Tre milioni e mezzo ancora da incassare a seguito della emissione delle bollette calcolate per metri quadrati e non per effettivi consumi, col ricorso degli assegnatari che, di fatto, ha bloccato le riscossioni fino alla sentenza del Tar che ha dato ragione al Comune, più o meno 4.5 milioni da versare a Banca Sistema per la transazione stragiudiziale relativa al mancato pagamento delle fatture riguardanti la fornitura di energia elettrica e gas metano per il periodo che va dal 2011 al settembre 2014 e, come non bastasse, dal febbraio 2017 non vengono più emesse le bollette.
Un ‘buco’ spaventoso e, negli ultimi 15 mesi, vanno accumulandosi altre migliaia di euro di debiti verso i fornitori: una voragine nel bilancio del Comune dell’Aquila che saranno i contribuenti a dover ripianare, per le mancanze della precedente amministrazione e dell’attuale che, dall’insediamento ad oggi, non ha ancora messo mano ad uno dei problemi amministrativi che andrebbero assolutamente risolti, la gestione del progetto Case e Map che rischia davvero di mandare l’Ente in default.
“Non si può continuare a tergiversare, si sta creando un clima intollerabile” ha ribadito il consigliere comunale Lelio De Santis che, in questi mesi, ha sollecitato l’amministrazione attiva: “purtroppo, hanno scarsa consapevolezza delle gravità della situazione” ha sospirato stamane in conferenza stampa.
Ha ragione: si sta sottovalutando, o peggio, si sta evitando di affrontare una vicenda spinosa che graverà sulla fiscalità generale.
L’indebitamento è fuori controllo. Non solo. Il patrimonio pubblico è sostanzialmente in stato d’abbandono e si sta determinando in modo esplicito, e reiterato, un danno erariale: ad oggi, circa 600 alloggi sono liberi, si potrebbero assegnare insomma, altri 160 risultano ‘non occupati’, ben 620 sono inagibili: “che vogliamo farne?”, si è chiesto De Santis, “l’amministrazione pensa di demolirli o recuperarli?”.
E i 600 appartamenti liberi, aggiungiamo noi, quali sono le intenzioni della Giunta comunale? Ne scrivevamo nei giorni scorsi [qui]: con delibera 99 del 28 marzo scorso, l’amministrazione ha avviato il procedimento di riesame della delibera di Giunta comunale che aveva istruito il bando di ‘housing sociale’ ma deve ancora individuare come revocarlo, sebbene il sindaco Pierluigi Biondi l’abbia congelato già da 5 mesi - con una semplice lettera indirizzata alla dirigente, tra l’altro - a graduatorie stilate e con 1200 nuclei familiari in attesa di notizie. “Tenere gli alloggi chiusi significa non percepire affitti e canoni di compartecipazione e far pagare ai contribuenti utenze e manutenzione”, ha ribadito il segretario dell’Italia dei Valori. Che ha chiesto, dunque, la convocazione di un consiglio comunale straordinario: “non voglio essere complice di una mala gestione che porterà il Comune al dissesto finanziario. E’ una vera e propria emergenza: facciamo il punto in Consiglio, una volta per tutte” l’appello accorato di De Santis.
Iniziando, magari, col discutere i nuovi criteri per l’assegnazione se davvero – come aveva chiarito l’assessore Francesco Cristiano Bignotti – s’intende dare la priorità alle famiglie residenti da almeno 10 anni alla data del terremoto; d’altra parte, la competenza è del Consiglio comunale e non dell’assessorato.
Tra l’altro, Lelio De Santis ha svelato un’altra vicenda che fa tremare i polsi.
Un passo indietro: della vertenza dei 28 lavoratori delle pulizie di Case e Map abbiamo scritto diffusamente [qui e qui], e così del bando Consip con cui, di fatto, il 31 dicembre 2016 si è assegnato l’incarico al Consorzio Seaman che ha applicato un ribasso del 43% e, poi, è andato in crisi, lasciando le dipendenti e i dipendenti senza stipendio, col Comune dell’Aquila che sta pagando le mensilità arretrate in surroga; ora, col nuovo bando – l’incarico al consorzio inadempiente è già stato prorogato al 31 aprile e verrà prorogato, ancora, fino alla fine di maggio – le prime imprese in graduatoria hanno presentato offerte con ribassi oltre il 50%. “Stante le cose, il responsabile unico del procedimento non potrà che affidare l’incarico alla prima classificata con la conseguenza che verrà inevitabilmente tagliato il monte orario ai lavoratori, se è vero che l’importo a base d’asta è inferiore al costo per il personale” ha ribadito De Santis che, già in Commissione, si era scagliato avverso Consip invitando l’amministrazione attiva a non usufruire dei servigi della centrale unica per gli acquisti.
Ebbene, con determina dirigenziale 1001 del 28 novembre 2016 è stato sottoscritto un accordo con la società Antas – aggiudicataria, guarda caso, della convenzione Consip ‘Servizio Integrato energia SIE3’ – per il servizio di manutenzione degli impianti del progetto Case e che comprende anche la fornitura del gas metano per il riscaldamento e l’acqua calda, “a costi unitari minori di quelli attualmente da Enel” si leggeva su uno stringato comunicato stampa diffuso, all’epoca, dall’amministrazione Cialente. La società, oltre alla manutenzione ordinaria di tutti gli impianti termici, elettrici e idrico sanitari, ha la competenza della manutenzione straordinaria di tali impianti ‘full risk’, ovvero comprensiva degli interventi di sostituzione, adeguamento e messa a norma, comprensiva degli interventi di efficientamento energetico.
Stante i consumi a carico degli assegnatari, ovviamente, il Comune per i suddetti servizi si è impegnato a versare un canone di 9milioni e 200mila euro fino alla fine del 2018, mettendo sul piatto ulteriori 10 milioni circa per il biennio a seguire, per un totale di circa 20 milioni, iva esclusa. Se non fosse che, ad oggi, “l’Ente non ha pagato versato neanche un euro: insomma, c’è un altro bubbone che sta per esplodere, aggiungendosi all’indebitamento già indicato per una cifra che, in totale, supera abbondantemente i 20 milioni di euro”.
Della convenzione, non si è mai parlato: è stata ‘coperta’ da “silenzio, disinformazione, forse complicità”, l’affondo di De Santis; “la responsabilità sta in capo alla passata amministrazione, ma la Giunta di centrodestra in carica dal luglio 2017 non ha mosso un dito. Se si chiede conto dei mancati pagamenti agli uffici preposti, la risposta è che le Opere pubbliche non hanno mai istruito le determine per i pagamenti”. Tra l’altro, non è dato sapere se e come Antas stia operando in ossequio alla convenzione e i motivi per cui non sta esigendo il dovuto: “è probabile – ha ipotizzato De Santis – che stiano aspettando la revisione dei prezzi, prevista in Convenzione alla fine del triennio, per poi chiedere indietro le somme gravate degli interessi. Siamo alla confusione totale”.
Dunque, De Santis ha rilanciato la proposta che, dai tempi in cui era assessore delegato al progetto Case della Giunta Cialente, sta tentando invano di ‘far passare’: “alla fine del triennio si revochi la convenzione con Antas, si chiuda definitivamente il rapporto con Consip, e si trovi un modo serio per esternalizzare la gestione del compendio immobiliare affidandosi ad un global service”.
Giorgio De Matteis: "De Santis artefice e corresponsabile dell'attuale catastrofe"
"Le dichiarazioni del consigliere Lelio De Santis, ex assessore al bilancio e patrimonio della giunta Cialente (quindi, responsabile del progetto CASE) meritano un'adeguata attenzione", sottolinea il capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune dell'Aquila, Giorgio De Matteis, che aggiunge: "Va, innanzitutto, rilevato che l'acquisizione al patrimonio comunale operata da Cialente, accollando al Comune ogni onere gestionale e manutentorio del progetto CASE, è stata la madre di tutti i problemi. Oggi, De Santis, in una sorta di seduta di autocoscienza, attraverso le sue dichiarazioni, va a evidenziare come lui stesso sia stato l'artefice e il corresponsabile dell'attuale catastrofe. Infatti, nelle sue dichiarazioni ammette che la transazione con banca Sistema, conseguente al mancato controllo e verifica sul pagamento delle bollette, sia stato un colpo mortale al bilancio del Comune. Ma, nello stesso tempo - rileva De Matteis - omette di dire che quando era assessore della giunta Cialente, in occasione del voto sulla delibera di transazione, lui pensò bene di darsi alla macchia, evitando di partecipare alla seduta di giunta. Fatto, questo gravissimo, perché come assessore competente avrebbe dovuto e potuto impedire un atto così scellerato e dalle conseguenze pesanti per gli aquilani".
Continuando a scorrere le dichiarazioni di De Santis, "si evince, senza ombra di dubbio, come tutti gli atti svantaggiosi per la comunità sul progetto CASE, con gravi ripercussioni sul bilancio comunale (uno fra tutti, l'accordo con la società Antas per milioni di euro), risultano essere sempre opera della giunta Cialente. Stupisce, quindi, come questi personaggi, che per dieci anni hanno amministrato la Città e il suo territorio attraverso scelte scellerate dalle conseguenze disastrose, continuino a offendere l'intelligenza degli aquilani che hanno già provveduto a punirli mandandoli a casa. Il Sindaco Biondi, intanto, ha istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare tra gli assessorati competenti (bilancio, patrimonio e opere pubbliche) per chiudere una volta per tutte con i danni del passato, così da poter individuare una soluzione di carattere gestionale e di utilizzo del patrimonio. Non ultimo - conclude De Matteis - si sta valutando di affrontare anche con il nuovo governo la questione dei costi di gestione sui quali ancor una volta Cialente, all'atto dell'acquisizione al patrimonio comunale del progetto CASE, non ebbe il coraggio e la determinazione di chiedere adeguate risorse finanziare, per almeno 10-15 anni, tali da non compromettere il già asfittico bilancio comunale".
Lelio De Santis: "De Matteis non sa e perciò straparla"
"Il consigliere Giorgio De Matteis non sa e perciò straparla! Temo che non abbia contezza dei dati contabili e delle problematiche concrete che riguardano il Progetto Case-Map, che vanno affrontate nel merito per assumere le opportune ed urgenti decisioni. Lui invece è bravo solo nel buttare ogni cosa nel tritacarne della polemica politica".
Così Lelio De Santis, replicando alle dichiarazioni di De Matteis. "Il mio è stato un grido d'allarme sulla delicata situazione debitoria prodotta dalla cattiva gestione di oggi, ma anche di ieri, che rischia di gravare sulle tasche di tutti gli Aquilani. È una critica severa, ma costruttiva: vediamo bene i problemi, prima che sia troppo tardi, e troviamo le risposte giuste ed io farò la mia parte con responsabilità. Per il passato, io non ho mai gestito il Progetto Case, ma solo la riscossione per 1 anno(2014), costituendo uno specifico ufficio e recuperando 7 degli 11 milioni dei debiti contratti fino ad allora! Questo grosso problema non può essere sempre materia di scontro politico, ma va affrontato insieme con decisione e competenza".