"Mancano pochissimi giorni alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne. Noi del collettivo Fuori Genere saremo presenti e ci uniremo alla marea che inonderà Roma dando vita ad una manifestazione femminista come non se ne vedevano da anni". E' la nota diffusa dal collettivo FuoriGenere che sabato prossimo parteciperà alla grande manifestazione indetta in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne dalla rete italiana Non Una Di Meno.
"Parteciperemo perchè condividiamo la totalità dei contenuti - si legge nel comunicato - e perchè pensiamo che sia importantissimo mettere insieme pratiche ed esperienze che le singole realtà sperimentano e affrontano da anni sul territorio".
"Dall'Aquila porteremo la nostra esperienza - continua la nota -.Conosciamo bene, perché veniamo dalla città in cui si è consumato uno degli stupri più efferati degli ultimi anni, cosa significhi, appunto subire uno stupro. Abbiamo sentito i 'se l'è cercata' moltiplicarsi di giorno in giorno, abbiamo visto l’indifferenza, abbiamo assistito a quello che succede, in casi come questo, nelle aule di tribunale". Il riferimento è al processo contro Francesco Tuccia, militare in servizio all'Aquila condannato in Cassazione a 7 anni e 8 mesi per aver stuprato, nel febbraio 2012, una ragazza nel parcheggio di una discoteca a Pizzoli. Il collettivo FuoriGenere ha sempre mantenuto alta l'attenzione sul processo Tuccia, contrastando il "massacro mediatico" cui venne esposta la ragazza vittima di violenza.
La nota completa di Fuori Genere
Mancano pochissimi giorni alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne. Noi del collettivo Fuori Genere saremo presenti e ci uniremo alla marea che inonderà Roma dando vita ad una manifestazione femminista come non se ne vedevano da anni.
Parteciperemo perché condividiamo pienamente l'idea ispiratrice e la totalità dei contenuti, riassunti nel comunicato. Pensiamo sia importantissimo mettere insieme pratiche ed esperienze che le singole realtà sperimentano ed affrontano da anni sui territori.
Sabato e domenica, prima alla manifestazione e poi con l’assemblea plenaria che concluderà il lavoro dei tavoli tematici, si darà vita, di nuovo, ad un movimento femminista capace di riprendersi la parola sul tema della violenza sulle donne, intendendo, con questa espressione, ogni attacco o minaccia alla loro autodeterminazione.
Da L’Aquila porteremo la nostra esperienza. Conosciamo bene, perché veniamo dalla città in cui si è consumato uno degli stupri più efferati degli ultimi anni, cosa significhi, appunto subire uno stupro. Abbiamo sentito i “se l’è cercata” moltiplicarsi di giorno in giorno, abbiamo visto l’indifferenza, abbiamo assistito a quello che succede, in casi come questo, nelle aule di tribunale.
Veniamo da una città con un tasso di disoccupazione altissimo, politiche sociali e servizi insufficienti almeno a mitigare gli effetti dell’economia e dei conflitti sociali quindi le tematiche del lavoro e del welfare ci stanno particolarmente a cuore perché sappiamo bene come incidano sui percorsi di autodeterminazione, di uscita dalla violenza e di rapporto con la maternità.
Scenderemo in piazza condividendo la scelta di un corteo aperto a tutt*. Se la violenza sulle donne è frutto di un rapporto di potere squilibrato tra i generi, per riequilibrare questo rapporto c’è bisogno del contributo di tutt* e pensiamo che, oggi, i tempi siano maturi perché questo accada. Non vogliamo e non pensiamo che gli uomini debbano aiutare le donne nella loro battaglia e parlare a nome loro. Pensiamo però che sia giusto, per gli uomini che sentono profondamente l’importanza di questa tematica e che tutti i giorni s’interrogano sul maschile e sul patriarcato cercando di combatterlo prima di tutto dentro loro stessi, partecipare.
Il contributo che le donne, gli uomini, gay, i trans e gli intersex possono dare a questa battaglia è molteplice: solo cercando di unire queste diversità si può arrivare alla realizzazione di un mondo più equo.
Sabato inizia un percorso nuovo che arriverà lontano.