Si è svolta nella mattinata del 14 aprile, di fronte la sede della Provincia in via Monte Cagno all'Aquila, la protesta degli studenti delle scuole superiori del Polo Scientifico-Tecnologico di Sulmona e Pratola Peligna "E. Fermi”, legata alla malagestione dei lavori di ultimazione dell’Istituto "De Nino – Morandi".
Già negli scorsi mesi le proteste degli studenti di Ragioneria e Geometri avevano ricevuto le risposte del presidente della provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo. Quest'ultimo aveva cercato di fornire rassicurazioni cercando di capire le ragioni del ritardo nella consegna dei lavori, soprattutto nell'attesa di sviluppi dell’inchiesta partita dalla magistratura sulle presunte irregolarità nella costruzione delle fondamenta dell'edificio.
"Non siamo disposti a ricevere nessun contentino – ha dichiarato Mario Puglielli, rappresentante degli studenti – siamo pronti ad accamparci qui se non saremo ricevuti, o a farlo davanti le nostre scuole se Del Corvo non ci ascolterà. Non si può continuare a dire che i problemi sono stati causati dalla ditta, la Provincia è competente sulla nostra scuola e noi ci aspettiamo risposte concrete”. Puglielli lamenta le difficolta logistiche legate all’assenza di sedi aduguate alle esigenze studentesche: "Non abbiamo una sede idonea che possa contenere i circa 300 studenti che hanno il diritto di studiare in un ambiente sicuro ed efficiente”.
Dello stesso avviso anche un docente della scuola, Franco D’Amico, che ha ribadito come tale iniziativa sia stata voluta e organizzata esclusivamente dagli alunni. "E’ un problema abbastanza serio – sottolinea D’Amico - e bisogna trovare una strada. Una parte dell’edificio è inagibile e nell’altra stanno ultimando i lavori. Abbiamo fiducia nell’amministrazione provinciale e auspichiamo di ottenere delle risposte più chiare".
Negli ultimi mesi, la "De Nino-Morandi" di Sulmona è stata al centro di numerose polemiche, soprattutto a causa della denuncia di Massimo Tomeo, imprenditore di Vasto (Chieti), esecutore di alcuni lavori di subappalto per messa in sicurezza dell’istituto, che si era reso protagonista di intense ed eclatanti proteste. La vicenda si era arricchita di nuove ombre dopo vi avevamo raccontato le rivelazioni di un altro imprenditore, che ha denunciato i mancati pagamenti alla consegna dell’impianto elettrico nei tempi e nei termini stabiliti.
Compaiono fra gli indagati Antonio De Lellis, titolare della società dell'associazione temporanea di imprese (ati), Valter Specchio (ex-direttore generale della Provincia) ed Emidio Pacella, responsabile del procedimento. L'accusa per tutti è concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. Lavori giudicati “incompleti e pericolosi” dagli inquirenti, poiché la mancanza di quasi un terzo dei micropali strutturali rende completamente inconsistente la solidità delle fondamenta.
Un caso che si arricchisce costantemente di nuovi problemi, dai quali derivano disagi continui per gli studenti: una situazione, quella di Sulmona, che è un po’ la punta dell’iceberg nella quale riversano moltissimi istituti anche dei comuni del cratere, dove la ricostruzione, ad oggi, è ancora il miraggio di una promessa.