Martedì, 22 Agosto 2017 18:30

Ischia "simbolo abusivismo". Sindaci negano connessione con i crolli

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"E’ allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità".

A poche ore dal sisma di magnitudo 4 che ha colpito l’isola di Ischia, è il presidente del Consiglio nazionale dei geologi a parlare. "A un anno dal sisma dell’Italia centrale riviviamo di nuovo il dramma del terremoto", ha sottolineato Francesco Peduto; "lascia perplessi come un sisma di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità".

La grave carenza messa in evidenza da Peduto riguarda naturalmente gli interventi di prevenzione: "Il nostro Paese - ha spiegato - si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione". Prevenzione, di nuovo; se ne parla ogni volta, all'indomani di un terremoto. "Si è discusso di tante cose - l'affondo di Peduto - dall'informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio. Tante chiacchiere, ma un anno dopo il terremoto in Italia centrale non è stato fatto quasi nulla".

Dunque, l'affondo: "Il governo e il Parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato di sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell'agenda del prossimo governo". Una polemica che evoca le reazioni scatenate, a L'Aquila, dalla decisione dell'amministrazione Biondi di fare un passo indietro rispetto all'indicazione della giunta Cialente che aveva affidato l'incarico di redigere il libretto delle caratteristiche di ciascuno degli edifici di proprietà comunale.

Le parole di Peduto suonano ancor più dolorose, a qualche ora dalla tragedia, sfogliando i dossier "Mare Monstrum" di Legambiente che, da tempo, pongono la Campania in testa alla classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento costiero, con 764 infrazioni accertate dalle Capitanerie di porto e dalle altre forze dell'ordine solo nel 2017. "A sfregiare la costa è soprattutto il 'vecchio abusivismo' - sottolinea l'associazione ambientalista - quello che da decenni sopravvive alle demolizioni, quello delle seconde case in riva al mare che godono delle particolari attenzioni dei politici, locali e nazionali, sempre attenti a impedire che arrivino le ruspe". Ed Ischia, in questo senso, è una delle 'capitali' dell'abusivismo: in 30 anni, sono state presentate 7.235 domande di condono in virtù delle tre leggi di sanatoria degli abusi, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno e molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati.

Abusi di necessità, vengono definiti. Case costruite da chi ci vive, senza piani regolatori, senza servizi, senza rispetto delle normative antisismiche, in una zona che si allarga dalla caldera dei Campi flegrei, al centro esatto di un'area vulcanica. Proprio a Casamicciola, il centro più colpito dalla scossa di ieri sera, negli anni scorsi si sono registrati veri e propri scontri tra la polizia e comitati di cittadini in ordine all'esecuzione di alcuni ordini di demolizione di case abusive. Sei agenti feriti, nove denunce, un solo piccolo manufatto demolito e altre centinaia di case abusive che dovranno andare giù per mano della legge e che nessuno riesce a demolire. Ci sono, in molti casi, le ordinanze dei giudici, arrivate alla fine di iter tortuosi. Ma non vengono messe in esecuzione.

D'altra parte, il 20 luglio scorso Regione Campania ha approvato la legge 19 che fornisce ai comuni le linee guida per individuare misure alternative all'abbattimento degli edifici abusivi; acquisendole magari al pubblico patrimonio e dandole in locazione a chi le ha costruite e le abita, a condizione che le abitazioni siano state costruite per "condizioni di necessità", appunto.

"A Ischia l'abusivismo è pratica consolidata e diffusa, alimentata dalla politica, che in maniera trasversale chiude un occhio, e dalle scappatoie legali", la denuncia di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. "Vige la prassi di costruzione abusiva per necessità e all'interno di questo concetto rientra di tutto, dagli ampliamenti poi affittati ai turisti, a interi nuovi edifici che diventano alberghi. E ad essere più pericolose, come stiamo vedendo in queste ore, sono le sopraelevazioni, che indeboliscono la struttura". Tutto avviene in una situazione di diffusa illegalità, ha aggiunto. "Abbiamo accertato che sopraelevazioni e ristrutturazioni abusive sono fatte con lavori che si concludono in 48/62 ore. Non è indispensabile essere ingegneri per capire quale sia l'affidabilità di tali costruzioni e la perizia delle ditte che le eseguono. E poi, come sottolinea il nostro dossier, la politica strizza l'occhio a queste pratiche, perché vietarle non porta voti".

Anche così - non solo, sia chiaro - si possono spiegare i crolli di ieri sera, per una scossa di entità moderata. "Quando ho letto la magnitudo, diciamo non proprio importante, non mi sono preoccupata: non sembrava un terremoto così forte. Poi ho visto le immagini in tv e sono rimasta colpita, è evidente che bisognerà concentrarsi molto sulla qualità delle costruzioni e capire se è cambiato qualcosa nella reazione del terreno al movimento sismico", le parole di Micla Pennetta al Corriere della Sera. Docente di Geologia ambientale e rischi naturali all’Università degli Studi 'Federico II' di Napoli, Pennetta si è detta stupita dalle conseguenze del terremoto sui centri abitati dell'isola. "Mi viene da pensare subito alla qualità delle costruzioni e all’abusivismo edilizio. Ma da un punto di vista scientifico bisogna sottolineare che, anche se l’epicentro è stato in mare aperto, di fatto le conseguenze peggiori vengono registrate in un settore preciso dell’isola, quello nord-occidentale. Per noi che conosciamo quella parte di Campania non è una sorpresa". In effetti, proprio quel blocco d'isola ha il così detto 'danno atteso' maggiore: "significa che ogni volta che c’è una scossa di terremoto di una certa entità ci aspettiamo che le ricadute più importanti siano proprio lì, in quel settore nord-occidentale dove si trovano non a caso i comuni più colpiti ieri sera come Casamicciola e Lacco Ameno".

Non basta tenere in conto la magnitudo di un evento, a L'Aquila lo sappiamo meglio che altrove; l'ha ribadito Christian Del Pinto, sismologo: "Sono fondamentali, oltre agli altri parametri più specifici legati sia alla sorgente (come il meccanismo focale) che alla propagazione delle onde sismiche (un esempio è il funzionale di attenuazione), anche gli effetti di amplificazione di un determinato sito e la tipologia costruttiva degli edifici presenti nella zona interessata".

Torniamo all'abusivismo denunciato, così. "Lo dico da anni. Con l’abusivismo non si scherza, altrimenti queste sono le conseguenze", ha dichiarato Aldo De Chiara, 72 anni, magistrato in pensione che predicava tolleranza zero in materia ambientale e, per questo, è stato bersaglio di frequenti intimidazioni. "Le costruzioni abusive sono una minaccia, soprattutto per chi le abita: in molti casi, è stato accertato che viene utilizzato cemento impoverito. E noi avevamo lanciato l’allarme sul rischio di crolli anche in caso di scosse non particolarmente forti. Purtroppo quello che denunciavamo è successo ieri sera".

"C'è un discorso di specificità dell'isola d'Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati", ha convenuto Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, in conferenza stampa a Casamicciola.

L’isola è gravata da una serie di vincoli - ha aggiunto De Chiara - e tutte le costruzioni degli ultimi anni sono in gran parte fuori legge. "Entro i 500 metri dal mare c’è un vincolo di inedificabilità assoluta. Ci sono poi i vincoli idrogeologici. Ricordo che alcuni anni fa ci fu un grosso temporale proprio a Casamicciola che provocò una frana e la morte di alcune persone. Anche in quel caso per il mancato rispetto della legge. E dunque si può dire che molte delle costruzioni realizzate negli ultimi anni non avrebbero mai dovuto esistere".

Purtroppo, il dibattito sull’abusivismo è viziato dalla necessità di incoraggiare la ripresa edificatoria. "Capita, per esempio, che le regioni varino provvedimenti per il riuso dei sottotetti. Ma la trasformazione in mansarda spesso avviene a discapito della sicurezza. Più in generale, il fenomeno è tollerato dalla politica per motivi clientelari. C’è poi una carenza dal punto di vista amministrativo: accertato un illecito bisognerebbe demolire, ma se queste misure non le dispone la magistratura non si fanno. E anche quando c’è una sentenza sono difficili da attuare. Le ruspe si possono attivare solo se arriva il finanziamento e l’unico abilitato a chiederlo è il Comune".

E a proposito di Enti locali, in una nota congiunta - stamane - i sindaci dei sei comuni dell'isola hanno tentato di smontare le teorie rilanciate nelle ore post terremoto da esperti, magistrati e politici che puntano il dito sull'abusivismo edilizio. "I crolli interessano per lo più strutture antiche", hanno puntualizzato; "deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l'isola e alle inesistenti connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio". Nella nota i sindaci aggiungono che "mentre ancora si scava nella zona alta di Casamicciola Terme duramente colpita, in gran parte dell'isola non si è registrato alcun crollo né danni a persone e a edifici". Dunque, i primi cittadini hanno inteso chiarire che, "in questa tragica circostanza, gran parte dell'isola sta tornando, velata di tristezza per le vittime, alla normalità dei trasporti pubblici comunque mai interrotti, delle strutture turistico-ricettive e degli esercizi pubblici aperti e a disposizione degli ospiti".

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Agosto 2017 09:35

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