Infiltrazioni d'acqua nelle chiesa di San Silvestro, da poco restaurata e riconsegnata alla città, a seguito del violento temporale di ieri sera.
A quanto spiega il parroco don Martino Roberto Gajda, l'acqua sarebbe penetrata dal tetto e dalle finestre, raggiungendo gli affreschi dietro l'abside: domattina i tecnici faranno una prima stima dei danni, valutando lo stato delle opere.
L'edificio di culto, gravemente danneggiato dal terremoto del 2009, è stato riaperto al pubblico il 3 luglio scorso: l'intervento di recupero è costato 6,7 milioni di euro, eseguito da un'associazione temporanea di imprese (Ati) formata dalla Gaspari Gabriele Srl e dal Consorzio Officina di Roma, per la parte dei restauri.
Edificata tra il XIII ed il XIV secolo per volontà degli abitanti del castello di Collebrincioni, uno dei castelli raggruppati da Federico II, la chiesa, in stile romanico, che affaccia sull'omonima piazza contornata da altre importanti costruzioni (come palazzo Branconio e palazzo Rustici), ha subito, nei secoli, diversi rimaneggiamenti e restauri soprattutto a seguito dei terremoti. Quello del 2009, in particolare, ha causato danni notevoli alla facciata, all'abside, alla torre campanaria e alle pareti laterali.
Il restauro ha riguardato il ripristino di una solidità e staticità globale e interventi mirati su campanile, murature perimetrali, facciata, archeggiature, pilastri e absidi.
Nel rimuovere gli intonaci degli anni Settanta e Ottanta sono stati ritrovati affreschi sulle pareti laterali. Uno dei rinvenimenti più antichi e significativi è stato fatto nel locale sacrestia: si tratta di affreschi presumibilmente duecenteschi, fatto che fa ipotizzare un primo impianto della chiesa in questa zona. Notevoli anche gli affreschi nell'abside maggiore, attribuiti al Maestro di Beffi, e quelli nelle edicole in controfacciata, opera di Francesco da Montereale.