Giovedì, 01 Marzo 2018 13:51

Ricostruzione, Genio civile: 28 unità lavorative per evadere le pratiche arretrate

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"Le pratiche arretrate della ricostruzione privata del cratere aquilano saranno evase in due mesi, attraverso un organico che è stato rinforzato sin dai giorni scorsi".

A metterlo nero su bianco è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, a margine dell'incontro che si è tenuto stamane all'Aquila, in Regione, per affrontare il problema della mole di pratiche arretrate inevase dal Genio civile del capoluogo. Oltre a Pietrucci, vi hanno preso parte il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, il dirigente del Genio civile Giancarlo Misantoni e i rappresentanti delle categorie interessate.

Il termine di due mesi per smaltire le circa 350 pratiche arretrate relative alla ricostruzione privata all’Aquila (in cui sono comprese le 75 già in lavorazione) verrà ottenuto con un organico potenziato composto da dieci dipendenti di Abruzzo Engineering, tre del Consorzio Isea e quindici professionisti esterni dall’elenco predisposto nei mesi scorsi per esternalizzare i depositi: complessivamente 28 unità lavorative già entrate in servizio o in procinto di farlo nei prossimi giorni. A questi si aggiungono i 19 istruttori complessivamente già operativi da almeno un mese, di cui otto all’Aquila, cinque ad Avezzano, quattro a Sulmona e due a Teramo.

Una volta smaltito l’arretrato, a regime per la ricostruzione del cratere aquilano al Genio civile rimarranno in 19: otto dipendenti effettivi, otto da Abruzzo Engineering e tre di Isea, una composizione di organico che, è la stima, dovrebbe consentire l’esame delle pratiche che progressivamente affluiranno senza la formazione di arretrati. "E’ un piano dettagliato – ha sottolineato Pietrucci - che si basa su analisi e proiezioni, un lavoro certosino di cui io e il vicepresidente Lolli ringraziamo il dirigente Misantoni e tutta la struttura e il personale del Genio civile. La ricostruzione dell’Aquila e del cratere deve affrontare già troppi problemi per fermarsi nel passaggio fondamentale al Genio civile: l’obiettivo è evadere l’arretrato e ripartire spediti senza ovviamente penalizzare l’accuratezza del lavoro, da cui dipende il valore imprescindibile della sicurezza degli edifici".

Così si proverà a mettere una pezza ad una impasse non più sostenibile e che, tra l'altro, rischia di esporre Regione Abruzzo a contenziosi milionari; è notizia dei giorni scorsi, infatti, la richiesta di risarcimento pari a 400mila euro avanzata dalle imprese I Platani e SvEdil incaricate del restauro di un aggregato sito a Paganica. "A noi imprese e a chi aspetta da nove anni di rientrare in casa, non interessa se il Genio civile, la Regione, hanno personale sufficiente oppure no per esaminare le pratiche - ha spiegato il costruttore Luigi Palmerini, titolare dell’impresa I Platani - Noi abbiamo il cantiere con il progetto approvato e finanziato, ma l'abbiamo tenuto fermo un anno per colpa del Genio civile. Per questo avvieremo una causa contro la Regione, con una richiesta di riserve di oltre 400mila euro". All’azione si sono uniti anche i proprietari degli immobili danneggiati.

Chiaro che la vicenda potrebbe segnare un precedente da far tremare i polsi, qualora altri, come prevedibile, dovessero far valere le proprie ragioni per i ritardi accumulati. Palmerini l’ha chiarito: “la nostra sarà un'azione-pilota, da apripista, nel senso che anche altre imprese presto ci seguiranno, per il danno da ritardo. Perché i ritardi sono diventati oramai una situazione cronica. E vogliamo coinvolgere tutti i proprietari, perché non riescono a rientrare nelle loro abitazioni o comunque averle a disposizione".

Ultima modifica il Giovedì, 01 Marzo 2018 16:06

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