Case popolari di San Gregorio, atmosfera sempre più tesa tra l'amministrazione e i rappresentanti dei residenti.
Già settimana scorsa, il segretario provinciale di Assocasa Franco Marulli aveva espresso 'profondo disappunto' per il rinvio di un incontro - fissato da tempo - con l'amministrazione comunale. "A quanto pare - aveva spiegato a NewsTown - c'è stato un disguido tra le segreterie e, vista la complessità dell'argomento, l'incontro è stato rimandato alla settimana prossima. Sarebbe bastata una telefonata per avvertici, e invece...".
L'incontro è stato poi rinviato al pomeriggio di ieri. E non è andato affatto bene.
I disagi dei residenti. Un passo indietro. Domenica 9 marzo, i residenti delle case popolari di San Gregorio si erano incontrati per decidere come proseguire una battaglia che conducono - oramai - da quasi 5 anni. "Subito dopo il terremoto - aveva sottolineato Marulli - siamo stati ospitati nelle tendopoli e negli alberghi. Poi, i tecnici hanno certificato l'agibilità delle nostre abitazioni e, dunque, siamo tornati a casa. Al contrario, il plesso centrale - dove vivevano 80 famiglie - è stato classificato 'E' e gli affittuari sono stati dislocati negli alloggi del progetto C.a.s.e. Se non fosse che - tempo dopo - a nuova verifica, alcune abitazioni sono state classificate 'A con lavori', altre 'B' e 'C'".
Sono passati anni e i cittadini vivono ancora in abitazioni non agibili. Visibili le crepe e le spaccature che - ha spiegato il segretario di Assocasa - "creano dei disagi anche psicologici". Pensare che le abitazioni del plesso classificato 'E' non sono state neppure poste in sicurezza. Un pericolo per l'incolumità delle famiglie: "L'amministrazione non ha più inteso occuparsi delle case popolari di San Gregorio. A distanza di anni, continuiamo a vivere in case inagibili senza certezze per il futuro. Per questo, con l'assistenza legale dell'avvocata Ludovici, abbiamo presentato un esposto in Procura per l'indifferenza del Comune dell'Aquila nei riguardi delle precarie condizioni strutturali in cui versano gli alloggi e il plesso".
Non solo. Le famiglie si sono viste recapitare lettere di morosità per gli affitti arretrati non versati. Con la minaccia di sfratti: "Pagheremo solo quando il Comune, proprietario del plesso, assumerà l'onore dei lavori di messa in sicurezza e ricostruzione delle abitazioni". Tra l'altro, le cifre richieste - ha spiegato Marulli - "non tengono conto che alcune situazioni economiche, in questi anni, sono cambiate. Ricordo che l'affitto da versare viene calcolato in base alla dichiarazione dei redditi delle famiglie assegnatarie: negli anni, in molti hanno perso il lavoro. Altri sono finiti in cassa integrazione. Il canone richiesto, però, non è stato in alcun modo adeguato".
I pagamenti si riferiscono anche al 2009, quando le famiglie erano ospitate in tendopoli o negli alberghi.
Paura per una possibile speculazione. La paura è che dietro la 'latitanza' dell'amministrazione possa nascondersi altro: "Il problema è politico", ha sottolineato Marulli. "Non ci sono mai state fornite delle risposte, delle spiegazioni. Non vorrei che si stia tergiversando per non ricostruire gli alloggi popolari e trasferire, in futuro, le famiglie negli alloggi del progetto C.a.s.e. Non abbiamo alcuna intenzione però di spostarci altrove".
Evidentemente, la sensazione è che si stia pensando ad una speculazione edilizia milionaria su un complesso di duecento abitazioni. Marulli poi si è chiesto come mai non siano stati assegnati i moduli abitativi provvisori - costruiti dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa a qualche centinaio di metri da San Gregorio - anche agli abitanti delle case popolari che, al contrario dei residenti del centro storico, sono stati invece trasferiti ad Assergi, Camarda e in altre new towns. "Le famiglie vivevano da anni a San Gregorio, i ragazzi e le ragazze erano cresciuti lì. Ora, si trovano altrove con la voglia di tornare a casa. Quale sarà la sorte degli inquilini? Come mai questa disparità di trattamento?".
Marulli: "Amministrazione incompetente". Le risposte alle domande poste dai residenti di San Gregorio dovevano arrivare nell'incontro di ieri. E invece, Marulli - in una nota stampa diffusa stamane - ha inteso denunciare "l'omertà, la poca disponibilità e l'incompetenza" dell'amministrazione.
"Dopo i convenevoli - ha spiegato - si è proceduto ad illustrare all'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano alcuni punti di criticità che attanagliano il plesso residenziale, come i canoni richiesti per case danneggiate dal sisma e non ancora agibili. All'accenno della mancata funzionalità del sistema fognario, l'assessore - ha incalzato Marulli - ha domandato ai presenti chi li avesse mandati da lui che è ‘incompetente in materia'".
"Anche sulla mancata realizzazione dei Map per i residenti delle case classificate 'E' - ha proseguito - l'assessore è cascato dalle nuvole. Così come quando alcuni locatari gli hanno riferito che abitano in case classificate 'C'".
"Prima di abbandonare questo squallido incontro - ha concluso il segretario di Assocasa - l'assessore ha tenuto a precisare che secondo lui il complesso va abbattuto, senza fornire spiegazioni e prospettive precise. Ci batteremo per istituire una commissione di indagine sul comportamento di tutti gli assessori che hanno avuto la delega al patrimonio abitativo delle case di proprietà del Comune. Ci domandiamo a questo punto come farà l'amministrazione a gestire un patrimonio abitativo come le new town se non è capace di gestire le case comunali di San Gregorio".
La replica di Di Stefano: "Basito e sconcertato". A stretto giro di posta, la replica dell'assessore Di Stefano. "Sono rimasto basito e sconcertato leggendo alcuni articoli, comparsi sulle testate on-line, in cui sono riportate le dichiarazioni del segretario provinciale di Assocasa Franco Marulli. L’incontro di ieri si è sicuramente svolto in maniera diversa da quanto raccontato dal signor Marulli che, addirittura, lo definisce, in un passaggio che ritengo particolarmente offensivo, vista la disponibilità da me dimostrata, 'squallido'".
Di Stefano ha spiegato che "da subito è emersa una certa difficoltà nell’avere una ricostruzione univoca dei fatti ed io, pur non essendo l’assessore competente, mi sono offerto di aiutarli a risovere i loro problemi. Si sono lamentati, in primis, della rete fognaria non funzionante, salvo poi affermare che era stata ripristinata. Si è parlato quindi delle classificazioni degli immobili ed alcuni inquilini presenti hanno asserito di vivere in abitazioni classificate B o C".
"Li ho rassicurati - ha sottolineato Di Stefano - prendendomi l’impegno di contattare immediatamente il Settore Assistenza alla Popolazione al fine di effettuare i dovuti controlli e, se necessario, trovare per gli interessati altre soluzioni alloggiative, per quanto non sembrassero disposti a lasciare le case che ad oggi occupano".
Poi, l'affondo: "Ciò che è emerso con chiarezza dall’incontro, però, è il fine ultimo dei presenti e cioè quello di non pagare i canoni di locazione, neanche per le abitazioni agibili. Non essendo materia di mia competenza ho comunque suggerito di parlare con l’assessore al Bilancio. Credo di aver dimostrato la massima disponibilità, tanto che gli inquilini presenti si sono detti soddisfatti dell’incontro e delle rassicurazioni fornite, a dimostrazione che quanto affermato dal Segretario di Assocasa, non rispecchia il pensiero di coloro che rappresenta. Se è intenzione del signor Marulli farsi pubblicità usando il mio nome, questo non sarà consentito".
Evidentemente, la questione è tutt'altro che risolta. Al di là dei canoni di locazione non pagati - una vicenda che ricorda terribilmente quanto sta accadendo nel progetto Case - cosa intende fare l'amministrazione del complesso immobiliare? Cosa si farà - nelle prossime settimane - per mettere in sicurezza i residenti?