La Cna della provincia dell'Aquila ha proclamato lo stato di agitazione del settore "contro la gravissima situazione di stallo nella ricostruzione post-sisma".
Ad annunciarlo è il direttore della Confederazione artigiani, Agostino Del Re, che ha convocato con urgenza la presidenza della Cna per stabilire le azioni da intraprendere. "L'ultima notizia, trapelata in queste ore", dichiara Del Re, "riguarda la presunta incompatibilità del titolare dell'Usra, Raniero Fabrizi, il cui incarico scade a dicembre, con il nuovo mandato a capo della Struttura tecnica di missione. Dopo il vuoto che si è venuto a creare all'Usrc, che mette a rischio centinaia di imprese artigianali dell'indotto, che ruotano intorno alla ricostruzione, anche l'Usra subirà uno stop nelle pratiche da esaminare. Nei due uffici speciali, non c'è più nessuno che possa firmare le pratiche dei Sal ed esaminare i progetti".
Del Re, alla vigilia della riunione convocata per giovedì, alle 16, a Fossa, annuncia "l'adesione della Cna alla mobilitazione generale contro il Governo".
"La mancanza di un responsabile all'Usrc e all'Usra", afferma il direttore della Confederazione artigiani, "oltre ad avere ripercussioni pesanti sulle imprese edili, con il blocco del pagamento da parte dei comuni a cui non verranno trasferiti più i fondi fino a nuova nomina, pone in una condizione estremamente critica le ditte fornitrici e tutto l'indotto. Si tratta di centinaia di piccole aziende della nostra provincia, a partire dai rivenditori di materiali edili agli artigiani e imprese che operano in subappalto, che non percepiranno i pagamenti dovuti. Un duro colpo per il sistema imprenditoriale, già duramente provato dal sisma, che continua a far sentire i suoi effetti sul tessuto economico locale, anche a distanza di anni. E' incomprensibile l'atteggiamento del Governo centrale", prosegue Del Re, "che non ha assunto una posizione netta, rispetto al terremoto 2009, lasciando scoperti due uffici nevralgici per il funzionamento della macchina della ricostruzione. Una vacatio che comporta il blocco delle nuove pratiche e dei progetti in corso di esame. Con oltre 640 cantieri aperti sul territorio aquilano, si profila un danno economico consistente per le ditte edili e l'indotto".
"La Cna", conclude Del Re, "dichiara lo stato di agitazione, aderendo alla mobilitazione a cui è stato chiamato il territorio, dimenticato dal Governo in una fase delicatissima di rinascita economica e sociale".