Continua lo stato di mobilitazione degli insegnanti delle scuole medie dell’Aquila contrari alla graduatoria comunale prevista dal nuovo piano di dimensionamento.
Ieri mattina, al D’Aosta, si è tenuta un’assemblea sindacale convocata dalla Cgil alla quale ha partecipato anche Americo Campanari della Flc (federazione lavoratori della conoscenza) nazionale.
Tutto ruota, ha spiegato Campanari, intorno all’interpretazione dell’articolo 18, punto C, del nuovo contratto nazionale integrativo riguardante la mobilità del personale della scuola (docente, educativo e Ata).
Il comma in questione prevede che, in caso di dimensionamento di istituti nella scuola secondaria di I e II livello, “i docenti titolari della scuola soppressa ottengono la titolarità nei nuovi istituti secondo le seguenti modalità: l'ufficio scolastico territorialmente competente, prima delle operazioni di mobilità, sulla base di un'unica graduatoria per singola classe di concorso o posto comprendente tutti i docenti titolari delle istituzioni scolastiche o sezioni staccate coinvolte nel provvedimento di dimensionamento, individua i docenti soprannumerari in rapporto ai posti complessivi derivanti dalla somma degli organici delle istituzioni scolastiche coinvolte. I docenti provenienti dalla scuola o dalle scuole di cui è cessato il funzionamento, non individuati come perdenti posto, verranno assegnati sui posti disponibili nelle istituzioni risultanti dal dimensionamento in ordine di graduatoria ed in base alla preferenza espressa. I docenti delle istituzioni non soppresse individuati come soprannumerari e gli ex titolari della scuola soppressa individuati come soprannumerari usufruiscono della precedenza per il rientro, in fase di mobilità, in una delle scuole oggetto del dimensionamento”.
Finora l’Ufficio scolastico - dove ieri mattina, dopo l’assemblea al D’Aosta, si è svolto un nuovo incontro tra i sindacati (Cgil, Uil, Gilda e Snals; assente la Cisl) e il responsabile dell’ufficio, Massimiliano Nardocci – ha agito per applicare la graduatoria unica comunale, che è ciò che molti docenti vogliono appunto evitare perché li esporrebbe al rischio di essere “scalzati” da altri insegnanti con punteggi più alti dagli istituti nei quali sono titolari di cattedra e prestano servizio da molti anni.
“Non si tratta solo di difendere dei diritti acquisiti” è il loro ragionamento “ma di tutelare anche i nostri alunni garantendo loro la continuità didattica”. D’altro canto, c’è anche un altro fronte, seppur minoritario, composto da insegnanti che invece la graduatoria unica comunale la accoglierebbero di buon grado, magari perché fino ad oggi hanno insegnato in istituti periferici e desiderano trasferirsi in altre scuole.
Il braccio di ferro continuerà nei prossimi giorni. Il fronte del No è deciso ad andare avanti con lo stato di mobilitazione e a mettere in campo forme di protesta anche eclatanti. Nell'immediato, gli insegnanti potrebbero già far partire i ricorsi per impugnare l'atto dell'ufficio scolastico. Ricorsi che potrebbero essere avviati anche dai docenti che invece sono favorevoli alla graduatoria comunale, qualora l'ufficio scolastico dovesse tornare sui suoi passi.