Ad otto anni dal terremoto, sabato 6 maggio verrà posta la prima pietra di ricostruzione della Torre Medicea simbolo del borgo di Santo Stefano di Sessanio.
L’imponente Torre merlata di forma cilindrica, distrutta quasi completamente dal sisma del 6 aprile 2009, dominava, emergendo dal profilo urbano, il nucleo centrale medievale del paese, uno dei borghi più suggestivi del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che, per l'armonia e integrità degli elementi architettonici, fa anche parte del Club dei Borghi più Belli d'Italia: un cammeo incastonato tra i monti, prossimo all'altipiano di Campo Imperatore.
La torre, di proprietà comunale, era accessibile ai visitatori, offrendo, sulla sommità, una visuale unica a 360° non soltanto sul borgo ma sull’intero e spettacolare paesaggio circostante. Rappresenta il simbolo del paese e la sua storia è di fatto quella del borgo di Santo Stefano di Sessanio e dell’intero territorio circostante. Per tale motivo, in concerto con la scelta dell’Amministrazione comunale e della Soprintendenza Beni Ambientali Architettonici Storici Abruzzo, della conservazione dell'impianto insediativo in perfetta continuità con il paesaggio circostante, la riedificazione della torre, simbolo del territorio, è stata fortemente voluta; nel più breve tempo possibile, nel quadro degli interventi relativi al patrimonio architettonico di proprietà pubblica programmati dal Comune dopo gli eventi sismici, è stato infatti elargito il finanziamento, da parte dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, e sono state indette ed esperite le gare per la progettazione e per l’affidamento dei lavori di restauro.
Coerentemente con i contenuti del Piano di Ricostruzione, si è assunto il progetto di recupero della torre come volano di una nuova fase di ripresa, potenziamento, sviluppo e rivitalizzazione del borgo, nonché per il rilancio di uno sviluppo culturale e turistico sostenibile di qualità, di cui Santo Stefano di Sessanio da anni rappresenta un modello, ripartendo proprio dall’edificio che ne ha segnato la genesi fondativa e che più lo rappresenta in termini simbolici e iconografici.
Giunti alla fine di questo percorso, l’evento per il posizionamento della prima pietra della Torre Medicea è occasione esclusiva e segno di speranza in un territorio martoriato dagli eventi sismici e prostrato da ulteriori difficoltà, che, tuttavia, con orgoglio e forza sta cercando con ogni mezzo di ricostruire non soltanto le “cose” ma anche le persone, per rinascere di nuovo e meglio di prima.