A seguito degli eventi sismici dello scorso 18 gennaio, la Provincia dell'Aquila - col personale del settore edilizia - ha effettuato sopralluoghi in tutte le scuole superiori, di propria competenza; svolte le verifiche, non sono stati rilevati danni strutturali agli edifici scolastici che, dunque, stamane sono regolarmente aperte.
"La Provincia dell'Aquila - ha sottolineato il presidente Antonio De Crescentiis - aveva già effettuato analoghe verifiche a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi. In particolare, dopo il terremoto del 30 ottobre, i sopralluoghi sono stati effettuati anche dai tecnici della Protezione civile regionale e dei Vigili del fuoco. Tutte le verifiche hanno confermato l'assenza di danni strutturali".
Porte chiuse, invece, al liceo classico 'Cotugno' [Leggi l'approfondimento], in via Leonardo da Vinci, "ma soltanto per la giornata di lunedì" ha tenuto a specificare il sindaco Massimo Cialente ai microfoni di NewsTown; il sopralluogo della Protezione civile regionale fissato per ieri, infatti, è stato rimandato a stamane e, dunque, l'istituto resterà chiuso, seppure sia agibile. D'altra parte, De Crescentiis aveva ribadito giusto qualche ora fa, al nostro giornale, che "dai sopralluoghi già effettuati, ai quali ha partecipato anche la dirigente scolastica, non sono emersi danni o problemi strutturali. Gli unici danni che abbiamo registrato - ha spiegato - sono delle lesioni riportate da alcune pareti non portanti in due classi ma ci siamo già attivati per ripararle. L'edificio, però, è agibile, non c'è nessun rischio crollo".
"Più volte, in questi mesi, abbiamo reiterato la richiesta di finanziamenti agli organi competenti, Regione e Usra, finalizzati ad interventi più importanti per migliorare la sismicità dell'edificio che ospita il liceo classico dell'Aquila", ha aggiunto poi, amaro. "Auspichiamo che la nostra richiesta possa essere accolta in tempi brevi per poter procedere, prima possibile, all'avvio dei lavori".
Sta di fatto che il 'Cotugno' resterà chiuso, e così la scuola materna di Cansatessa. "La struttura è agibile ma presenta piccole lesioni in due aule: dunque, con la dirigente scolastica abbiamo deciso di trasferire i ragazzi presso la scuola d'infanzia di via Ficara, nel musp di Pettino, così da consentire l'esecuzione di interventi di riparazione di lesioni non strutturali e l'avvio della verifica di vulnerabilità", le parole di Cialente. Che ha aggiunto: "Stiamo affidando gli incarichi per l'istruzione del 'fascicolo del fabbricato' su ogni istituto scolastico della città, e inizieremo proprio da Cansatessa".
Il sindaco dell'Aquila è tornato poi sull'allarmante comunicato diffuso dalla Commissione Grandi Rischi [Leggi qui]. "Ho scritto alla presidenza del Consiglio, alla Protezione civile e, giù, ad altre cariche dello Stato per chiedere indicazioni al sistema di Protezione civile nazionale e regionale: che cosa devo fare?", ho chiesto loro. A rispondere, Fabrizio Curcio: "Verificare e aggiornare il piano di emergenza comunale, valutare la vulnerabilità delle strutture pubbliche, realizzare una corretta e puntuale informazione ai cittadini", la risposta. Come fosse sufficiente, come a rilanciare la palla agli amministratori locali.
"Ho ribadito che il Piano d'emergenza comunale è aggiornato e verificato, e che la popolazione è adeguatamente informata", ha svelato Cialente ai nostri microfoni. Sulla vulnerabilità delle strutture pubbliche, invece, ha aperto una vera e propria 'questione nazionale', destinata a fare rumore. "Gran parte delle strutture di proprietà comunale o di altri Enti e Istituzioni, pur risultando agibili, hanno un indice di vulnerabilità inferiore a 1, in alcuni casi anche al di sotto di 0.30. Conosco bene le norme che imporrebbero, in questi casi, di procedere all'adeguamento sismico ma, come è noto, al di là dei tempi lunghissimi della ricostruzione pubblica, ho ricordato al Governo e alla Protezione civile che soltanto da un anno i Comuni possono intervenire, e solo per l'adeguamento delle scuole, senza sforare dal Patto di Stabilità".
Dunque, il sindaco dell'Aquila ha reiterato la domanda sfidando Curcio e, così, il Governo nazionale: "Come mi devo regolare rispetto a queste soglie di vulnerabilità, per continuare a ritenere utilizzabili queste strutture pubbliche?". Una domanda che è stata 'girata' anche ai governatori delle Regioni coinvolte dalle sequenze sismiche degli ultimi mesi: oltre l'Abruzzo, le Marche, il Lazio, il Molise, la Toscana, la Campania e l'Umbria. "E sì, perché il quesito che pongo - l'affondo di Cialente - non riguarda soltanto il Comune dell'Aquila che, anzi, nel 2009 ha visto le sue scuole e molti edifici pubblici oggetto d'interventi di miglioramento sismico, ma i colleghi sindaci di tutte le Regioni coinvolte dall'attività sismica".
Stamane, la replica 'secca' del Capo della Protezione civile nazionale: "In riferimento alle problematiche delle strutture pubbliche con basso 'indice di vulnerabilità' - ha scritto Curcio - si rappresenta che non esistono soglie cui riferire con automatismo le azioni di Protezione civile da porre in atto". E quindi? A che parametri andrebbe riferita la valutazione della vulnerabilità delle strutture pubbliche? Difficile a dirsi; se ne parlerà ancora, però, c'è da scommetterci.