Ora che è ufficiale che il bando per l’affidamento della nuova gestione del complesso sportivo di Verdeaqua è andato deserto, il Comune dell’Aquila dovrà studiare un’altra soluzione per riaprire gli impianti nel minor tempo possibile, anche perché più passano i giorni più il livello di ammaloramento della struttura, già in avanzato stato di abbandono e degrado dopo quasi due anni di chiusura, peggiora.
I percorsi possibili ai quali sta lavorando l’assessore allo Sport e alle Opere pubbliche Vittorio Fabrizi sono due e sono stati illustrati venerdì davanti alla commissione Politiche sociali.
Posto che la parte relativa all’accollo del mutuo contratto vent’anni fa dal vecchio gestore con la fideiussione del Comune sarà tolta in ogni caso, il primo percorso consisterebbe nel far pagare i lavori di ripristino e riqualificazione – il cui costo è stato stimato in 598 mila euro (ma con Iva e oneri di sicurezza si arriva a 658 mila) – direttamente al Comune anziché al nuovo gestore, come prevedeva il vecchio bando.
E’ la soluzione per la quale spingono i partiti di opposizione, quella che era già stata ventilata due anni fa, subito dopo che l’impianto venne chiuso per l’incidente della fuoriuscita del cloro. Fabrizi, però, non è per niente convinto che sia questa la strada migliore da percorrere: “Bisognerebbe prima trovare i soldi con una variazione di bilancio” spiega “poi fare una nuova gara per affidare i lavori e quindi aspettare il loro completamento”. Insomma, non è affatto detto che si risparmierebbe tempo.
L'assessore sembra caldeggiare più un’altra ipotesi, quella di approntare subito un nuovo bando rivedendo in maniera significativa il piano economico-finanziario, soprattutto la parte relativa ai prezzari di cui il nuovo concessionario dovrà tenere conto per fissare le tariffe d’uso di piscina e campi.
Venerdì, in commissione, l’opposizione ha provato a formulare anche una terza proposta: visto che a breve scadranno i termini della concessione per la piscina comunale Ondina Valla, l’idea sarebbe quella di fare un bando per la gestione unica di entrambi gli impianti, puntando sulle economie di scala. Fabrizi, però, ha osservato che per Ondina Valla l’attuale gestore ha già avanzato una proposta di project financing, che l’amministrazione deve ancora esaminare e valutare.
Esisterebbe, per la verità, anche una quarta ipotesi: lo scorporo della piscina e dei campi dalla pista di pattinaggio, che già adesso è gestita temporaneamente dal Centro sportivo giovanile aquilano (Cpga).
Fabrizi fa sapere che ha intenzione di presentare al consiglio un piano sinottico delle proposte già dopo Ferragosto.
Il fattore tempo, infatti, è determinante, visto che in ballo non c’è la solo la restituzione alla città di un impianto sportivo che prima della chiusura era frequentato giornalmente da centinaia di persone, ma anche il destino dei 18 ex dipendenti della Verdeaqua Smile (il vecchio gestore) sotto Naspi (l’indennità di disoccupazione) da marzo 2019. Quest'ultima, per legge, oltre ad assottigliarsi con il passare dei mesi, può durare al massimo due anni.