E' il più esteso e articolato dell'intero centro storico aquilano, interamente sottoposto a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali: è l'Aggregato 961 - S. Emidio, che delimita interamente il lato inferiore della Piazza del Mercato, sul lato sinistro del Duomo, estendendosi su un'area di circa un ettaro, fino a via S. Marciano, via Roio e via del Seminario. Comprende al suo interno, oltre alla Cattedrale e alla Chiesa di S. Luigi - i cui progetti sono stati stralciati dall'istruttoria a seguito dell’entrata in vigore della L.125/2015 - il Palazzo Arcivescovile, l'Episcopio, la Sacrestia, la Casa Canonica, l’Area Museo, l’ex-Seminario, il Palazzo De Nardis e il Palazzo Arduini.
L'estensione dell'aggregato urbano, insieme all'articolazione degli edifici, all'esteso livello di danno e alle criticità connesse all'applicazione della normativa in materia, hanno evidenziato, sin dall'inizio, un percorso di istruttoria del progetto molto delicato e complesso, soprattutto in considerazione del fatto che insieme all'autorizzazione di legge (ai sensi del Codice dei beni culturali) si doveva procedere anche all'accertamento della congruità del contributo pubblico.
Per questo motivo sin dal maggio 2015, la Soprintendenza ha attivato un apposito Tavolo tecnico volto a gestire in modo coerente e coordinato tutte le verifiche necessarie per il rilascio dell'autorizzazione ai lavori e l'accertamento della congruità tecnico-economica, che ha visto la costante partecipazione dei rappresentanti della proprietà e dei professionisti incaricati della progettazione. Su specifica richiesta della Soprintendenza, al fine di favorire una rapida definizione e gestione dell'insieme delle problematiche, al tavolo tecnico hanno partecipato l'USRA e il Comune dell'Aquila, che hanno assicurato la collaborazione e il supporto di due funzionari tecnici esperti in materia di consolidamento strutturale e di valutazione economica.
Nel corso dell'istruttoria - oltre 30 riunioni e approfondimenti tecnici - sono emersi i diversi problemi di natura giuridica, tecnica, strutturale e amministrativa connessi alle diverse proprietà e ai relativi interventi di consolidamento e restauro, nonché alle necessità di coordinare attentamente i futuri lavori - che sono stati di volta in volta affrontati e riconsiderati nei necessari aggiornamenti tecnici del progetto. E' emersa inoltre la necessità di adeguare il progetto a quanto disposto dalla legge 125 dell'agosto 2015 (art. 11, comma 11bis) che ha chiarito l'impossibilità di assoggettare l'intervento sulle chiese alle procedure della ricostruzione privata, in quanto attività da considerare a tutti gli effetti "lavori pubblici", e pertanto soggetti alle disposizioni del "Codice degli appalti".
Particolari soluzioni tecniche e amministrative volte a garantire la sicurezza dei cantieri e a prevenire ulteriori danni alla Cattedrale - così pesantemente danneggiata dal sisma 2009 e nuovamente messa a rischio dalle recenti scosse di agosto e ottobre - hanno consentito di far ricomprendere all'interno del progetto anche gli interventi sulle porzioni della basilica poste a confine con le proprietà adiacenti (in particolare la parete della navata sinistra e l'abside). Non si tratta, per esplicita scelta condivisa, di una semplice messa in sicurezza provvisoria ma di operazioni mirate di vero e proprio consolidamento, in anticipazione dei successivi interventi definitivi, evitando l'inutile investimento di fondi pubblici per soluzioni temporanee e di breve termine.
Tutti gli adeguamenti progettuali e gli approfondimenti connessi hanno trovato formalizzazione con la consegna definitiva del progetto, effettuata il 22 novembre scorso e perfezionata con le ultime integrazioni solo nei giorni scorsi. L'odierna riunione conclusiva del Tavolo tecnico - i cui esiti sono stati condivisi con gli Enti partecipanti - consente alla Soprintendenza di procedere al formale rilascio dell'autorizzazione, comprensiva dell'accertamento della congruità del contributo, per un importo lavori pari a circa 35 milioni di euro.
"E' stato un lavoro impegnativo e complesso, i cui risultati costituiscono un importante passo avanti nella ricostruzione del centro storico e dei suoi luoghi-simbolo", ha sottolineato la Soprintendente Alessandra Vittorini. "Con l'approvazione dell'aggregato del Duomo, infatti, la Soprintendenza ha definitivamente concluso tutte le istruttorie degli aggregati comprendenti edifici e beni di interesse culturale da Porta Napoli alla Fontana Luminosa, lungo il Corso Federico II, la Piazza del Mercato e il Corso Vittorio Emanuele. Quello attivato per l'istruttoria dell'aggregato S. Emidio è un percorso caratterizzato da una piena e proficua collaborazione istituzionale, per la quale desidero ringraziare sentitamente il Comune, con l'assessore Pietro Di Stefano e il Dirigente ing. Vittorio Fabrizi, e l'USRA, con il Responsabile ing. Raniero Fabrizi. Il mio particolare ringraziamento - ha aggiunto Vittorini - va inoltre a tutti i funzionari e i tecnici impegnati nel lungo lavoro di istruttoria: per la Soprintendenza l'arch. Franco De Vitis (che ha coordinato il Tavolo tecnico), la dott.ssa Biancamaria Colasacco (per gli aspetti storico-artistici) e la dott.ssa Rosanna Tuteri (per gli aspetti archeologici); per il Comune l'ing. Antonio Longo (per gli aspetti strutturali) e per l'USRA l'ing. Sergio Sulpizi (per gli aspetti economici)".
Un passo importante che consente di mantenere l'impegno assunto da tempo con gli Uffici, con la Diocesi e con la città, e di consentire l'inserimento dell'intervento nel prossimo Elenco contributi di cui il Comune dell'Aquila ha annunciato la pubblicazione prima della pausa natalizia.