369. E' il numero degli alloggi liberi nelle diciannove aree del Progetto Case dell'Aquila, i più di cinquemila appartamenti costruiti dal governo Berlusconi nell'inverno del 2009, in seguito al terremoto dell'aprile precedente.
Il numero, aggiornato allo scorso 30 novembre, è stato reso noto dall'ultimo report del Servizio assistenza alla popolazione del Comune dell'Aquila, proprietario delle case. E' lo stesso ente comunale a diffondere anche il dato relativo ai moduli abitativi provvisori (map) liberi: 56, dislocati come noto nelle numerose frazioni del vasto territorio comunale.
Ma dove si trovano gli alloggi liberi delle aree Case? Un po' ovunque: rispettivamente 31, 25 e 27 nelle periferiche Assergi, Camarda e Tempera, ai piedi del Gran Sasso; 57 in uno dei nuclei più grandi e vicini al centro storico, a Bazzano; 37 a Cese di Preturo, laddove si sono verificati anche noti cedimenti strutturali con conseguente evacuazione di decine di famiglie; 11 a Coppito 3; 6 a Gignano; 11 a Paganica 1 e ben 48 a Paganica 2; 11 a Pagliare di Sassa; 41 a Roio 1 e poco meno (37) a Roio 2; tre nella "centralissima" Sant'Antonio (a Pile); 7 a Sassa Nsi e 18 nelle due aree Case di Sant'Elia.
Dei 56 map liberi, invece, quasi la metà (27) sono ad Arischia (20) e Bagno. Gli altri si trovano a Camarda, Collebrincioni, Colle di Roio, Collefracido di Sassa, Filetto, Monticchio, Paganica, Pescomaggiore, Pianola, Roio Poggio, San Gregorio, Santa Rufina di Roio e Tempera.
Vi abbiamo parlato ieri della popolazione assistita e di come questa dicitura, utilizzata dallo stesso Servizio di assistenza alla popolazione sia oltremodo ambigua perché, pur includendo le persone assegnatarie degli alloggi per motivi non direttamente imputabili al sisma del 2009 (bandi per le fragilità sociali, giovani coppie, nuclei monoparentali, associazioni sportive, di volontariato e alloggi assegnati a 94 famiglie provenienti dalle zone terremotate dell'Appennino centrale), genera confusione con l'espressione 'assistita'. Pertanto risultano, ad oggi, quasi 11mila persone assistite (8.577 nelle aree Case e 2.212 nei map).
Alcuni giorni fa, infine, è stato annunciato un nuovo bando per l'assegnazione, che prevede requisiti "larghi" come 40mila euro di reddito annuo familiare. E' stato impropriamente chiamato housing sociale, anche se non ha nessuna delle caratteristiche dell'housing (come i servizi autorganizzati o la possibilità di riscattare la proprietà dell'alloggio attraverso il pagamento del fitto) e, considerando l'alto tetto del reddito, non può definirsi propriamente sociale.
Ad ogni modo, nel nuovo anno si vuol puntare a riempire le centinaia di alloggi liberi, in attesa di capire e pianificare il futuro dell'oneroso Progetto Case, che pesa economicamente sulle casse comunali, più di quanto sia (realmente) una risorsa.
[scarica l'elenco degli alloggi liberi e le relative metrature]