Salta la visita di Carlo Trigilia a L'Aquila, per sopraggiunti impegni di Governo. Il ministro per la Coesione territoriale, dunque, domani non sarà in città. E non potrà confrontarsi con il primo cittadino, Massimo Cialente. "Attendo ancora la conferma della visita e il programma della giornata", aveva sottolineato il sindaco qualche ora fa, "ma è chiaro che non vogliamo solo una passerella. Da Trigilia voglio garanzie".
Cialente aveva già pronte 5 richieste da sottoporre a Trigilia: "Innanzitutto, per trovare i soldi per la ricostruzione è ora di sfondare il muro del 3% del Pil in caso di calamità naturali. Il negoziato con l’Europa va fatto puntando i piedi, mettendo il veto su tutto. Il governo deve fare suo il mio emendamento. Chiederò il ripristino della Cassa depositi e prestiti pluriennale e l’approvazione di un cronoprogramma degli interventi. Come secondo punto il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle entrate dovranno calcolare tutte le tasse rientrate a vario titolo dai cantieri delle abitazioni B e C già chiusi e finanziati con 50 milioni: dimostrerò che il 60% di quei 50 milioni sono già rientrati allo Stato. Il terzo quesito riguarderà l’accelerazione delle procedure di rilascio dei contributi. Come quarta richiesta, solleciterò l’adozione di norme specifiche per le ditte fallite che vogliono il 20% della commessa da quelle subentranti e per le imprese che intendono anticipare i lavori. Infine, Trigilia dovrà chiarirmi la vicenda del trasferimento del direttore dei Beni culturali Magani e in che mani andremo a finire".
Non ci sarà modo di parlarne. Almeno per ora. Incontro saltato e neanche una parola dal ministro per la Coesione territoriale. I suoi uffici, comunque, assicurano che la prima riunione del gruppo di lavoro istituito con funzioni di studio e di proposta in materia di politiche di sviluppo territoriale si terrà a Roma. Inoltre, il ministro riceverà il coordinatore dei sindaci del Cratere Emilio Nusca e una rappresentanza dei sindaci, a seguito della richiesta di rimodulazione dei finanziamenti per la ricostruzione.
"Gentile Ministro, nell'ultima riunione del pre-Cipe è stata avanzata l'ipotesi che la quota parte di fondi per le annualità 2014 e 2015, assegnati con la delibera 50 del Cipe, venga 'anticipata' dai Comuni del cratere a favore della città dell'Aquila. La proposta era stata predisposta per essere portata in decisione. Grazie al Suo autorevole intervento è stata depennata. Questa iniziativa nasceva dal fatto che nelle casse dei Comuni ancora ci sono delle somme da spendere mentre in quelle della città dell'Aquila no. Un ragionamento fatto da chi non conosce la reale situazione della ricostruzione e si ferma solo a vedere i numeri che appaiono sul sito della Ragioneria Generale dello Stato", avevano sottolineato i sindaci del cratere - qualche giorno fa - in una nota. "La delibera 50 ha stabilito che le risorse della ricostruzione dovranno essere trasferite in base all'effettivo 'tiraggio' dei Comuni. Si potrebbe anche condividere questa impostazione, ma solo dopo che la complessa macchina organizzativa della ricostruzione dei Comuni del cratere sia effettivamente entrata a regime. Non è assolutamente accettabile dopo appena 4 mesi dall'arrivo dell'ultimo vincitore del concorso Ripam e soprattutto non è ammissibile soltanto un mese dopo dalla conclusione dell'ultimo corso di formazione del personale neo-assunto. Sembrerebbe che a nulla sia valso il grande impegno che abbiamo profuso per organizzare un sistema di governance basato sul principio dell'autonomia di comportamenti e di indirizzo fra il Cratere e L'Aquila! Non solo, ma prediligendo la logica 'spendere di più, spendere prima' per accaparrarsi risorse aggiuntive, certamente si finirà per premiare comportamenti non in linea con un'impostazione seria e rigorosa della gestione dei fondi pubblici".
Il sindaco dell'Aquila era pronto ad affrontare anche i problemi con i primi cittadini del cratere. "Sono rimasto male dall’uscita del coordinatore dei sindaci Emilio Nusca: è stata fatta passare l’immagine del Comune dell’Aquila che vuole accaparrarsi i soldi degli altri. Non è assolutamente vero. Si tratta di un’ipotesi fatta dalla Ragioneria dello Stato durante uno degli ultimi tavoli a Roma. Visto che abbiamo un tiraggio altissimo di progetti, la Ragioneria ha ipotizzato che chi tira prende più fondi. Con Trigilia, che ha ricevuto i sindaci, devo chiarire anche questo: non voglio più del 63%, voglio semplicemente avere i soldi necessari. Per L’Aquila, ma anche per tutti i 56 comuni".