L'associazione Donatella Tellini dell'Aquila, l'associazione Rising-Pari in Genere di Roma e l'associazione Ananke di Pescara, all'interno delle quali sono attivi i Centri Antiviolenza per le Donne, hanno accolto la richiesta di Giada Vitale, oggi ventunenne, di sostenerla all'udienza che si terrà oggi pomeriggio di fronte al Tribunale di Larino (Campobasso), che vede imputato Don Marino Genova, accusato di atti sessuali con minorenne (art. 609 quater c.p.).
Nel 2009 Giada Vitale aveva tredici anni, aveva perso da poco il padre e aveva iniziato a frequentare la parrocchia di Portocannone (Campobasso), paesino nel quale vive. La giovane decide di denunciare il prete nel 2013.
La Procura durante le indagini divide la vicenda in due procedimenti, l'uno relativo agli abusi commessi dal parroco sulla minore fino al compimento dei 14 anni, l'altro relativo agli abusi commessi sulla minore dopo il compimento dei 14 anni. Il procedimento relativo agli abusi compiuti sulla minore viene archiviato, perchè si ritiene che Giada Vitale avesse prestato consenso agli atti sessuali.
Il procedimento relativo agli abusi commessi sulla minore fino ai 14 anni è tuttora in corso e oggi, alle ore 14:30 si celebrerà l'udienza di istruttoria dibattimentale, volta a provare il reato di atti sessuali con minorenne: "La richiesta di Giada è significativa, perchè fa risaltare il ruolo politico dei Centri Antiviolenza per le Donne, ruolo svolto quotidianamente nell'attività di contrasto della violenza maschile, dentro la consapevolezza che la violenza degli uomini ci riguarda tutte", si legge in una nota.
Il Centro Antiviolenza per le Donne dell'Aquila ha prenotato un pullman e quindici operatrici saranno presenti all'udienza: "Ribadiremo che siamo indignate, perchè lo stupro di una donna riguarda tutte noi e tocca ciascuna di noi in profondità. Ci saremo per rivendicare il diritto intangibile a vivere libere dalla violenza degli uomini".