"Abbiamo superato il 50% per la ricostruzione privata: purtroppo, siamo indietro con i cantieri pubblici anche per colpa di un Codice degli appalti scritto male e applicato peggio che complica il lavoro delle stazioni appaltante, pur avendo la cassaforte piena; ci sono 600milioni di euro da spendere sul cratere".
Parole del presidente di Ance L'Aquila Ettore Barattelli che ha fatto il punto sulle attività svolte dall'associazione provinciale dei costruttori nel corso della tradizionale conferenza stampa prenatalizia. "Sappiamo bene che il nostro centro storico non potrà rinascere pienamente se non torneranno le funzioni pubbliche: sul tema, abbiamo coinvolto la sottosegretaria Paola De Micheli per mettere in campo norme facilitatorie - e non derogatorie, sono pericolose per gli appalti pubblici - che si sono concretizzate, ad esempio, con l'introduzione della procedura negoziata per la ricostruzione di scuole e università, così come prevista per il cratere del centro Italia".
Un provvedimento importante, sebbene si possano affidare, così, lavori fino ad un importo massimo di 5milioni di euro; è chiaro che le scuole più grandi della città non potranno beneficiare della norma. "E' un primo segnale", ha inteso rivendicare Barattelli. Che ha aggiunto: "Abbiamo chiesto il distaccamento a L'Aquila di funzionari in servizio presso i Provveditorati di altre Regioni, così da velocizzare gli appalti pubblici".
Dunque, il presidente di Ance L'Aquila ha sottolineato l'altra norma ottenuta, e cioé l'anticipazione del 20% sull'importo dei lavori privati post sisma che - ha spiegato - "va a sanare la crisi di liquidità delle imprese che ci preoccupava molto".
In questo senso, "abbiamo svolto un lavoro molto importante ai tavoli del Governo e il presidente di Ance nazionale l'ha riconosciuto, conferendoci la delega al coordinamento del tavolo nazionale sui terremoti italiani: così, possiamo dialogare direttamente col Governo, svolgendo un'azione decisa in Parlamento". Finalmente, "L'Aquila ha avuto il riconoscimento che meritava per il modello virtuoso di ricostruzione messo in campo: negli anni passati non è stato così e ne abbiamo sofferto molto. Quello del 2009, sarà uno dei terremoti che costerà meno ai contribuenti".
Insomma, "è stato un anno impegnativo e tuttavia soddisfacente: abbiamo aumentato il numero degli iscritti, e stiamo portanto a termine anche la nuova Scuola Edile che si candida a centro d'eccellenza per la formazione della manodopera per tutto l'Abruzzo: un investimento da 4 milioni e mezzo di euro, finanziato per 2 milioni dalla Regione e, per il resto, con risorse degli operai e dei costruttori. Sarà un fiore all'occhiello: la inaugureremo la prossima primavera".
Barattelli ha voluto 'dribblare' le polemiche delle ultime settimane, i 'rumors' sui presunti mal di pancia di alcune imprese iscritte all'Ance, le più grandi, quelle, cioé, con maggiore massa salaria. "Non abbiamo ricevuto mai nessuna critica ufficiale, né per lettera né presso le nostre sedi istituzionali; credo che il giusto approccio sia confrontarsi dentro la nostra sede, evitando inutili polemiche mediatiche". D'altra parte, "il Consiglio direttivo è appena terminato: c'è grandissima armonia, le decisioni sono state assunte sempre all'unanimità", ha aggiunto il presidente Ance sottolineando che, nell'ultimo anno, si sono svolte circa 380 riunioni, tra Consigli, commissioni ed eventi. E sul presunto scontro con Gianni Frattale, il suo predecessore, ha tagliato corto: "Con Gianni non ha mai discusso, e non intendo discuterci: ho stima di lui, come imprenditore e come ex presidente: è invitato ai nostri Consigli direttivi, per lui le porte saranno sempre aperte, per qualsiasi indicazione volesse darci".
La serata è stata l'occasione per sottoscrivere il protocollo d'intesa per la donazione del Fondo Etico al manager della Asl 1, Rinaldo Tordera; i costruttori hanno impegnato 80mila euro, raccolti tra le imprese che hanno aderito, per contribuire all'acquisto di un robot per operazioni chirurgiche ad altissima tecnologia costato 240mila euro: il resto l'ha messo la Fondazione Carispaq. Il robot è già in funzione: il professor Luigi Di Clemente, primario dell'urologia aquilana, l'ha utilizzato il 7 dicembre scorso per la prima volta.
Barattelli non ha nascosto che il progetto del Fondo Etico è stato un sostanziale fallimento; ha ricordato, tuttavia, che era stato pensato per i colossi delle costruzioni giunti da fuori Regione, "che hanno ottenuto appalti per oltre 2 miliardi di euro e non hanno colto l'invito a restituire parte dei lauti guadagni per finanziare iniziative sul territorio; ogni impresa aquilana ha un suo 'fondo etico' - ha aggiunto - in silenzio, e senza particolari clamori o pubblicità, sosteniamo le attività dello sport, del sociale, della cultura. A seguito di un sondaggio interno, abbiamo potuto appurare di aver superato i 5 milioni di euro in donazioni, come imprese di Ance L'Aquila, concessi alle società di rugby e calcio, a eventi sociali e culturali".
A domanda della collega Matilde Albani di laQtv, però, Barattelli ha confermato di non aver ancora contribuito, come impresa, al Fondo Etico: "la contribuzione è volontaria, in funzione dei fatturati: attendiamo di ricevere dal presidente Aldo Mancurti il resoconto di fine anno e poi, come impresa, verseremo ciò che ci compete".
A fare autocritica ha pensato proprio Mancurti, funzionario in pensione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, presidente del fondo. "L'iniziale entusiasmo è andato affievolendosi col tempo - ha riconosciuto - e qualche responsabilità me la prendo, in questo senso. Non sono stato capace di smuovere la generosità delle imprese: le prime 5, sulle 13 aderenti, hanno versato il 75% della somma totale che abbiamo raccolto", e che supera di poco i 100mila euro. "E' vero, le singole imprese territoriali hanno sostenuto, e sostengono, le iniziative del territorio: tuttavia, non è stato colto il significato collettivo che volevamo esprimere con l'istituzione del Fondo".
Dunque, Mancurti ha annunciato un passo di lato: "Sarebbe il caso che l'Ance, per la designazione degli organismi statutari e, in particolare, del comitato esecutivo che gestisce materialmente il fondo, si avvalesse di personalità del mondo civile aquilano ed abruzzese, per restituire così slancio al progetto". Si è concesso, però, un ultimo auspicio: "Mi auguro che le risorse residue ancora in cassa, e le donazioni che eventualmente dovessero giungere d'ora in avanti, possano essere destinate alla istituzione di un Centro internazionale di restauro e alta formazione, magari in una rinnovata sinergia con la Fondazione Carispaq e con l'amministrazione comunale".