Venerdì, 25 Ottobre 2013 01:32

Sottoservizi, Aielli: "Centro non chiuderà,commercianti non andranno via"

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La commissione Ambiente e Territorio ha approvato all'unanimità la delibera di giunta con la quale  era stato ratificato l'accordo di programma tra l'Enel e il comune dell'Aquila per il progetto Smart Grids, rientrante a pieno titolo nell'opera di abilitazione di tecnologie e servizi che dovrebbero fare dell'Aquila una smart city, una città intelligente.

Smart Grids, un'opera da 16 milioni e mezzo di euro, prevede la realizzazione di interventi per l'aumento dell’efficienza nella distribuzione di energia elettrica all’interno della città. Il progetto, oltre al comune dell'Aquila, interessa anche Scoppito e Cagnano Amiterno, scelti perché sede di due cabine che servono e alimentano le utenze aquilane.

“Si tratta di un intervento unico, che nessun'altra città d'Italia può vantare” ha detto a margine della riunione della commissione, alla quale ha preso parte, Paolo Aielli, coordinatore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione. “Per quanto riguarda il centro storico, i lavori procederanno contestualmente al rifacimento dei sottoservizi. L'unica nota negativa è che il progetto tecnico è pronto da marzo mentre l'approvazione in commissione avviene ora, a ottobre. E manca ancora il passaggio in consiglio comunale”.

A proposito di sottoservizi: Aielli, parlando con i giornalisti, ha tenuto a rimarcare come, sui lavori, si stia diffondendo un allarmismo infondato. “Non è vero che bisognerà chiudere il centro storico” ha detto il coordinatore dell'Usra “Mi è stato riferito che molti commercianti sono convinti che, poiché si dovrà iniziare a scavare, dovranno andar via. Non è così. Esistono dei piani di cantierizzazione - che verranno fatti via per via - e tecniche di installazione e di scavo in grado di semplificare drasticamente le operazioni. Non bisogna dire che, poiché arrivano i sottoservizi, le vie del centro chiuderanno. Così certo che la gente abbandona la città”. “Il 5 novembre” ha aggiunto Aielli “è stato convocato, dal Comune, un tavolo di coordinamento  dove verranno affrontati anche questi temi”.

Sempre con i giornalisti, Aielli ha commentato anche la proposta di Chiodi di destinare alla ricostruzione dell'Aquila una quota parte dei 6,5 miliardi di euro assegnati al terremoto dell'Emilia, soldi che attualmente non possono essere spesi a causa della complessità delle norme e dello scarso numero dei progetti presentati. Una proposta, quella di Chiodi, che era già stata avanzata a maggio dai consiglieri regionali Giorgio De Matteis e Giovanni D'Amico.

“Se ho ben capito” ha detto Aielli “la proposta di Chiodi è quella di costituire un fondo calamità nel quale in funzione della programmazione e della capacità di utilizzo facciamo in modo che chi è in grado di utilizzare i soldi possa effettivamente farlo”.

E' evidente che la via d'uscita suggerita da Chiodi e dal centro destra aquilano mal si concilia con l'emendamento proposto da Stefania Pezzopane di garantire 600 milioni di euro l'anno per tre anni tramite nuove accise sulla benzina. Il governo potrà accogliere, se lo farà, solo una delle due richieste. Tertium non datur.

Sulla ricostruzione, Aielli ha affermato che, oggi, “L'Aquila e gli altri Comuni del Cratere si trovano in situazioni diverse. I fondi stanziati dalla delibera 135 sono stati interamente impegnati dall'Aquila mentre invece il Cratere ne ha utilizzati meno della metà. In questo momento” ha precisato Aielli “noi abbiamo 670 milioni di progetti che sono stati valutati tecnicamente e che devono solo ricevere il timbro del Comune. A fine anno saranno 900, tra centro storico e periferia. E' la dimostrazione che il sistema che tutti insieme abbiamo messo in piedi “tira”. Prima non accadeva”.

Ultima modifica il Venerdì, 25 Ottobre 2013 18:33

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