenti, che hanno permesso di offrire al territorio servizi altamente qualificati in occasione di eventi locali, nazionali e internazionali", hanno rivendicato docenti e studenti.
Per questo, è stato chiesto al ministro Graziano Delrio di farsi promotore, innanzi al Comune e alla Provincia dell'Aquila, "dell'immediato abbattimento dell'edificio originario come soluzione più rapida per garantire l'incolumità pubblica, un risparmio di spesa e una ripresa immediata delle regolari attività didattiche e professionali nei locali attualmente interdetti per pericolo esterno". E il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha preso l'impegno di valutare, in tempi brevissimi, la proposta.